RIFACIMENTO STADIO PINTO, VENTRE CRITICO,  “SFRONDA” LE ILLUSIONI

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STADIO PINTO VENTRE RIFACIMENTO STADIO PINTO, VENTRE CRITICO,  “SFRONDA” LE ILLUSIONI(f.n.) – Tutto si potrà dire dell’attuale consiglio comunale, negli anni che verranno, tranne che non sia stato spettacolare nella sua banalità d’ensemble…sciatto, approssimativo, scadente nei toni di alcuni nobili decaduti, saccente negli atteggiamenti di altri docenti, altrettanto decaduti, dell’Accademia della Crusca…tutto si potrà dire tranne che non abbia offerto allo sguardo attonito, la visione di una vasta zona mercatale al chiuso, in cui si contrattavano “cose grosse assaie” a bassa voce e nell’ignoranza totale dell’ antefatto e della norma… norma recondita è vero, ben simulata è altrettanto vero,  ma autenticamente pronta ad emergere alla bisogna… nel fantastico futuro… E per tener fede alla coreografia semiseria rappresentata da un numero risicato di aficionados ed alle loro esternazioni di rito, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, è stato servito in pasto al popolo affamato, il piatto perennemente caldo e nutriente del Calcio e della Casertana Calcio…per secondo, qualora non ci si fosse saziati, è stato servito frettolosamente all’attenzione dei commensali, quel che restava dell’affaire presunto….Insomma …via…davvero ed una volta di più,  sconcertante, oltre che… leggermente grossier…ma sull’argomento sarà utile ed istruttivo legeger il parere dell’onorevole Riccardo Ventre, nella sua funzione di consigliere comunale di Caserta…

“Ho inteso far passare qualche giorno da una sconcertante seduta del Consiglio Comunale di Caserta per esprimere il mio pensiero in merito al rifacimento dello Stadio Pinto.

Dico “sconcertante”, sia per il clima in cui esso si è svolto, dove l’intervento di alcuni consiglieri aveva più di una “mozione” di affetti per l’edificio da abbattere, che non di osservazioni sulle modalità dell’iniziativa. È sembrato, da questo punto di vista, invece che questi imprenditori che si accingono a realizzare l’opera, siano delle Dame Vincenziane mandate a regalare a Caserta quasi 50 milioni di euro per fare un’opera di bene. Nessuno ha evidenziato che, in buona sostanza, questi vengono ad “acquistare” la più vasta e più bella area omogenea di Caserta per costruire un ulteriore Centro Commerciale e così distruggere definitivamente non solo gli sports cosiddetti “minori” ma di grande prestigio e di splendida storia per la Città come il tennis, ma anche il commercio casertano, già messo in ginocchio da varie sciagurate attività.

Uso il verbo “acquistare” perché nonostante l’istituto giuridico si farebbe ricorso non sia la compravendita, quando un bene immobile viene concesso per ben 90 anni è molto più che se lo si vendesse. Quanto poi alla presa in giro dei tifosi, così come sostiene l’amministrazione comunale, secondo cui uno stadio più nuovo e più capiente farebbe balzare la nostra cara Casertana addirittura nella Coppa dei Campioni, trattasi di una bugia che anche un bambino di 5 anni può capire. Non è certamente lo stadio che crea una grande squadra.  Enzo Cuccaro e gli amministratori della casertana di allora dimostrarono come si potesse fare una squadra degna di questo nome con questo stesso stadio.

La durata e le altre modalità potrebbero a mio avviso, spingere la Corte dei Conti ad instaurare nei confronti della maggioranza un giudizio per danno erariale.

In Consiglio, prima di abbandonare in maniera disgustata la seduta mi limitai a dire, cosa ribadita anche da qualche consigliere di maggioranza, che noi teniamo bloccato immotivatamente lo strumento di pianificazione (PUC) che dovrebbe costituire il presupposto per scelte tanto significative.

La delocalizzazione poi degli sport purtroppo ed immotivatamente considerati figli di un Dio minore, allontanano ancora di più anche fisicamente i Casertani, ed in special modo i giovani, dallo sport per eccellenza che è il calcio.

Mi preme infine a questo punto precisare, come inizio di una battaglia che porterò avanti con l’aiuto di atti Consiglieri e cittadini che la pensano alla stessa mia maniera sull’argomento, che non sono affatto contrario, anzi, all’ammodernamento del Pinto, ma certamente senza limitarsi solo formalmente alla legge, ma ad Amministrare in maniera saggia i beni che i cittadini ci hanno affidato. Ritornerò sull’argomento se codesta testata e le altre che lo riterranno, con un intervento analitico sullo spreco, sulla inopportunità anzi sulla dannosità per la città di questa ennesima manifestazione di miopia pianificatoria di questa maggioranza”.