AMBC: “AMMINISTRAZIONE PACIFICO SNOBBA CRITERI AMBIENTALI PER CURA DEL VERDE”

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COMUNE MONDRAGONE 300x176 AMBC: AMMINISTRAZIONE PACIFICO SNOBBA CRITERI AMBIENTALI PER CURA DEL VERDEMONDRAGONE – Comunicato stampa da parte dell’Associazione Mondragone Bene Comune: “Premessa. “La tegola della zona rossa presso i cosiddetti palazzi Cirio si doveva e si poteva evitare, ha dichiarato amareggiato l’avv. Giampaolo Romano. E’ l’ennesimo cazzotto alla città e a quel poco che resta della sua economia. I Palazzi Cirio si confermano una sciagura, ma la crisi sanitaria di queste ore è la diretta conseguenza della perenne crisi ambientale e sociale del sito. Costruire quei palazzi è stato un delitto contro la città, ma assistere inerti al loro incessante degrado non lo è da meno. La politica ha l’obbligo di pronunciarsi sul destino di questo sito, perché così non si può andare avanti. Chi governa –qui e altrove-ha l’obbligo di presentare un’idea, un <straccio> di progetto per gestire questo pezzo di comunità. Prima che accada l’irreparabile! Tutta la città appare comunque provata e a tratti indecorosa. E anche quando si tenta di intervenire, come con il verde pubblico, lo si fa alla carlona.  I servizi di manutenzione del verde urbano, ossia i servizi di sfalcio e diserbo, giardinaggio e potatura alberi presso aree verdi urbane rientrano tra i servizi pubblici essenziali che il nostro comune da tempo esternalizza ad operatori economici sulla cui procedura di individuazione ci sarebbe tanto da dire e non poco da denunciare. E ancor più ci sarebbe da dire e denunciare a proposito delle risorse irrisorie che vengono stanziate in bilancio per questi servizi. Siamo stanchi di puntare il dito sugli affidamenti discutibili che sono diventati ormai prassi. “Non sono stati per nulla considerati, per esempio, ha continuato l’avv. Giampaolo Romano, i nuovi criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde (decreto MATTM 10 marzo 2020) che segnano un cambio di passo nella gestione del patrimonio vegetale degli enti pubblici. Il verde pubblico- ha sottolineato Romano, da sempre impegnato sui temi dell’ambiente– non viene più visto solo come una proprietà da gestire utilizzando sistemi a basso impatto ambientale ma diviene oggetto di un approccio integrato nel quale progettazione, gestione e manutenzione concorrono ad esaltare i servizi ecosistemici offerti dalle aree verdi agli insediamenti urbani e, allo stesso tempo, consentono un oculato impiego delle risorse economiche ed ambientali dei Comuni. Questo passaggio, puntualizza Romano, avviene attraverso una completa rilevazione del patrimonio vegetale (censimento del verde, catasto degli alberi), l’adozione di documenti di pianificazione (piano del verde) e l’impiego di materiali e tecniche avanzate che sappiano valorizzare la componente di naturalità delle aree verdi e minimizzare gli impatti ambientali della loro gestione. Tutti questi fattori richiedono un aumento del livello di conoscenza e di competenza da parte dei Comuni, chiamati a gestire il verde pubblico come una componente fondamentale per la vita dei cittadini (come la chiusura dei parchi e ville comunali in occasione dell’emergenza Coronavirus ha evidenziato) ma anche per la salute del nostro pianeta. L’articolo 34 del Codice evidenzia come le stazioni appaltanti debbano inserire nella documentazione di gara delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei Criteri Ambientali Minimi adottati con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”. “L’AMBC -ha aggiunto il portavoce Gianni Pagliaro- non ama stare continuamente a segnalare alle preposte autorità i limiti dell’azione dell’Amministrazione Pacifico. E’ stancante! E, quindi, chiede agli uffici di cercare di rispettare le corrette procedure stabilite dalle vigenti normative e di non prestare più ascolto a quelle “sirene” che tanto amano la discrezionalità, l’urgenza, gli affidamenti diretti e così via. E di considerare, soprattutto, che dal verde dipende la  qualità della vita di tutti i cittadini, più importante di quella di qualche fornitore di fiducia”. Gli attivisti di Fridays For Future, il movimento di giovani per il clima nato sulle orme della svedese Greta Thunberg, hanno partecipato agli Stati Generali dell’Economia del presidente Conte, esponendo il piano “Ritorno al futuro”, la campagna per la rinascita post-covid scritta assieme a centinaia di esperti e sottoscritta tra gli altri da Cgil, Libera, Greenpeace, Wwf, Legambiente, Stop -Tttip e Terra!. “La transizione ecologica è l’unica strada percorribile per rialzarci dalla crisi economica e, al contempo, prevenire nuove e più terribili tragedie – dicono i ragazzi – e non possono esserci interessi economici che tengano di fronte al futuro di noi giovani. Italia 100% rinnovabile; stop ai combustibili fossili; mobilità collettiva, elettrica e gratuita; riduzione del consumo di carne; basta accordi di libero scambio. Ricette che possono creare occupazione, redistribuire ricchezza, finanziare il welfare state”, concludono i ragazzi. “Dobbiamo incominciare a prendere sul serio questi ragazzi e ciò che dicono, ha concluso Giampaolo Romano. E lo dobbiamo fare prima che sia troppo tardi. Anche qui e ora””.