MADDALONI, BULGARI E MISTERI AL COVID HOSPITAL, RUSSO TRA DUE FUOCHI

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covid maddaloni russo MADDALONI, BULGARI E MISTERI AL COVID HOSPITAL, RUSSO TRA DUE FUOCHI(f.n.) –  C’è uno strano silenzio dalle parti del Covid Hospital di Maddaloni…un silenzio che la dice lunga, su quanto avviene all’interno e soprattutto lascia ampio spazio alla fantasia ed alle ipotesi…La leggenda del “bulgaro a due piazze” non è poi così peregrina ed offre spunti interessanti, nel tentativo di immaginare ciò che avviene al di là dell’ingresso del Presidio Ospedaliero, nei reparti dedicati al Covid 19,  da qualche giorno occupati esclusivamente, da cittadini bulgari,  provenienti da Mondragone. Le notizie trasudano a fatica dalla cortina di silenzio denso e grigio, che avvolge la struttura ed è proprio l’improvvisa ed eccessiva quanto anomala riservatezza, a suggerire che all’interno dell’Ospedale, non è detto che fili proprio tutto liscio e che si proceda secondo le regole. A prescindere dalla legittimità o meno dei ricoveri, sui quali forse ci sarebbe qualcosa da dire, resta il dubbio, alimentato da qualche frase smozzicata qua e là, che i bulgari stiano spadroneggiando e si comportino come se avessero preso interamente possesso dell’Ospedale, creando un clima di timore nel personale, che non fiata per paura di ritorsioni. Una dimensione paradossale che dovrebbe creare qualche preoccupazione al DG Ferdinando Russo, che ultimamente non ne ha imbroccata una e continua sulla strada, tutta in discesa dello “scarrupo”… Il poveretto si trova tra due fuochi…da un lato il sacro terrore che De Luca prenda coscienza del teatrino, in piena stagione all’interno del pomposamente denominato Covid Hospital dl Maddaloni, e dia giustamente in escandescenze, facendo saltare dagli strapuntini, la sacra triade, strategicamente inutile dell’Asl e dall’altra il timore che Salvini, attualmente in pieno Caserta Tour, tra un caffé faccia-Reggia e un aperitivo faccia-Mare, inizi a prendere coscienza dei problemi reali e delle responsabilità precise, in ordine alle gravi inefficienze sanitarie che il focolaio improvviso, ha drammaticamente evidenziato ed inizi a chiedere conto all’Asl, come facciamo noi quotidianamente, della tracciabilità sanitaria degli stranieri presenti sul territorio, della prevenzione inesistente, dei mediatori culturali latitanti e dei progetti finanziati con i milioni della Regione per l’assistenza agli extracomunitari e non. Fortunatamente per il Dg, né Salvini né i suoi boys, sembrano essere in grado di incollarlo alle sue responsabilità, impegnati come sembrano essere, esclusivamente, a fare le pulci ai rom. Intanto i giorni passano e a breve i cittadini bulgari saranno dimessi e chissà che nei giorni futuri non si scopra, che il ricovero sia tornato utile per giustificare una parte degli euro, impegnati nel progetto Demetra…Hasta la suerte!