PATTI DI COLLABORAZIONE CON LE REALTÀ SOCIALI PER LA GESTIONE DEI BENI COMUNI… PER UNA CASERTA SOLIDALE!

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logo caserta solidale 1 PATTI DI COLLABORAZIONE CON LE REALTÀ SOCIALI PER LA GESTIONE DEI BENI COMUNI… PER UNA CASERTA SOLIDALE!CASERTA – Nota della Rete Caserta Solidale.
“Dopo anni in cui abbiamo assistito ad una gestione assurda, macchinosa, privatistica e informale dei beni pubblici, l’attuale Amministrazione Comunale nel 2017 ha approvato il Regolamento dei Beni Comuni, dotando la città di un importante strumento per rinnovare la gestione del suo patrimonio immobiliare.

Il Regolamento permette la sottoscrizione dei Patti di Collaborazione tra il Comune, che assegna un bene pubblico, e cittadini attivi, che lo utilizzano per fornire servizi a tutta la popolazione e per organizzarsi.

Purtroppo però, dal 2017, solo quattro di questi patti sono stati siglati. Il Regolamento non viene usato a sufficienza né per sanare le situazioni dove i cittadini già gestiscono spazi come beni comuni, né tantomeno per creare nuove opportunità per i beni abbandonati.

Il Regolamento è un fiore che sta già appassendo.

Eppure un utilizzo maggiore degli spazi comuni sarebbe la risposta a tante problematiche relative alla solitudine, all’isolamento, all’emarginazione sociale ed economica in cui versano migliaia di casertani, e anche un sostegno  dell’emergenza educativa che si sta consumando a causa del Covid-19, con le scuole chiuse e la perdita di tanti punti di riferimento per bambini e ragazzi.

Quale occasione migliore per usare il Regolamento? Non si tratta solo di servizi da tutelare, ma di ridare dignità al volontariato e all’impegno di tanti cittadini, che hanno il diritto di ritrovarsi e organizzarsi. Talvolta anche in atteggiamento critico, ma sempre con lo spirito di migliorare l’esistente.

In questi giorni una buona notizia in questo senso: l’Amministrazione ha stipulato un nuovo patto di collaborazione, per uno stabile sito in Via Mondo, con l’associazione L’Angelo degli ultimi, attiva e vicina alle persone senza fissa dimora. Una misura che ufficializza una gestione virtuosa già in essere di quello stabile e che fa seguito ad una richiesta pervenuta nel febbraio 2020

Ma adesso, è lecito domandarsi in quanto tempo saranno sbloccate tutte le altre richieste.

Già a Novembre 2019 l’Ex Canapificio, il Laboratorio Millepiani e Nero e non solo! (tutte rimaste senza una sede per diversi motivi) hanno presentato una richiesta congiunta per dare vita alla Casa del Sociale con un Patto di Collaborazione per l’affidamento di alcuni locali da lungo tempo inutilizzati presso la Caserma Sacchi. Quando ci sarà una risposta?

Noi di Caserta Solidale abbiamo presentato richieste di Patti di Collaborazione per la Villetta di Via Arno e quella di Parco Aranci, già gestite dalla cittadinanza in forma volontaria, che sono diventate, insieme a Villa Giaquinto, isole di verde e di socialità. Siamo disponibili a gestire e curare anche Villa Maria Carolina e la Villetta di Via Avellino, entrambe chiuse da molti, troppi anni.

Noi siamo pronti per fare la nostra parte, dare assistenza a tanti cittadini in difficoltà, essere luogo di riferimento per bambini e ragazzi,  punto dignitoso di organizzazione del mondo del sociale e della cittadinanza attiva ed anche -perché no?- pungolo per le Istituzioni, stimolo a fare meglio il proprio compito, antenna sociale di ricezione dei disagi ed elaboratrice di proposte.

Con questo spirito, Caserta Solidale coinvolgerà sempre più cittadini nei propri percorsi ed insieme a loro  chiederà conto alla politica ed alle Istituzioni locali dello stato dei Patti di collaborazione in una manifestazione di piazza.

Siamo convinti che chi ha un ruolo istituzionale abbia il dovere di appoggiare e non  limitare l’attività dell’associazionismo, soprattutto quando questo si batte per estendere un orizzonte progressista e di partecipazione all’interno della società. Se anche chi ci amministra la pensa così, si arrivi subito alla definizione e alla sottoscrizione dei Patti in sospeso, si portino a termine i nuovi, e si riparta con la cooperazione nell’interesse della città e, soprattutto, delle sue parti più deboli.