ELEZIONI DOPO IL COVID 19, COS’È CAMBIATO? VOTARE O NON VOTARE…QUESTO È IL PROBLEMA

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–          di Nicolò Antonio Cuscunà           –              

CUSCUNA ELEZIONI DOPO IL COVID 19, COSÈ CAMBIATO? VOTARE O NON VOTARE...QUESTO È IL PROBLEMAPrime elezioni amministrative, dopo la pandemia, cosa succederà, cambierà qualcosa nelle scelte degli italiani? Il forzato isolamento sociale, la perdita di vite umane, del lavoro, lo sconquasso dell’economia, aiuteranno a riflettere sulla vacuità della “vita contemporanea”. Le comunicazioni di e per masse, ancorché futili, hanno aperto all’uomo nuovi orizzonti di riflessione, rispetto alle scelte-doveri da fare per garantirsi i futuri diritti? L’uomo saprà rivedere, aggiornare, migliorare le scelte di democrazia partecipativa tenuto conto della svolta epocale determinata dal “covid 19”? Quali gli insegnamenti scaturiti dal crollo di credibilità di certa politica? Dei nuovi equilibri di “geopolitica” in corso di determinazione? Le prossime e le future competizioni elettorali vedranno confrontarsi modelli di scelte ben definite, chiare, credibili, affidabili, oppure continuerà il marasma dell’indefinito, del falso, dell’inaffidabile? Analisi e scelte saranno indispensabili e determinanti, non si può né si deve continuare a delegare ad altri, ne va del proprio ed altrui futuro, non è consentito sbagliare.

Una volta le idee camminavano con le gambe e le teste degli uomini.  Per idee la politica intendeva l’ideologia, le scelte ideali, morali, programmi, strategie, alleanze, ecc.. Tutto condito con coerenza, capacità, competenze e lealtà. Oggi sappiamo non essere più così. Allora come scegliere? La fine della “democrazia” dei partiti, delle ideologie che mossero il mondo, ha dato vita ai “movimenti personalizzati”, ad personam, del padrone del vapore, del leader massimo selezionatore di uomini, strategie e programmi. In aggiunta alla diminuzione della “democrazia del confronto”, s’assiste alla continua modifica delle leggi elettorali, cioè, del metodo di scelta. Addirittura la “democrazia” diretta -voto è stata delegata in secondo grado. I sopravvissuti -zombie degli Enti Provincia continuano ad agire, a decidere, a spendere per gestire parte dei servizi al pubblico, e nessuno sa come e chi li abbia scelti. I sistemi elettorali sono tanti, uno per ogni ambito da eleggere. Parlamento Europeo, Nazionale, consigli regionali, comunali, sopra e sotto un certo numero di abitanti, aree metropolitane, consigli circoscrizionali, sistemi elettorali differenti, diversi, all’abbisogna.  Chi governa, si modifica la legge elettorale a SUO piacimento. In questo marasma di “democrazia malata”, per partecipare sei costretto a scegliere cercando di non farti venire la nausea nel tentativo di sbagliare il meno possibile, oppure rinunci al voto.

Elezioni settembrine per il rinnovo di alcuni consigli regionali.

Elezioni importanti, da cui dipende buona fetta dei servizi essenziali ai cittadini. Parlamenti regionali con potere legiferante; parlamento nazionale art.70 della Costituzione con i poteri, comma 2 della 117, Regioni, art.117 Costituzione con competenze residuali. Per intenderci, in materia di sanità, turismo, agrozootecnia, ambiente, essenziali alla qualità della vita ed all’economia, le competenze sono regionali, da questo l’importanza delle scelte. Crediamo non sia più il tempo delle scelte approssimative, superficiali del “minimo garantito” e del male minore. Lavoro, salute, tutela del territorio, sicurezza sono ambiti di “governo regionale”, per cui la scelta determina il bene o il male della collettività di quel territorio. Difficile individuare gli schieramenti, contrapposti ed alternativi tra di loro. Siamo al punto dello scoramento collettivo-esemplificativo, per cui: ” uno vale l’altro”. Oramai s’è giunti al mercimonio più becero; partiti residuali e movimenti non selezionano il personale politico, da candidare, in base ad acclarate capacità, competenze, credibilità e affidabilità. Raggruppamenti, partiti e uomini sorgono per la breve stagione della campagna elettorale. Liste fai da loro riempite con “bellocce” in quota rosa, aitanti giovanotti, professionisti di fine carriera, prestati ed in gara per tentare di vincere la “lotteria elettorale”. Coalizioni familiari, storici investitori elettorali per tutte le stagioni, con unico obiettivo curare il futuro proprio e dei propri figli. Ambiziosi carrieristi, ammalati di “elettoralite acuta”, cercatori della giusta lista tarata al pacchetto di voti personali da contrabbandare con l’agognata poltrona. Per la ghiotta occasione ricorrono a prestiti finanziari, investono la fortuna di famiglia come un “gioco in borsa”. L’obiettivo non è il servizio alla “res publica”, per intenderci alla collettività, ma alla propria carriera personale e familiare. Uno schieramento vale l’altro, tanto da spingere taluni a proporsi candidati esponendo la propria effige sui famosi cartelloni stradali 6 X 3, senza indicare partito o schieramento. Si offrono alla “piazza elettorale”, pubblicizzano se stessi in attesa del contatto di favore utile solo a cambiare loro la vita.

Come coniugare i principi della “sana politica-servizio con questi “figuri”?

Socialismo, liberismo, globalizzazione, sovranismo, progressismo, conservazione, come fare ad identificarli? Gruppi, movimenti, schieramenti sono espressione di tradizioni, socialità, realismo territoriale, legami sociali, identità, tradizione?  Oppure vista la deriva antipolitica, rappresentata dai governi Conte & 5 Stelle oggi con te e domani contro, non c’è speranza per il futuro?

Dipende solo da noi, semplicemente Noi siamo i costruttori o distruttori del nostro presente-futuro. Non possiamo continuare a piangerci addosso incolpando altri dei nostri errori. Ogni uomo è figlio del proprio tempo, ed in democrazia ogni uomo è governato da chi si merita e sceglie.

Votare e scegliere CHI votare è come trovarsi ad un bivio dove se sbagli l’imbocco rischi di precipitare in un burrone. DIPENDE SOLO DA NOI.