CASERTA – Lettera aperta da parte del Centro Sociale Ex Canapificio al Comune di Caserta: “Al Sindaco Carlo Marino, Caserta affronta oggi, come il resto del Paese, la delicata fase di ripresa delle principali attività produttive, sociali, culturali e sportive. La città ha affrontato la fase 1 dell’emergenza covid-19 con grande spirito di solidarietà e con una rinnovata speranza che la ripresa, avviata con la fase 2, possa essere portatrice di atti amministrativi e politici in linea con le necessità del territorio e dei suoi cittadini. Durante la pandemia è nata la rete Caserta Solidale, composta da associazioni già presenti e attive sul territorio, a cui si sono aggiunti tanti volontari che hanno contribuito ad assistere le persone più vulnerabili al virus e più penalizzate dal necessario isolamento. Adesso che la Normativa nazionale prevede un deciso allentamento delle misure di lockdown, questa rete si fa portatrice del bisogno molto forte in città circa la riapertura degli spazi verdi, e promotrice di un modello di gestione condivisa di essi, che ha già trovato applicazione negli ultimi anni tramite virtuose esperienze di beni comuni e spazi sottratti all’abbandono. Con questa lettera, chiediamo con urgenza: la riapertura di 6 spazi verdi pubblici tramite l’approvazione di Patti di Collaborazione previsti dal Regolamento per l’amministrazione condivisa (informalmente noto come Regolamento dei Beni Comuni); l’apertura di un’interlocuzione congiunta con la direzione della Reggia per un ulteriore spazio, la Flora; l’accesso prioritario alle persone con disabilità e gradualmente a tutti i cittadini, nonché l’impegno dell’Amministrazione Comunale a favorire l’accesso tramite l’abbattimento di eventuali barriere. la condivisione con l’Amministrazione delle modalità di fruibilità degli stessi, alla luce non solo delle recenti norme ma anche delle caratteristiche specifiche dei singoli spazi e dell’utenza. I 7 spazi verdi oggetto della richiesta, per i quali la rete Caserta Solidale è disponibile sin da ora alla gestione condivisa e nel rispetto delle Linee Guida pubblicate dal Dipartimento per le politiche della famiglie, sono: 1. Villa Giaquinto, per la quale esiste un Patto di Collaborazione attivo intestato al Comitato omonimo; 2. Villetta di via Arno, nel quartiere Acquaviva sottratta all’abbandono ma i cui atti di affidamento chiavi ai custodi volontari sono scaduti ad aprile 3. Villa di Parco degli Aranci, nella stessa situazione della Villetta di Via Arno 4. Villetta di via Acquaviva, “Bimbo Village”, chiusa dal 2012 e su cui vige una ordinanza che ne impone la custodia; 5. Parco Maria Carolina; 6. Piazza Padre Pio, i cui varchi di accesso sono stati recintati nelle ultimissime settimane, senza comprensibile motivazione; 7. La Flora, storico giardino della città, di pertinenza del Mibac e da molti anni precluso alla città e ai fruitori della Reggia di Caserta, per il quale chiediamo nello specifico che il Comune si faccia portavoce presso la direzione della Reggia di Caserta e la Sovrintendenza della proposta di riapertura con affidamento alla rete Caserta Solidale. La proposta dell’accesso prioritario alle persone con disabilità o portatrici di vulnerabilità specifiche, nasce da due considerazioni principali: esse vissuto con più fatica e disagio questi mesi di quarantena e il rischio di assembramenti all’interno degli spazi verdi non dovrebbe precludere a queste persone in particolare di poterne godere; inoltre, un accesso più controllato inizialmente garantirebbe una maggiore tutela e prevenzione dei rischi, e un passaggio poi graduale all’accesso a tutti i cittadini. La rete Caserta Solidale presenta, tra i propri volontari, alcuni abilitati al supporto di persone con disabilità e vulnerabilità specifiche; inoltre, si sta attivando per il reperimento di veicoli idonei al trasporto di persone su sedia a rotelle o con altre gravi disabilità motorie.