CLAMOROSO! DE MICHELE SI CANDIDA E POI CI RIPENSA: MARINO GIOCA SU PIÙ TAVOLI, MA TRESCA RISCHIA DI FAR SALTARE IL BANCO

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IL PD CITTADINO ED IL BALLETTO DELLE CANDIDATURE ALLE REGIONALI

           –     di Fausto Pillitteri     –      tresca marino de michele graziano scaled CLAMOROSO! DE MICHELE SI CANDIDA E POI CI RIPENSA: MARINO GIOCA SU PIÙ TAVOLI, MA TRESCA RISCHIA DI FAR SALTARE IL BANCO Ore concitate queste nel Partito Democratico del capoluogo, riunioni, telefonate fiume, accordi e disaccordi. Il pomo della discordia sembrerebbe sia stata la possibile candidatura alle prossime regionali di Franco De Michele, notizia che questa testata aveva già anticipato in tempi non sospetti e che fece anche incavolare il protagonista della vicenda (ricordate le foto del compleanno dove tra gli ospiti spiccava Anthony Acconcia). Dunque, l’attuale vicesindaco, dopo aver costruito con perizia la sua scalata al successo, sempre da quanto apprendiamo da quelli che vengono definiti rumors ma che in questo caso sono un frastuono, anzi un rumore assordante, dicevamo … era in procinto di organizzare la zampata finale, la sua candidatura alle regionali. In realtà già ci aveva provato il buon De Michele, con modestissimi risultati, ma adesso forte di incarichi per se e per i suoi, era pronto a scendere in campo per portare a casa il risultato, … forse. Con Gennaro Oliviero orfano della sua roccaforte sessana e con Stefano Graziano abbandonato dalle sue pedine più importanti, la battaglia si prospettava realizzabile. Nel frattempo, Carlo Marino continuava a distribuire candidature a destra e a manca, tanto per non scontentare nessuno, con tanto di battesimo politico e consigliere comunale di supporto, insomma come al solito ha fatto ciò che gli riesce meglio, il gioco delle tre carte. Se hai bisogno di una candidatura per riempire la lista, o magari di un appoggio elettorale, basta andare da Marino e chiedere, è un buono, non dice di no a nessuno, lui te lo inciarma senza indugio, ed in più, in alcuni periodi ha anche l’offerta speciale, e ti appioppa anche uno dei tre o quattro consiglieri comunali che frequentano casa sua all’ora di colazione, utilizzandoli a mo’ dei carri armati di Mussolini. Ma il vero amore non si scorda mai, perché al di là dei falsi litigi e dei roboanti rappacificamenti, Marino e Graziano sono legati da un patto di sangue, che non esclude il tradimento, ma che comunque è un patto, e i patti in certi ambienti si fanno stringendosi la mano mentre nell’altra si impugna il coltello. E il patto originale era che Marino & co. avrebbero dovuto appoggiare elettoralmente e senza infingimenti la candidatura del consigliere regionale uscente Stefano Graziano, il quale, per amplificare la capacità di questi a raccattare preferenze, nel tempo aveva provveduto a garantirne il loro sostentamento politico, favorendone l’abbuffata di incarichi. Forse è stato proprio questo l’errore, e Graziano, al quale possiamo sicuramente attribuire un certo acume e una eccellente scaltrezza politica, questa volta parrebbe aver peccato di superficialità, o magari, ancora una volta, si è fatto fare fesso da Marino. Ovviamente le nostre sono supposizioni, ma che saranno facilmente verificabili tra qualche giorno, ma per coinvolgervi in questo gioco di becera politica opportunistica, vi daremo adesso una serie di elementi attraverso i quali potrete costruire il vostro epilogo personale a questa faccenda. Non è un mistero, almeno per quelli che fanno parte dell’entourage di Carlo Marino, che questo abbia come più grande aspirazione quella di sedersi in una delle poltrone di Montecitorio o di Palazzo Madama, ovviamente ogni azione politica che costui mette in campo è tesa al raggiungimento della meta, e ogni competitor, in questo caso anche Stefano Graziano diventa un problema. La rielezione a sindaco di Caserta non è cosa certa, anzi improbabile, e per questo motivo è necessario diversificare gli obiettivi. Dal canto suo De Michele e il suo gruppo, conoscendo le aspirazioni del loro sindaco, rivendicano un posto al sole, anche perché l’abbonamento al lido di palazzo Castropignano sta terminando, e forti dei loro posizionamenti politici anche negli enti strumentali si sentono pronti a fare il salto di qualità. In fondo poi, ma sto Stefano Graziano chi sarà mai? E mentre Marino cerca di convincere De Michele a fare un passo di lato, perché teme ripercussioni fatali per la sua amministrazione e l’ira funesta di Graziano, ecco che esce fuori Enrico Tresca, che perentorio come Oscar Luigi Scalfaro esprime un secco “non ci sto” e si rende disponibile ad una sua candidatura per rappresentare la città di Caserta in regione. Appassionante, non è vero? Continui cambiamenti di fronte, innesti di nuovi personaggi e finanche l’arrivo dell’outsider, manco un romanzo d’appendice potrebbe essere più avvincente. Adesso, però, dobbiamo aspettare il finale, che potrebbe tradursi in impegno nobile da parte di Tresca e compagnia, per aver riconosciuta una giusta e meritata rappresentatività della città di Caserta da parte del Partito Democratico, capoluogo di provincia che tanto ha dato in termini elettorali, non dimentichiamo che al governo questa città ha espresso ed è rappresentata dal figlio del governatore De Luca e dall’ex ministro all’istruzione di quel di Pisa, che saranno anche delle brave persone ma sicuramente non sono casertane, oppure  … tutta questa sceneggiata si tradurrà nell’ennesimo tentativo di alzare il prezzo per ottenere l’ulteriore prebenda, se così fosse avremmo la cifra di chi rappresenta il Partito Democratico casertano.