CASERTA – La Juvecaserta continua a lavorare alacremente in vista della prossima stagione di A2, che ad oggi non ha ancora una data di partenza. Messe in calce le prime firme, lo sguardo è sempre attento verso quello che può offrire il mercato e su cosa si è ottenuto fino ad ora. Ma si è voluto ripartire da un caposaldo bianconero, alla terza esperienza a Terra di Lavoro come Max Oldoini. Abbiamo parlato con il coach per tracciare un bilancio di questi primi quaranta giorni in bianconero: “Stiamo lavorando con entusiasmo per sistemare il passato e costruire una squadra giovane, che dia delle vibrazioni forti e positive ai tifosi, in campo e fuori. Stiamo cercando in primis dei ragazzi con valori umani, giovani e che si vogliano mettere in gioco, che facciano ognuno la propria parte con voglia e determinazione dando il 200% alla causa. I progetti crescono in questo modo, sia in ambito societario che di squadra”. Tre firme ed una conferma finora per la Juve, che continuano a rispecchiare l’idea del coach: “L’impronta del roster è quella che volevamo: squadra di buona stazza fisica che può ricoprire più ruoli. D’Alessandro può giocare ala piccola o ala forte, Piccoli ha in faretra addirittura tre ruoli e può ricoprire un gran ruolo per noi, come Schina. Mentre Paci avrà un compito molto importante: riconfermarsi con una squadra e degli equilibri nuovi sarà complicato, ma il ragazzo ha fame. Per il resto, abbiamo ancora l’occhio verso il mercato: cerchiamo prima il nucleo italiano, per poi adattarci di conseguenza su quello che ci darà il mercato USA”. Con una nuova società alle spalle e la spada di Damocle dei BAT risalenti alla vecchia gestione, era difficile ripresentarsi puliti agli occhi di agenti e giocatori, ma Oldoini ha messo le cose in chiaro: “Io e Marruganti abbiamo scelto la strada della chiarezza con giocatori e agenzie, spiegando le cose per bene a loro. Abbiamo parlato con ognuno di loro, spiegando la strada che vogliamo intraprendere sotto il profilo tecnico: in questo modo ti puoi mostrare una società solida per attrarre non solo giocatori, ma anche sponsor e aziende. Sul roster, sapevamo le le cose potevano andare a rilento, ma ad oggi abbiamo firmato i giocatori che volevamo”.
Rispetto gli ultimi anni, quello di A2 sarà un campionato diverso: con tutta probabilità la suddivisione dei roster verrà fatta tra Nord e Sud, e non più tra Est ed Ovest: “In questo modo ci saranno delle spese minori per le trasferte, sarà un bene per le casse delle squadre visto anche il momento. Purtroppo siamo in una situazione che non possiamo controllare: non sappiamo quando potremo iniziare, con o senza pubblico, fattori che possono inficiare, e in alcuni casi già lo fanno, sulla solidità delle squadre. Sono però certo che Federazione e Leghe faranno il possibile”. Se venisse confermata la suddivisione tra Nord e Sud, assisteremo per la prima volta alla sfida tra Max e Pino Sacripanti, di cui è stato fedele vice per anni anche a Caserta: “Spero non me ne dia tante (ride, ndr). A parte gli scherzi, giocare contro di lui sarà entusiasmante ed elettrizzante. Napoli e Scafati hanno messo in piedi delle corazzate, ma ci giocheremo le nostre carte. Partire da -3? Se la penalizzazione venisse confermata, faremo il possibile per poter colmare subito il gap ed inserirci nel gruppone di centro classifica”. Ad aver convinto Oldoini al secondo ritorno all’ombra della Reggia, è il progetto del nuovo presidente Nicola D’Andrea: “Basato non solo su questa stagione, ma sul futuro. In una parola, lungimirante. La volontà di creare un nuovo progetto giovanile mi ha affascinato, più dell’investimento o del palazzetto. È un progetto che può lasciare qualcosa in più alla città, come successe all’epoca dei Maggiò, per ricoinvolgere gli appassionati e la città, che può solo crescere”. Un Oldoini al… Max, passateci il gioco di parole, come direbbe al lui stesso di dieci anni orsono: “Se tornassi indietro nel tempo, mi direi di dare sempre il 100% per questa piazza, di non far mai calare determinazione e impegno. Che ci saranno momenti belli e brutti, ma di non abbassare mai la guardia. Ai tempi come adesso, dove dovrò trascinare e motivare una squadra, un tifo e una città che mi ha sempre dato tutto”.