– di Francesca Nardi –
“Strada Facendo” è una Cooperativa Sociale Onlus ed il suo presidente si chiama Pietro Dubinin…dietro al nome e alle parole ci sono loro…i ragazzi che salgono e scendono le scale di quel palazzo di via Ferrarecce, i ragazzi che ti aspettano lungo la strada, ti vengono incontro e ti trascinano in ascensore…quelli che vogliono stare con te nella loro “comune”, che ti siedono accanto e ti guardano… e tu ti accorgi che solo un figlio ti guarda così o una madre…quelli che nella notte prima del sonno, ti mandano un messaggio con un fiore…quelli che ti aspettano sempre e te lo mandano a dire…e te lo ricordano…quelli che ti scrivono mille volte “buon lunedì” e che ti annunciano che nella giornata dell’amicizia, il primo abbraccio è per te e “se vuoi rimandalo anche a me”… quelli che suonano, cantano e fanno confusione e poi ridono o piangono e si fanno consolare, quelli che hanno perduto il tempo in un giorno lontano, mentre sognavano i lillà, sdraiati all’ombra di una terra sconosciuta…quelli che talvolta si incantano guardando oltre la finestra…quelli che parlano ad un gabbiano lontano e ricordano una barca sperduta nel mare…quelli che silenziosamente rivendicano la prova della tua dignità di uomo e della tua dignità di donna, quelli che non hanno paura dell’amore perché non sanno odiare, quelli che ti prendono la mano e ti fanno male per il timore di essere dimenticati, quelli che nell’emergenza hanno continuato a sognare, perché ogni mattina c’era Pietro che apriva la porta sul mondo, quelli che hanno giocato due mesi ad una lotteria col buio, quelli che hanno giocato per due mesi ad una versione diversa della mosca cieca… e per due mesi Pietro ha giocato con loro alla “mosca muta”, quelli che agitano orgogliosi le mani guantate a colori e la mascherina ultimo grido…quelli che nessuno deve toccare, quelli che nessuno ha il diritto di tormentare, quelli che nessuno può dimenticare…E poi c’è Pietro che ha diviso la sua vita in parti uguali… sua moglie, i suoi figli e i ragazzi…e poi c’è Pietro che naviga a vista e tenta coraggiosamente di attraversare quel mare magnum di ostilità nebulosa che scioglie i sentimenti e li affoga oltre il silenzio di quel palazzo in Via Ferrarecce…Pietro che tenta di remare verso un punto luminoso per i suoi ragazzi e che scompare ogni qualvolta crede di averlo raggiunto…E poi c’è Giovanna Sparago, l’assessore ai Servizi Sociali di questa città.. eh già, chi l’avrebbe detto… Caserta ha un assessore ai servizi sociali, non è dato sapere cosa faccia di bello nella sua vita di assessore, ma c’è… Cara Giovanna Spagaro, per caso ti è venuto in mente in questi due mesi di emergenza Covid, di alzare il telefono e chiedere con il tuo grazioso accento dell’entroterra, se per caso nella sede di Strada Facendo si mangiava, si soffriva, si moriva?, se per caso a qualcuno occorreva qualcosa?, ma caro assessore, visto che la cooperativa sta ancora aspettando il denaro arretrato dal Comune e tu lo sai benissimo, ti sei mai chiesta in questi due mesi, come abbiano fatto a comprare i beni di prima necessità o se abbiano avuto difficoltà di qualsiasi genere o se Pietro stesso, avendo due bambini da accudire nella sua casa, non avesse problemi che non potessero essere risolti esclusivamente dal suo cuore e dalla sua passione e dalla sua volontà?, no, tu non ti sei chiesta niente perché sei scomparsa e paludata nel tuo splendido isolamento morronese…alla faccia del resto del mondo. E poi c’è Francesco Biondi il super dirigente del Comune di Caserta che una mattina si sveglia, elabora il metodo migliore per creare difficoltà a Pietro e ai ragazzi, e per risparmiare anche quei quattro soldi che continua a negare loro, prende “cialtronescamente” spunto da un verbale normale, innocente e senza alcuna pretesa e cosa fa…il grande stratega, improvvisamente dimentico delle briciole che la sua “strategia” lascia in giro come Pollicino, invia una diffida a Pietro Dubinin ad eliminare le difformità riscontrate all’interno della struttura e bla bla bla bla bla…Riportare ciò che recita la diffida provocherebbe la nausea…ci limitiamo a dire che anche questa volta, il Biondi non ha perso occasione per offrire al mondo la chiara, netta, inequivocabile lettura di quello che è. E poi ci sarebbe il sindaco che purtroppo ascolta con un unico gluteo quindi non registra le consonanti, pertanto attendiamo che li sintonizzi entrambi. Hasta la vista!