MONDRAGONE – Comunicato stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune: “Stanno per arrivare i soldi del provvedimento governativo con riguardo all’anticipazione in misura del 30% del “Fondo per le funzioni fondamentali degli Enti locali”. Secondo i nostri calcoli il comune di Mondragone dovrebbe ricevere 233.095,15 €. Il riparto del fondo tra i comuni terrà conto delle riscossioni al 31 dicembre 2019 di ogni Comune italiano, relativamente al Titolo I nonché al Titolo III – Tipologie 100 e 200. E, come facciamo da qualche anno, cogliamo anche questa occasione per “rendere plastica” la nostra situazione di default. Il comune di Sessa Aurunca (per fare un esempio comparativo) pur avendo meno abitanti di Mondragone (quasi 5mila in meno) riceverà 277.802,83 €, quasi 45mila € in più. E sapete perché? Perché mentre il riscosso di Mondragone a dicembre 2019 si ferma a 11.715.135,46 € quello di Sessa Aurunca arriva a 13.962.099,95 €, ben 2milioni e 250mila € in più. E non ci stiamo certamente confrontando con un comune particolarmente virtuoso, essendo Sessa Aurunca in grande difficoltà. Ma mai come noi! Eppure la “coppia politica di comando” Pacifico-Zannini continua a far finta di niente e per –accertata incapacità– a “scavare la fossa” alla città. Ritorniamo sul 5G. Viviamo in un territorio da decenni devastato dall’abusivismo e da ogni sorta d’inquinamento e in una città che è parte integrante della Terra dei Fuochi, ma raramente abbiamo avuto il piacere di vedere qualche forma di contestazione pubblica o di denuncia e quasi mai abbiamo visto cittadini impegnati a protestare. Ben accompagnati in questo dai cosiddetti “politici” di turno, consiglieri regionali in primis, i quali (ci avete fatto caso?) ciarlano di tutto ma non amano mai parlare di inquinamento, di terra dei fuochi o di criminalità organizzata. Dediti anzi a sminuire e ad annacquare. Fa più fico mettersi in posa a sponsorizzare benefiche azioni di qualche associazione che fa “tanto SCIC” e “molto VIP” (come ama fare il giulivo “consigliere mascherinato”, quello spedito a sua insaputa ad alzare la mano in un’assemblea ANCI), anziché impegnarsi contro il degrado ambientale nel quale siamo costretti a vivere. Eppure, di motivi per scendere in piazza ce ne sono sempre stati a iosa: sversamenti e discariche abusive, appropriazione indebita della nostra spiaggia e dei nostri beni comuni, scandalo impunito della Cantarella, depuratore che non funziona, infrastrutture e strutture pubbliche non completate, ennesima chiazza alla foce dell’Agnena, “antiche” cave non risanate, ripetuti incendi della nostra montagna, disservizi atavici nella gestione dei rifiuti (la città anche in questi giorni è invasa da cumuli di monnezza), consumo dissennato del suolo, verde non curato e spazi pubblici abbandonati, dune cementificate, taglio “vandalico” ed arbitrario di alberi e così via. Neppure l’impegno delle 9 diocesi campane, comprese nel circondario tra Napoli e Caserta, che sono interessate dal fenomeno dell’inquinamento ambientale e che aveva spinto Papa Francesco a programmare per il 24 maggio una visita sul territorio, visita per il momento solo rinviata, è stato in grado di smuovere da noi un po’ di “coscienze”. Vedere ora alcuni cittadini mondragonesi in strada contro il 5G ci riempie di gioia. Ma un impegno civico serio richiede responsabilità, pretende studio e necessita di approfondimenti. In caso contrario si rischia di restare all’“ammuina” e di farsi strumentalizzare. Va bene il principio di precauzione, ma va invocato a ragion veduta, non può diventare la “foglia di fico” per stare fermi, per non decidere e semmai per imbarcarsi nel solito costoso contenzioso che andrà a gravare sulle tasche dei cittadini. Per questo, senza alcuna pretesa di avere la verità in tasca né di saperne più degli altri, ma anche con la consapevolezza che non basta “lavarsene le mani” come ha fatto pilatescamente il solito Pacifico, ci permettiamo di riproporre l’intervento dell’AMBC sul 5G già pubblicato qualche giorno addietro: https://www.v-news.it/mondragone-lambc-fare-chiarezza-sul-5g/ e di segnalare per eventuali ulteriori approfondimenti alcuni utili materiali resi disponibili dall’ARPA Umbria sul tema: “5G. Il principio di precauzione nella valutazione degli impianti di telecomunicazione”: https://youtu.be/EZKMe4WDyYA; https://youtu.be/0Ip9j8UGfHs; https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2020/05/Presentazione-5G-CECCARELLI-14-5-2020.pdf; https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2020/05/presentazione-5G_VITELLI.pdf. Ma ci permettiamo, soprattutto, di contestare l’inerzia di un imbarazzante Consiglio comunale, che continua a non essere convocato, a non operare e a non sentire il dovere di fare anche sul 5G una pubblica discussione. Del presidente del Consiglio comunale Petrella, invece, non vale più neanche la pena di occuparsi. Per noi è –dal punto di vista politico ed istituzionale– una “causa persa”.