SAN NICOLA LA STRADA, FOCOLAIO COVID: IL SINDACO MAROTTA FINALMENTE CHIARISCE

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IL PRIMO CITTADINO SANNICOLESE TRANQUILLIZZA I CONCITTADINI MA AMMETTE LE CRITICITÀ SOLLEVATE

–       di Fausto Pillitteri        –             

San Nicola la Strada – Vito Marotta risponde alle accuse di Marco Cerreto, e lo fa attraverso le pagine dei social. Decisione presa solo dopo aver dato in prima istanza mandato al comandante della Polizia Municipale Alberto Negro di chiarire la faccenda, ma forse non ritenendo di essere completamente soddisfatto dalle qualità di anchorman dell’ottimo dirigente, ha deciso di scendere in campo in prima persona, in fondo siamo in piena campagna elettorale. “Nel territorio di San Nicola la Strada sono solo tre i casi positivi al Covid-19. Di questi, il primo ammalato è ricoverato in ospedale perché aveva già gravi patologie precedenti.” ribadisce con forza il sindaco di San Nicola la Strada, ma ammette anche che “ Sì, perché una quarantina è il numero delle persone poste in quarantena, non certo quello dei contagiati”, e alla fine i conti tornano, perché adesso bisogna capire se questi svilupperanno il contagio nei prossimi giorni e su questo punto Marotta mette le mani avanti e dichiara che “Naturalmente, poiché non sono un cartomante, non so prevedere il futuro.”. Sembrerebbe, inoltre, che al sindaco non sia sfuggito un aspetto che abbiamo evidenziato con il nostro precedente articolo, ossia la questione relativa alla precarietà delle abitazioni in uso dalla maggior parte della comunità senegalese o degli extracomunitari presenti sul territorio cittadino, che abitano in condizioni di dubbio rispetto delle norme igienico sanitarie, spesso non dovute da scelte culturali ma quasi esclusivamente dallo stato di degrado in cui versano gli stabili occupati a fronte di affitti da capogiro, infatti nel suo lungo post afferma “ … anche se non va sottovalutata perché riguarda persone che vivono in condizioni particolarmente precarie.”.

Di seguito il post integrale del sindaco Vito Marotta

“Lo ribadisco per la tranquillità di tutti: nel territorio di San Nicola la Strada sono solo tre i casi positivi al Covid-19. Di questi, il primo ammalato è ricoverato in ospedale perché aveva già gravi patologie precedenti. Il livello di attenzione resta alto da parte nostra e delle autorità sanitarie, ma non c’è nessun motivo di allarmare i cittadini agitando lo spauracchio di virus che corrono liberi per le strade della nostra città. Ho sentito parlare di quaranta, cinquanta casi di infezione: chi dice queste cose o mente, oppure non sa neanche dove si trovi San Nicola la Strada.

Sono dispiaciuto, sinceramente dispiaciuto, che qualcuno provi a raccattare voti usando questi metodi. Avevo sperato, e continuo a sperare, che la campagna elettorale si potesse svolgere rispettando la serenità dei cittadini e affrontando con onestà e correttezza gli argomenti delicati della salute e della sicurezza collettiva. Mi hanno accusato di voler nascondere ai sannicolesi la gravità della situazione. Naturalmente, poiché non sono un cartomante, non so prevedere il futuro. Ma finora non ho diffuso nuove informazioni perché la situazione resta esattamente quella che ho descritto nel post di sabato scorso: è pienamente sotto controllo, anche se non va sottovalutata perché riguarda persone che vivono in condizioni particolarmente precarie.

Più che degli adempimenti burocratici, in questi giorni mi sono occupato di far scattare le misure di sicurezza, coordinandomi con la Prefettura e il Team Covid dell’ASL. Dopo aver ricostruito le cerchie dei contatti dei positivi, abbiamo attivato un camper laboratorio dell’ASL per estendere al massimo l’indagine con i tamponi naso faringei. Mi sono impegnato a far sì che la Polizia municipale e i volontari della Protezione civile attuassero e controllassero il rispetto delle misure di restrizione. Sì, perché una quarantina è il numero delle persone poste in quarantena, non certo quello dei contagiati. E c’è una bella differenza fra le due cose.

E ancora in questi giorni, il lavoro più importante è offrire aiuto e sostegno a queste famiglie, l’impegno a non lasciarle sole ad affrontare il difficile periodo di restrizioni. Innanzitutto perché sento il dovere morale di soccorrere chi è in difficoltà, di essere vicino a chi soffre. Ma anche chi non condivide questo mio sentimento potrà convenire che voltare le spalle, isolare e discriminare un intero gruppo di persone porta a lacerazioni e crisi dannose per tutti. Ne abbiamo avuto recenti, tristi esempi nella nostra provincia: facciamo in modo che nulla di simile possa mai accadere nella nostra città”.