LA DEMOCRAZIA È IN PERICOLO?

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  –      di Nicolò Antonio Cuscunà      –              Immagine 3 LA DEMOCRAZIA È IN PERICOLO?

Interrogarsi non è barbino, al contrario riteniamo utile la verifica sullo stato di salute della “democrazia”, così come si faceva in Atene ai tempi di Pericle.

Démos = popolo + Cràtos = potere = Governo del popolo.

Tutti gli ateniesi partecipavano all’assemblea -ecclesia- col diritto di decidere del destino di Atene. La novità della democrazia di Pericle si ravvisava nella concessione di “partecipare” alla vita pubblica a tutti i cittadini cosiddetti comuni, senza distinzione di censo. La partecipazione all’attività’ dell’assemblea consentiva al cittadino di consegnare il suo nome alla Storia. Partecipare all’assemblea consentiva al cittadino d’indirizzare la gestione della città in ogni suo aspetto. Con le funzioni partecipative i cittadini nominavano gli apparati di governo, gli amministrativi, giudiziari e militari. Era l’ecclesia a scegliere le rappresentanze, ed aveva il diritto di controllo permanente e di revoca delle cariche concesse in qualsiasi momento. Le funzioni giurisdizionali risolvevano non solo le controversie tra cittadini, ma ne controllavano le adempienze decisionali rispetto alla Costituzione.

Cosa rimane della democrazia del Tempo di Pericle?!

I cittadini non partecipano, non comprendono il valore della partecipazione, e conoscendola non ne rivendicano il diritto di controllo. Se per partecipazione s’intende la delega del voto -scelta democratica-, allora la democrazia è totalmente stravolta. Il voto, sistema elettorale, diversificato nei vari livelli di rappresentanza, comuni, regioni, i due rami del parlamento e consiglio d’Europa, non è scelta diretta dei propri rappresentanti. Addirittura, per il consesso intermedio, l’Ente Provincia, la scelta è demandata ad un secondo livello di voto-rappresentanza. Per cui nessuno conosce gli eletti, non se ne conosce l’operato ed è difficile conoscere i termini di verifica per la revoca. Gli altri sistemi di nomina sono demandati ai vertici di Partiti, cioè ambiti di parte e non di tutti, i quali formulano liste di cittadini da fare scegliere, senza concedere dissenso, né comprensione dei motivi delle scelte. Per le scelte delle “ecclissi” delle Polis, le parti nascono come l’OIKOS – nucleo sociale- famiglia allargata gerarchicamente organizzata. (sistemi elettorali italiani).

QUESTA È LA DEMOCRAZIA AL TEMPO DEL COVID 19.

Appare chiara la falsificazione dell’assemblea – ECCLESIA-  non scelta direttamente dai cittadini. Come non scelti dai cittadini sono il capo del governo, dell’assemblea – ecclesia- e dello Stato -PERICLE- (Conte Giuseppe).  Nelle POLIS, tramite la partecipazione all’assemblea il cittadino gestiva il governo della “res publica” in ogni suo aspetto. Frutto delle scelte della democrazia erano gli apparati del governo amministrativo, giudiziario e militare; sempre all’ecclesia competeva il diritto di controllo permanente, come competeva il diritto di revoca delle loro cariche in qualsiasi momento. La funzione giurisdizionale oltre a dirimere le controversie tra i cittadini, controllava le adempienze decisionali.

Cos’è cambiato dal tempo di Pericle, com’è ridotta la democrazia moderna?

Senza scomodare filosofia, economia e letteratura, basta paragonare gli attuali accadimenti con la Democrazia d’origine. Raffrontando i differenti livelli partecipativi -ecclesia- con le funzioni delegate di governo, sia esso legislativo, amministrativo e giudiziario.

Nel 461 a.C. Pericle pronunciò un discorso agli ateniesi su come la DEMOCRAZIA doveva applicarsi ad Atene.

…Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi e per questo viene chiamata DEMOCRAZIA. – Qui ad Atene facciamo così-.  Le leggi assicurano una giustizia uguale per tutti nelle dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti delle eccellenze. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce impedimento al merito. – Qui ad Atene facciamo così-…il cittadino ateniese non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private…un vero uomo che non si interessa dello Stato non lo consideriamo innocuo, ma inutile…Ed ancora Pericle continua: ” …noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia…felicità e libertà sono frutto del valore…- Qui ad Atene noi facciamo così-.

Proviamo a sovrapporre la democrazia di Pericle all’attuale nella consapevolezza di non trovare alcuna similitudine.

Democrazia del governo centrale legislativo: ” – componiamo l’ecclesia scegliendo amici ubbidienti e servizievoli, senza meriti né valori; -ci alleiamo con gli Dei e con i loro nemici per utilità e convenienza; – scegliamo funzionari, magistrati e militari senza badare a competenze ma alle sole convenienze; – decretiamo d’imperio senza tener conto dell’ecclesia né del Démos. -Qui a Roma facciamo così-.

Democrazia del governo amministrativo delle polis: ” – componiamo l’ecclesia di elementi senza arte né parte, ubbidienti al capo e non pensanti in proprio; scegliamo con determine di funzionari amici; elargiamo favori ad amici e parenti depauperando le risorse del popolo; decidiamo scelte per la polis lontano e contro di essa; – convochiamo l’ecclesia quando vogliamo per discutere dei nostri tornaconto; ci serviamo dell’informazione amica e accondiscendente. – Qui a Caserta facciamo così-.

Democrazia del governo amministrativo delegato di più polis: ” – non siamo scelti dal demos; gestiamo la res pubblica senza controlli; nessuno ci conosce né sa per quali meriti siamo stati nominati; a nostra volta deleghiamo amministrare ad amici compiacenti meritevoli d’ubbidienza cieca ed assoluta; ci scambiamo reciproci favori con falsi nemici per l’utilità di conservare le nostre poltrone; la nostra istituzione è la vera morte della democrazia partecipativa del popolo. – Qui nell’Ente Provincia di Caserta facciamo così-.

Democrazia legislativa d’insieme di tantissima polis: ” – noi godiamo del potere legislativo delegato e ne facciamo quel che ci pare; siamo condottieri della manipolazione dell’informazione per mucchi selvaggi; contro chi non ci segue minacciamo i lanciafiamme; nominiamo figli ed amici nell’ecclesia; chi non si adegua al nostro dire è cafone, poveraccio e pulcinella. – Qui a Napoli facciamo così-.

Cosa rimane della partecipazione del demos, il nulla mescolato col niente. Democrazia al tempo del web non è libertà di dire ciò che si pensa nascondendosi dietro schermi di ignoranza anonima, di violenza gratuita, dell’essere inutili come si intendeva l’uomo al “TEMPO DI PERICLE”