UNA SQUALLIDA MESSA IN SCENA CON UN COPIONE GIÀ SCRITTO…SALVO INASPETTATE VARIABILI
– di Fausto Pillitteri – È di queste ore l’indiscrezione, anzi forse è più di una certezza, che Stefano Caldoro sia la scelta definitiva del centrodestra per contrastare De Luca nella corsa per la poltrona di governatore della Campania. Finalmente, Salvini, Meloni e Berlusconi hanno rotto gli indugi e hanno scelto una figura di garanzia, sicuramente non dirompente, ma con almeno un bagaglio di esperienza tale da permettergli di rispondere per le rime a quel Vincenzo nazionale che ormai è diventato un personaggio. Diventare personaggio è una cosa che poco c’entra con la politica, ma che sicuramente fa gioco sotto l’aspetto elettorale. Il pre-campagna elettorale è stato caratterizzato da continui cambi di fronte, specialmente da parte dei soliti noti, i professionisti della politica, che non aspettavano altro che di capire bene su quale cavallo puntare per vedersi garantita, nuovamente, la poltrona. Eppure De Luca, all’inizio partiva svantaggiato, notevolmente sotto nei sondaggi, ma è stato salvato in extremis dal Covid-19. De Luca accortosi che dalla catastrofe poteva trarne quantomeno visibilità, ha aspettato solo qualche minuto per passare dal trucco e parrucco, e dopodiché è partito con lo show. Tutto si può dire, ma non che Vincenzo De Luca non sia un animale politico, è uno che si sa muovere nella giungla degli imprevisti, quelli fortuiti e quelli creati ad hoc, quelli che nello slang politichese si chiamano “bacchette”. E così destreggiandosi tra lanciafiamme e sceriffate, il governatore è balzato agli onori della cronaca, facendo la fortuna di Crozza e ritagliandosi una notorietà che ha fatto cambiare idea anche a quella parte del centrosinistra, e del Partito Democratico in particolare, che lo vedeva come fumo negli occhi. Quindi De Luca dovrà ringraziare il Covid qualora vincesse le prossime elezioni? Certamente, ma dovrà offrire sicuramente due fritture anche al suo amico e nemico Luigi De Magistris, il sindaco più indeciso d’Italia. Proprio sull’indecisione del primo cittadino napoletano, il governatore ha giocato molto, anche se con l’ipotesi della candidatura del giudice Maresca i bene informati dicono che De Luca abbia fatto incetta di un noto antidiarroico per mitigare le scariche di cacarella, procurate dalla paura che il suo grandioso, seppur labile progetto potesse nuovamente rischiare di crollare. Ma buona parte del successo di un uomo è figlio anche del fato, del destino o di una sana botta di culo, che però bisogna saper sfruttare, facendo di necessità virtù. A De Luca non sono mai saltati i nervi, almeno in pubblico, ha aspettato, paziente e sornione che gli indecisi decidessero, si convincessero, consapevole del loro giro delle cappelle per garantirsi il miglior piazzamento sulla griglia di partenza. Un esercito quello a disposizione del governatore. Come in ogni esercito una piccola parte è composta dai più fidi scudieri, compagni di tante battaglie, ma la maggior parte è la risulta degli insoddisfatti, mercenari e voltagabbana, transfughi e traditori, giannizzeri prezzolati, pronti a salire sul carro del vincitore pur di vedersi riconosciuta la propria prebenda. Eh già, perché questi vantano pacchetti di voti, cospicui e certificati, e per loro questo conta, mica hanno a cuore un progetto politico, l’importante è fare parte della giocata … anche se si arriva ultimo nella lista. Perché i primi classificati già si conoscono, li potremmo anticipare già da adesso, ma non vogliamo togliervi il gusto della “sorpresa”! Allora, perché c’è questa corsa alla candidatura, dove si chiedono sacrifici, spesso femminili … “non puoi tu, allora tua moglie, tua sorella … o magari l’amante!”, perché? … perché? Non lo immaginate? Sembrerebbe tutto già scritto, una sorta di formalità, ma bisogna però tenere conto di alcuni segnali che forse ai più sono passati inosservati, come gli arresti che hanno di fatto portato all’epurazione da Forza Italia della famiglia Cesaro, la candidatura di Catello Maresca, il caso Palamara e il richiamo alle liste pulite da parte di Salvini. Sembra quasi che si stiano ribaltando i tavoli? Magari adesso è il centrodestra che si vuole intestare la battaglia sulla legalità? E se così fosse?