“LA VITA DI ADELE”: UN’INTENSA E DOLOROSA DISAMINA SUI SENTIMENTI

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  –      di Mariantonietta Losanno     –             

tumblr mxwdllEKRW1qhhxd4o1 500 “LA VITA DI ADELE”: UN’INTENSA E DOLOROSA DISAMINA SUI SENTIMENTIAdèle è una giovane studentessa del liceo, con un appetito insaziabile di cibo e di vita. Si invaghisce di un compagno di scuola, a cui si concede senza però lasciarsi andare realmente. È l’incontro con Emma che cambia completamente le cose. Adèle sente il bisogno di conoscersi, vuole farsi travolgere da un amore impetuoso ed appassionante.

La pellicola, adattamento cinematografico del romanzo a fumetti “Il blu è un colore caldo” di Julie Maroh, si è aggiudicata la Palma d’oro al Festival di Cannes del 2013. È un racconto di formazione (che ha destato particolare scalpore per le esplicite scene di sesso) struggente e coinvolgente: la storia d’amore tra Adèle ed Emma è poeticamente erotica, ma non cade mai nella morbosità. Sarebbe semplicistico e intellettualmente scorretto ridurre il film alla mera rappresentazione sessuale; il regista compie un ragionamento più ampio e complesso, analizzando le paure, le incertezze e il lento innamoramento di una ragazza che per ricercare se stessa deve prima di tutto perdersi. Adèle e Emma sono l’espressione di un amore genuino ed irrefrenabile, selvaggio e autentico (nella colonna sonora “I Follow Rivers” il concetto viene espresso a pieno nella frase “Tu sei il mio fiume che scorre intenso, profondo, selvaggio”): “La vita di Adèle” è un film di una straordinaria purezza e profondamente umano, capace di abbattere quel velo di ipocrisia e trasportare lo spettatore in un’intensa storia d’amore. Nessun pregiudizio o moralismo. Le due eccellenti e carismatiche interpreti e la loro particolare alchimia (che emoziona per l’eccezionale naturalezza) arricchiscono il racconto di un ulteriore dose di credibilità e realismo.La vita di Adele 1180x585 1 scaled “LA VITA DI ADELE”: UN’INTENSA E DOLOROSA DISAMINA SUI SENTIMENTI

Il regista tunisino si sofferma sugli sguardi e sui respiri, scandagliando ogni più piccolo aspetto dell’innamoramento, a partire dal suo tenero manifestarsi, proseguendo con l’ardente evoluzione e arrivando all’inevitabile mutamento. Quando il sentimento matura, infatti, i nodi vengono al pettine: le differenze di vedute e caratteriali comportano la fine delle disillusioni e l’accettazione di fratture insanabili. Adèle è alla disperata ricerca di un posto nel mondo, è un concentrato di curiosità, erotismo e goffaggine. Il regista utilizza l’immagine del corpo femminile in modo sapiente ed efficace: non c’è spazio per l’indignazione o lo scandalo. L’amore tra Adèle ed Emma è struggente, quando la componente famelica di una si scontra con quella matura e consapevole dell’altra lo spettatore non può non emozionarsi. È al tempo stesso necessario riconoscere il potere politico della pellicola (di cui il regista sembra essere perfettamente conscio), che si esplicita nelle minuziose rappresentazioni della sessualità, nelle descrizioni degli ambienti e delle diverse classi sociali, nelle feroci aggressioni all’uscita della scuola. La storia risusciterebbe monca se non venisse analizzata ogni componente del legame tra le due amanti. Insegnare, imparare e conoscere: sono questi i verbi (reiterati nell’ambiente scolastico), che permettono di cogliere il senso liberatorio del film. Ridurre la rappresentazione ad un bisogno di ostentare una ribellione significherebbe mostrare un cinismo privo di alcun senso: è evidente, infatti, l’assoluto rifiuto di sfoggiare delle nudità. È tangibile, invece, il bisogno di indugiare sui corpi per mostrare il loro intrecciarsi ed il loro piacere. D’altronde, siamo vivi: amiamo ed appassioniamoci.La Vita di Adele 6 “LA VITA DI ADELE”: UN’INTENSA E DOLOROSA DISAMINA SUI SENTIMENTI