(f.n.) – La visione differita dei lavori di un consiglio comunale offre spunti di riflessione eccellenti…Grazie al fermo immagine, puoi studiare l’espressione livida o l’occhio melenso che spunta al di sopra della mascherina, notare il tic impercettibile o il rilassamento adiposo di qualcun altro che fatica a stare sveglio, ma soprattutto se si tratta della parodia di un consiglio comunale, come nel nostro caso, il divertimento è assicurato, finché non comprendi che, essendo il prodotto politico visionato, l’unico che il governo cittadino in carica, è in grado di offrire alla città, forse è venuto il momento di vergognarsi “di brutto”. Da mesi e mesi le chiacchiere del sindaco cavalcano i social e benedicono il nulla…Caserta muore, sporca e paludata nei suoi problemi irrisolti e trafitta dal silenzio, che penetra negli squarci che stuprano le strade; Caserta muore, sfiancata dallo sciocchezzaio politico-amministrativo che genera risposte fasulle, che penalizzano l’economia ed il commercio. Il sindaco, ieri, nel riaprire a metà le porte dell’aula consiliare, ha intonato uno stucchevole quanto inutile magnificat a sé stesso, ruotando attorno all’unico argomento sul vetrino: l’emergenza Covid 19. Un magnificat, forse nelle sue intenzioni, compensativo di tutto ciò che fino ad oggi non ha trovato soluzione. Seggi deserti in aula consiliare, poche figure sparse ed una giunta di semisconosciuti oltre cortina…Cinque minuti concessi ai consiglieri, per un intervento… probabilmente a corollario della ruota in cui si è coreograficamente esibito, il sindaco…ma procedendo, virtualmente petto in fuori, il primo ed ultimo cittadino di Caserta, prendeva un paio di cantonate senza precedenti, che rivelavano, oltre che un discutibile senso dell’opportunità politico-amministrativa, strani rancori personali, che dovrebbero militare a distanze siderali da un pubblico consesso, che si riunisce dopo mesi e mesi di deserto amministrativo, deserto costellato ma non interrotto, da una serie incredibile di riunioni con gettone, delle varie commissioni a produttività “zero”. Le allusioni di pessimo gusto, indirizzate chiaramente al consigliere Antonio Ciontoli, da parte del sindaco, hanno impresso il marchio di fabbrica al nobile e silenzioso contesto in cui sono atterrate, rivelandone la classe, nonché lo spessore politico –culturale. Ciontoli che, per essere in linea con l’atteggiamento insopportabilmente provocatorio del sindaco, avrebbe potuto romanticamente ispirarsi ad altri tempi, avvicinandosi lentamente al recinto-giunta, allungare la mano, “arravogliarsi” attorno al dito indice, la cravatta di seta del primo cittadino e prodursi in un plateale ed assai coreografico “strascino”, signorilmente invece, decideva di lasciava l’aula, senza che uno solo di quei coraggiosissimi tribuni osasse fiatare…Ma il top dello squallore d’epoca si sarebbe raggiunto soltanto quando, alla faccia di tutte le campagne a tutela delle donne e della loro dignità, qualche baldo consigliere, al quale evidentemente l’intervento di Emilianna Credentino, peraltro preciso, intelligente, puntuale, inossidabile, aveva provocato uno strano disagio…invece di applaudire, accusando il colpo e salvando almeno la faccia, reagiva chiamandola bugiarda…Un altro gentiluomo invece, mostrando di avere capito davvero tutto, tranne il senso di ciò che la Credentino aveva detto, si produceva nella solita frase peregrina da periferia del pensiero…”la consigliera Credentino con il suo intervento ha fatto la solita passerella in consiglio comunale”…Nessun commento al di là di una breve considerazione all’insegna del terrore: vuoi vedere che questi si candidano alle Regionali?…. Hasta la suerte!