OSPEDALE, ADDIO ALL’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL GENIO…

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%name OSPEDALE, ADDIO ALLINSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL GENIO…(f.n.) – Con lo stesso garbo che ha caratterizzato il suo soggiorno pagato al Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, (un omaggio degli amici), la dottoressa Antonietta Siciliano, santa Tetta de Nuestro Corazon, se n’è andata senza salutare, infilando la porta con la stessa arroganza con cui l’ha sbattuta, ripetutamente, per tre anni, in faccia alla necessità mista al pudore, di interrogarsi sul significato di Direzione Sanitaria. La sua presenza/assenza sui problemi prioritari dell’Azienda, ha decorato, rendendola insopportabile, la spocchia appoggiata sul nulla, dell’ex Dg Mario Ferrante che da un paio di giorni, va pavoneggiandosi attraverso i possedimenti irpini e zone limitrofe, per avere “piazzato due dei suoi” in posti chiave della sanità campana…Naturalmente quel che conta è piantare le bandierine!, meriti e capacità …ecchissenefrega?,… e qualora fosse trasudato e scomparso dalla memoria collettiva il brillante passato professionale supertitolato della Siciliano in procinto di andare a spargere la sua sapienza altrove…ebbene,  tanto per conferire credito ai delfini di Ferrante, ve lo ricordiamo noi…Nel giugno 2018 scrivemmo…”Nominata con delibera 40 del 1 luglio 2017, la dottoressa Antonietta Siciliano non risulta aver vinto alcun concorso ad evidenza pubblica, per titoli ed esami, indispensabile per essere nominata dirigente con incarico di direzione di struttura complessa. È noto infatti che, soltanto dopo aver maturato cinque anni di direzione di Uoc, in aggiunta ad altri requisiti, si può essere nominati direttore sanitario o direttore amministrativo. Dall’esame degli atti allegati alla delibera 40  del 1 luglio 2017, si rileva in maniera inequivocabile che la stessa dottoressa Siciliano, avrebbe maturato un’anzianità quale direttore Uoc ben superiore ai predetti cinque anni richiesti ma…soltanto in virtù della norma dell’articolo 18 della dirigenza medica che, come peraltro, dovrebbe essere noto, è uno strumento a disposizione della P.A.S, per conferimenti di incarichi temporanei e provvisori per un massimo di sei mesi ed eventualmente rinnovabili per ulteriori sei mesi e non oltre. La domanda sorge spontanea…l’Asl Napoli 4 e l’Asl Napoli 3 Sud avrebbero mantenuto in servizio la dottoressa Siciliano, peraltro con relativa adeguata retribuzione per oltre un decennio con incarichi temporanei e provvisori???, a nessuno sarebbe punta vaghezza di bandire un concorso né tantomeno conferire la nomina ad altri dopo il rinnovo previsto? Ecco perché in data 30 gennaio u.s. la dottoressa Siciliano si dimette e finalmente vincitrice di concorso, si reca a sottoscrivere il contratto di conferimento dell’incarico quinquennale di direttore del distretto sanitario 56 di Torre Annunziata, dopodiché si  mette in aspettativa e torna qui a Caserta, dove, in considerazione del suo “decisionismo & competenza” di cui non si può fare a meno, il manager la rinomina direttore sanitario…Qualcuno potrebbe obiettare che “de facto” la direttrice sanitaria con adeguata retribuzione, ha svolto mansioni di direttore di struttura complessa e che risulta regolarmente iscritta all’Albo Regionale dei direttori…ma l’eventuale difesa d’ufficio non cambierebbe di una sola virgola, ciò che appare dalle carte e che ispira il ragionamento…Anche noi abbiamo lavorato come animali da soma, senza orario, senza festività, senza ferie, senza tutela di alcun  genere…tutto “de facto” appunto…ma il premio “fedeltà alla causalo hanno conferito a qualcun altro, che aveva santi ben posizionati nei posti chiave… Quindi il “de facto” contra come il due di picche, per quel che ci riguarda”. I titoli “de facto” sono quelli che hanno contribuito ad imbalsamare l’Ospedale di Caserta ed i politici doc dio questa provincia, sono quelli che si cimentano nell’acquisto delle bandierine più economiche. Hasta la suerte!

1 commento

  1. ne abbiamo di personaggi a fare i direttori sanitari, ma questa li ha battuti tutti.
    il 25 Aprile dell’Aorn di Caserta.
    Gubitosa non poteva iniziare meglio

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