– di Michele Falcone –
Le autorità sanitarie della Regione cinese della Mongolia interna hanno registrato un nuovo sospetto caso di peste bubbonica. Il paziente, un pastore della città di Bayannur, è in quarantena ed è in condizioni tuttora gravi. In tutto il distretto, il comitato sanitario ha emesso un allarme di terzo livello in una scala da uno a quattro. L’allerta molto alta vieta la caccia e il consumo di animali selvatici, in particolare marmotte. Per chi non lo sappia questa Regione confina con la Russia e questo rende ancora più concreto il pericolo di una diffusione del contagio in altri Paesi tanto più che, come è noto, le Autorità cinesi sono molto restie a comunicare la vera entità di una eventuale minaccia epidemica nel loro Paese.
Ora mi domando che razza di Paese sia questa Cina patria del comunismo ortodosso. In teoria dovrebbe essere il paradiso del proletariato mentre in pratica costituisce il più disumano dei sistemi capitalistici dove esiste una classe di pochi privilegiati più ricchi dei mitici sultani dell’oriente e tutto il resto della popolazione è una massa di centinaia e centinaia di milioni di miserabili che vivono in condizioni drammatiche e che per sopravvivere mangiano tutto quello che si muove sulla terra, topi, marmotte, serpenti, pipistrelli ecc. per non parlare di cani e gatti. In conseguenza delle spaventose condizioni di arretratezza igienico-sanitarie, simili se non peggiori di quelle esistenti nel Medioevo, la Cina è diventata la cloaca del Pianeta dalla quale sgorgano miasmi e infezioni mortali. E il futuro ci riserverà ancora tante spiacevoli sorprese. L’unico Capo di Stato che ha capito quanto sia effettivo il pericolo giallo è Trump, ma siccome non fa parte da quella associazione pseudo politica che progetta un nuovo ordine mondiale vagheggiato da quel folle di Soros, il club Bilderberg, allora non è ascoltato.
In cambio noi abbiamo quel coglione del bibitaro che non ha capito, come al solito, niente e che anzi si vanta di avere stipulato un trattato di stretta collaborazione, per adesso commerciale, con Pechino che ha chiamato, con la sua fervida fantasia di ignorante e incompetente, la via della seta volendo così scimmiottare Marco Polo. Il risultato è che xin futuro potremo scegliere se diventare una colonia della Germania oppure della Cina.
Povera Italia diventata una meretrice pronta a vendersi per qualche spicciolo e governata da incapaci e arroganti senza dignità.