LA CITTÀ CHE VORREMMO E…QUELLA CHE SUBIAMO…

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              –            di Francesca Nardi             –                   

Via Sossietta Scialla, l’elegante percorso fuori porta,  a due passi dalla proiezione olografica del Policlinico, coreografia  dell’immaginario che continua ad aleggiare,  svendendosi al miglior offerente tra gli aspiranti tribuni, in corsa per la prossima sceneggiata elettorale… Via Sossietta Scialla e dintorni… prati,  viali e piste ciclabili,  che all’imbrunire si popolano e brulicano di cultori del “viver sano”…Una vasta area, interamente dedicata al relax e alla distensione…un’oasi incantata e silenziosa…Infatti…un vero ed autentico monnezzaio, una discarica maleodorante e pestifera, sintesi e prodotto squalificato di una politica stracciona ma arrogante, che sbatte i pugni sui banchi, che impreca, che insulta e che passeggia impudicamente con il deretano scoperto. Lungo i marciapiedi… un numero imprecisato di tombini semiscassati, mal costruiti ed abbandonati in condizioni di totale insicurezza…un percorso ad ostacoli ed infetto…peraltro super frequentato da una schiera, de facto, “amorfa” di atleti serali o mattutini che, a quanto pare, escono di casa, camminano, saltano, schivano, scivolano, cadono, si rialzano,  inciampano, rischiano quotidianamente di fratturarsi femore, tibia e  perone,  imprecano, poi tornano a casa e ricominciano il giorno dopo, avvolti e paludati in quella indolenza tipica della città nuova, una crosta protettiva e menefreghista, che si sgretola soltanto quando qualcuno “va con la faccia per terra” …ed allora ci si riscopre, patriotticamente appartenenti ad un luogo,  che improvvisamente appare degradato, sporco, malgovernato ed allora…ecco che  decollano gli hashtag, perché fa tendenza e si organizzano le fiaccolate…perché cosi si fa…E la città intanto, frana su se stessa, semi sommersa dai rifiuti che produce e con i quali si adorna il petto glabro e decora i suoi fianchi macilenti, offrendo all’esterno un miserabile, ignobile ritratto di ciò che è diventata…E non ci sono scuse né false interpretazioni…la realtà è quella che è e si stende come un sudario di morte, su ciò che resta della decenza. E adesso caro sindaco, chiama a raccolta i supporters di mestiere, quelli che secondo la modulazione dello schiocco del tuo pollice contro il medio, creano nuovi look adatti alla mission…quelli che postano su fb in nome e per conto e fanno scempio criminale dei congiuntivi…quelli che insultano per interposta persona, quelli che lasciano intendere schizzando fiele, quelli che hanno perso la partita e non se ne sono ancora “addonati”…  saprofiti ultima generazione, che scorrendo le immagini in cui la monnezza sembra “viva” , registrano il degrado, visionano lo squallore e pur di testimoniare la loro attiva presenza nel gregge, belando in re minore, diranno che si tratta di fotografie vecchie…o meglio ancora…che si tratta di un fake…Hasta la vista!

1 commento

  1. ….al podestà di Caserta, certo Carlo Marino, i suoi pretoriani nascondano queste bellezze………….lo portano in giro per la città elegante costruita con le scenografie di cinecittà……………..

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