MONDRAGONE, AMBC: “ALCUNE COSE DA FARE PER USCIRE DALLA CRISI”

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MOndragone 1 MONDRAGONE, AMBC: ALCUNE COSE DA FARE PER USCIRE DALLA CRISIMONDRAGONE – Comunicato stampa da parte dell’Associazione Mondragone Bene Comune: “Nonostante la fine del lockdowne anche della mini zona rossa- Mondragone fa fatica a riprendersi, ha dichiarato il portavoce dell’AMBC Gianni Pagliaro. Arrancano famiglie e imprese, mentre in città tutto sembra sopito: non c’è dibattito, non c’è riflessione né progettualità. Si naviga a vista, ognuno per sé. Abbiamo sperato in un grande dibattito consiliare, in un’amministrazione comunale in grado di presentare un Piano per la Cura e il Futuro di Mondragone. Ma, come andiamo denunciando da tempo, il nostro Consiglio comunalea differenza delle migliaia di comuni ove si è già riunito varie volte– non viene convocato da molto prima dell’inizio dell’emergenza e una Giunta comunale sotto dettatura ha approvato di ricorrere ad un nuovo maxi indebitamento e ha dato l’ok al consuntivo e al preventivoha chiosato Pagliaro– come se la pandemia non ci fosse mai stata”. “Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla, ha detto Papa Francesco. E’ quindi profondamente sbagliato che chi amministra – ha aggiunto il leader dei VERDI, GIOVANNI ROMANO– non apra un dibattito con i cittadini per renderli partecipi delle difficoltà e per chiamarli alla responsabilità e a decisioni comuni. Penso che la ripresa di Mondragone e dell’intera provincia di Caserta, ha continuato ROMANO, passi sostanzialmente attraverso alcune, imprescindibili, tappe. La prima è quella della riconquista dello spazio pubblico, di vie, piazze e beni comuni, ambito precipuo della politica e della socialità. La seconda  riguarda la  ripubblicizzazione dei servizi. La terza attiene alla liberazione dalla colpa del debito e la quarta, infine, al restringimento della pericolosa forbice della disuguaglianza. Muoversi a piedi e in bicicletta deve diventare normale per la maggior parte dei cittadini. E, quindi, dobbiamo ripensare la mobilità, avendo il coraggio di pedonalizzare e alberare vie e piazze. Ma dobbiamo anche pretendere che strutture pubbliche -come il palazzetto dello sport o il campo sportivo- siano finalmente gestite in trasparenza, con i cittadini e a vantaggio di tutti e che le concessioni demaniali e i beni comuni non diventino un’eterna eredità per pochi. La proroga delle concessioni balneari al 2033 inserita nel DL Rilancio è inaccettabile, fonte di assurdi privilegi e rendite e in contrasto con le direttive europee. E a Mondragone il capitolo concessioni presenta non poche anomalie e ombre sulle quali far luce. Nel futuro, a Mondragone come altrove, quella delle concessioni balneari sarà una nostra battaglia prioritaria!  I servizi del verde, della sosta, dei rifiuti o delle manutenzioni arricchiscono gli affidatari e scaricano sulla collettività costi e disfunzioni. E anche quando i servizi sono gestiti da soggetti pubblici- come i consorzi (pensiamo all’acqua)– servono solo a dispensare incarichi e consulenze. E’ arrivato il tempo di discutere della ripubblicizzazione dei servizi comunali: fare peggio di questi privati è impossibile! Riguardo ai debiti e, in particolare, ai derivati, quei contratti conosciuti come titoli tossici perché sono scommesse truccate da assicurazioni, che favoriscono le banche e imprigionano gli enti pubblici nei debiti, l’AMBC è già ritornata sulla sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite -n. 8770/20 che, dando ragione al Comune di Cattolica (RI) nel contenzioso contro la banca Bnl, ha stabilito la nullità dei contratti derivati, che non avrebbero mai dovuto essere sottoscritti dagli enti pubblici. Poiché si tratta di una sentenza  autorevole, che fa giurisprudenza, mi associo all’appello affinché lo Stato italiano, attraverso il Governo, dichiari ipso facto la nullità dei contratti stipulati. Tuttavia, ha continuato il leader dei VERDI ROMANO, non si riesce proprio a capire come un’Amministrazione comunale possa adoperarsi per fare altro debito e resti muta e inerte su questa vicenda, dalla quale potrebbe risparmiare un sacco di soldi. E sul debito non aggiungo altro, avendo l’AMBC già detto tutto. Questa crisi ha determinato ulteriori disuguaglianze (pensiamo solo al tema della digitalizzazione) anche a Mondragone. Come si può -quindi- approvare un bilancio comunale di previsione senza tener conto che anche a Mondragone la redistribuzione durante questa pandemia, enorme e atipica, è andata a vantaggio di quelli che godono di redditi fissi e sicuri? Da questa crisi hanno ricevuto vantaggi redistributivi le famiglie di pensionati in primis, quelle dei dipendenti pubblici e quelle dei dipendenti a tempo indeterminato di grandi aziende, mentre hanno avuto ricadute fortemente negative quelle dei lavoratori autonomi, dei commercianti, dei ristoratori e dei loro dipendenti, dei professionisti. Per non parlare dei disoccupati o dei precari. Una Comunità per sentirsi tale deve riflettere su queste disuguaglianze e un’Amministrazione degna di questo nome deve agire- a partire dai documenti di bilancio– per cercare di accorciare il divario che si è determinato tra i suoi cittadini. Condivido appieno e mi permetto di segnalare all’Amministrazione Pacifico, ha dichiarato in conclusione l’avv. GIOVANNI ROMANO dei VERDI,  la Carta per la Rigenerazione Urbana delle Green City: https://www.fondazionesvilupposostenibile.org/wp-content/uploads/Carta-per-la-rigenerazione-urbana-delle-gren-city.pdf. Con la speranza che se ne faccia un buon uso”.