QUESTA MATTINA LE FORZE DELL’ORDINE ALL’OPERA CON GLI ESCAVATORI
– di Salvatore Zinno – Altra mattinata di fuoco nel territorio cellolese, per quanto riguarda la storica e scandalosa vicenda della baraccopoli nata nel “pantano” di Baia Domizia.
Vicenda che ricorderanno in tanti, tratta dell’edificazione selvaggia di qualche migliaio di abitazioni delle più varie tipologie costruttive, in una zona di terreno posta tra Baia Domizia e la strada statale Domiziana sottoposta a vincolo della Legge Galasso; quella legge che imponeva l’assoluta inedificabilità della zona e che invece, in barba a tutto è diventata una vera cittadella abusiva sotto il naso dei Vigili Urbani e soprattutto delle colpevoli amministrazioni che si sono succedute negli ultimi decenni a Cellole.
Amministrazioni che su queste case abusive, hanno costruito i loro successi elettorali in alcuni casi ed hanno assicurato delle importanti entrate extra per le casse comunali incassando i soldi dei condoni e per il rilascio delle concessioni in sanatoria.
Si, perché nonostante ci fosse il vincolo della Galasso, negli anni le amministrazioni cellolesi hanno consentito che gli abusivi presentassero le domande di condono e in moltissimi cassi hanno addirittura rilasciato le concessioni in sanatoria.
Finalmente però, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha deciso di mettere un punto a questa assurda vicenda, e già da diversi mesi sta portando avanti una campagna di sequestri e abbattimenti, volando alto sopra le autorità politiche locali, avendo capito che sono state protagoniste di “coperture e complicità” nello stupro di questo pezzo di territorio.
Questa mattina quindi, con il dispiegamento di ingenti uomini dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, si è proceduto al sequestro di alcune aree edificate ed all’abbattimento di alcuni manufatti già gravati da procedimento di sequestro.
La dottoressa Maria Antonietta Troncone, Procuratore Capo di Santa Maria, ci si è messa di “buzzo buono” come si suol dire, ed ha avviato questa doverosa battaglia per provare a ristabilire un minimo di ordine sociale nella zona.
Infatti, sono in programma nelle prossime settimane e mesi – compatibilmente con le risorse economiche disponibili, oltre un centinaio di nuove demolizioni; l’azione demolitoria, sta viaggiando di pari passo con il lavoro della Procura teso ad accertare quali responsabilità ci siano state nel corso degli anni, da parte degli uffici comunali, dei tecnici e degli amministratori che si sono succeduti alla guida del comune di Cellole, per arrivare al disastro odierno.
Dicevamo di “ordine sociale”; si, perché un tale insediamento abusivo contribuisce in maniera massiccia al disordine generale in vari modi.
In termini di rifiuti prodotti, perché essendo abusivi i “residenti”, il comune non ha modo di pretendere il tributo per i rifiuti e deve comunque preoccuparsi di rimuovere diversi quintali al giorno di rifiuti prodotti da un insediamento ospitante qualche migliaio di persone.
In termini di inquinamento dei corsi d’acqua, perché tutto il “villaggio Abusivo” non dispone di alcun tipo di servizio per lo smaltimento delle acque fognarie, e troppo spesso si sono scoperti scarichi non autorizzati nei canali della bonifica che poi vanno a finire a mare senza depurazione.
In termini anche di controllo delle presenze e qualità dei residenti, che troppo spesso a causa della mancanza di un censimento preciso delle abitazioni, le stesse sono occupate da un numero indefinito di persone delle quali non si sa nulla e in varie occasioni hanno contribuito a far nascere risse nel centro di Baia Domizia.
È quindi, molto ben accolto il lavoro che sta portando avanti la Procura di Santa Maria, da parte dei residenti “legittimi” che popolano la località turistica di Baia Domizia i quali sperano sempre in un serio rilancio della zona in modo da fruire di un turismo più di qualità e ricevere un giusto valore ai propri investimenti immobiliari.