ROMA – «Ira, sgomento, incredulità. Sono questi i primi sentimenti con cui reagiamo alla notizia del blocco, da parte della Ragioneria dello Stato, al bonus erogato dalla Regione Piemonte agli infermieri che hanno lottato contro il Covid-19. Assurde e inspiegabili le motivazioni del Governo, esordisce De Palma. La cifra sarebbe troppo alta. Prendiamo coscienza con amarezza ed estrema preoccupazione, dice il Presidente del Nursing Up, di un vero e proprio corto circuito in atto, sulla pelle degli infermieri italiani, tra lo Stato centrale e le Regioni. Un provvedimento che lo stesso assessore alla sanità del Piemonte, Icardi, contesta aspramente. Il Governo impugna le risorse aggiuntive statali (18 milioni) e quelle regionali (36 milioni). Il Governo prima ci dà e poi ci toglie. Con un colpo di mannaia che colpisce duramente la nostra dignità, la nostra professionalità.
Stato e Regioni si dividano le responsabilità equamente, continua De Palma. Poiché hanno raggiunto l’apice della loro incompetenza. Cominciamo a capire, sbotta il Presidente del Nursing Up, perchè l’Europa continua a guardare con diffidenza all’Italia. Determinate decisioni ballerine, certe incongruenze, denotano falle nel sistema che non hanno speranze di essere ripianate.
E in tutto questo caos chi ci va di mezzo sono i cittadini, i diretti interessati dei benefici e ahimè anche degli innumerevoli disastri che questo sistema sanitario continua a creare. I cittadini siamo anche noi lavoratori delle corsie, stanchi, logorati e non più disposti a tollerare tali nefandezze.
Dal palco di Piazza Duomo a Milano, conclude De Palma, si è dato inizio alla nuova stagione delle proteste che da settembre saranno sempre più forti.
Chi, in questo Governo, non se la sente per palesi mancanze di capacità, di gestire la complessa macchina sanitaria, abbia la coscienza di farsi da parte», chiosa De Palma.