POST COVID, GIULIO LIBERATORE: “IMPOSSIBILE PREVEDERE SCENARI FUTURI OCCORRE ATTENERSI AI FATTI E AI DATI CLINICI

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liberatore giulio POST COVID, GIULIO LIBERATORE: “IMPOSSIBILE PREVEDERE SCENARI FUTURI OCCORRE ATTENERSI AI FATTI E AI DATI CLINICIRiceviamo un articolo del dottor Giulio Liberatore, Direttore UOC emerito Asl Caserta e Direttore Sanitario Aziendale emerito A.O. di Caserta

“Leggo in questi giorni di una accesa disputa fra chi prevede scenari apocalittici e chi invece minimizza le prospettive al riguardo della recente pandemia…La disputa non mi appassiona e, come sempre, ritengo valida l’espressione di un vecchio aforisma di epoca romana che recita testualmente: in medio stat virtus.

Vorrei, soltanto, produrre alcune semplici considerazioni personali, che credo siano anche nel comune sentire di una larga fascia di cittadini, ormai esausti di alcuni atteggiamenti ondivaghi delle istituzioni scientifiche nazionali ed internazionali, in primis OMS ed ISS. Ci sono, per di più alcuni virologi ed epidemiologi che danno per certo una seconda ondata di contagi di virus influenzali, Covid compreso, e che stanno prevedendo che succeda fra l’autunno e l’inverno prossimo

Ovviamente anche io, come credo tutti, sono attento e preoccupato, ma vorrei  poter fare alcune brevissime considerazioni. Molti di quei ricercatori in prima linea nel sostenere questa tesi sono più o meno gli stessi che hanno preso più di una cantonata durante la prima ondata di contagi… a me pare, inoltre, che sia piuttosto semplice prevedere scenari di questo genere in un prossimo futuro. Tutti gli anni ci sono le epidemie influenzali, ed il covid 19 a tale famiglia appartiene, e tutti gli anni ci sono decessi attribuibili a tali patologie, in particolare riferibili a coorti di pazienti molto anziani e con patologie pregresse…

Seconda considerazione…. Per storia professionale, rimango sempre aderente all’idea della supremazia della medicina basata su evidenza clinica, rispetto a quella basata su algoritmi matematici. Credo ancora che stavolta ci dovremmo far trovare più preparati…e le autorità sanitarie dovrebbero essere più pronte per produrre contromisure adeguate. Ci si preparerà a prevenire  più di una epidemia influenzale e, magari, ad percorsi ospedalieri che potrebbero  produrre non solo la facile diffusione dei vari virus, compreso il Covid 19… allo stesso modo, si spera che ci si attrezzerà per prevenire anche l’aumento della mortalità per altre patologie (oncologiche, cardiovascolari e metaboliche) inevitabilmente meno curate e diagnosticate per correre appresso ai virus…si spera, inoltre in un potenziamento della medicina territoriale, pilastro basilare per la prevenzione, non solo di questa patologia….

Terza considerazione, cui avevo già accennato…non so se per caso o per fatalità gli H index di quelli che popolano i talk shows e, un po’,terrorizzano i comuni cittadini non sono poi il massimo fra i ricercatori della materia, fermo restando che, nel caso, interessa sapere quello di virologi ed epidemiologi, non di oncologi o altre specialità non attinenti le patologie su base infettiva…. Ora, sarà pure vero che Scopus non è la Bibbia…ma il fatto che tali ricercatori, in particolare quelli succitati, siano fra quelli  con un indice di Hirsch più basso fra tutti  ( per raggiungere l’H index di Fauci o Raoult, ma anche di Remuzzi o Mantovani, ce ne vogliono quasi 10 dei vari partecipanti a trasmissioni televisive) mi ha incuriosito…e sono andato a verificare l’impact factor dei vari commentatori in TV e dei componenti dei comitati tecnico-scientifici del governo e delle stesse istituzioni scientifiche nazionali….

Quello che ho trovato è quello che ha provocato un certo sconcerto nella stessa opinione pubblica, che si è posta una inevitabile domanda…ma con che criterio il governo si sceglie i consulenti scientifici??? E, soprattutto….ma non c’erano, in tutta la comunità scientifica italiana che afferisce alla medicina, studiosi più degni di ricoprire incarichi prestigiosi ai vertici dei CTS e delle istituzioni scientifiche nazionali afferenti alla scienza medica ??? Siccome ho qualche conoscenza del problema e conosco i criteri con i quali la politica sceglie i componenti dell’ISS e delle altre istituzioni scientifiche nazionali…credo che uno dei problemi reali sia proprio questo…”

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