(f.n.) – Non ti puoi distrarre un momento… che l’eco delle prodezze gestionali ed organizzative, di un direttore sanitario del calibro di Salvatore Moretta, sempre in posa plastica sulla cresta dell’onda, rivendicano la tua attenzione …ed eccole lì, scodellate di fresco, le notizie del giorno, in diretta da alcuni reparti, tra i quali spicca il reparto Maternità, del Presidio aurunco. Poiché il programma di prevenzione Covid 19, limita a poche ore al giorno ed uno alla volta, l’accesso ai familiari degli ammalati, verrebbero reclutate per l’assistenza agli ammalati stessi, OSS solitamente in servizio presso l’Ospedale. Tali Oss presterebbero la loro opera sia nelle ore diurne che in quelle notturne ed ovviamente al di fuori del loro orario di lavoro ufficiale. Dal momento che tale prestazione, non riteniamo si concretizzi in maniera gratuita, vorremmo sapere se la direzione sia al corrente o meno che, mentre si nega a norma di legge, all’ammalato in difficoltà, l’assistenza da parte delle persone care, la stessa viene poi assicurata da estranei, peraltro a pagamento ed in alcuni casi, addirittura su suggerimento o raccomandazione o come la volete chiamare, dei medici del reparto. Qualcuno, con il flash fuori tempo e fuori luogo, appiccicaticcio come la solita scusa dell’ultimo momento, potrebbe obiettare che le Oss hanno fatto il regolare tampone…Ebbene, a prescindere che il tampone è stato effettuato oltre un mese fa e non risulta che le OSS, si sottopongano ritualmente alla ripetizione dello stesso, come si dovrebbe fare per motivi di sicurezza, è appena il caso di evidenziare che i familiari di un paziente critico, che ha necessità di assistenza, potrebbero essere sottoposti al tampone e quindi essere messi nelle condizioni di offrire e ricevere tranquillità, dalla vicinanza con il congiunto, o no? Almeno… quella logica che sembra latitare sempre e comunque, dalle disposizioni della direzione sanitaria, dovrebbe suggerire di procedere in questa direzione. Volendo sorvolare sui reati amministrativi, che, pur provocando un disgusto allargato, non costituiscono l’obiettivo primario del nostro lavoro, siamo qui a chiederci e a chiedere fino a quando i cittadini-utenti del comprensorio sessano, dovranno essere vittime dell’incompetenza, dell’approssimazione e dell’inefficienza di un direttore sanitario come Salvatore Moretta e la sua discutibile gestione privatistica e personalissima del San Rocco, gestione peraltro, legittimata de facto da uno squalificante silenzio della Direzione generale dell’Asl. Hasta la vista!