(f.n.) – Che l’Asl di Caserta sia gestita in maniera che definire approssimativa è un eufemismo, appare ornai assodato; che la cosiddetta direzione strategica, gestisca l’ensemble a “comme vene”, non soltanto è altrettanto assodato, ma per gli scettici ed i buonisti, sarebbe sufficiente a sostegno dell’affermazione, citare una soltanto delle vergognose ed illegittime vicende avallate dal Dg; che la notizia in merito ad un provvidenziale ritorno al “natio borgo selvaggio” da parte di Russo, era stata salutata come una “grazia” inaspettata del destino, è più che assodato….ma che certi incarichi vengano affidati nel dispregio massimo ed inaccettabile, delle norme e delle regole, nonché del buon gusto, mostrando peraltro, una inaccettabile strafottenza nei confronti dell’Azienda stessa, dell’intera utenza, che alla stessa fa riferimento e del diritto in genere. Premesso questo, con un doveroso riferimento alla bancarella del torrone, cui non vorremmo mancare di rispetto, esagerando nei paragoni, veniamo alla cronaca dell’ultima scivolata manageriale. A seguito delle dimissioni che, ricordiamo, sono state sbattute sul tavolo di Russo da parte del titolare dell’incarico, peraltro destinatario di una favorevole sentenza del Giudice del Lavoro, (dimissioni, pare, dovute al fatto che il collega, decano degli Uffici Stampa, non accettasse il ruolo di portavoce inteso come portaborse), con Disposizione Prot. n. 122414 del 20.05.2020, il Dg Russo, audite audite, in maniera del tutto arbitraria, assegna “le funzioni per le attività di informazione e di comunicazione” alla dottoressa Stefania Squillante, iscritta all’Albo dei Pubblicisti da tre mesi. La dottoressa in Economia e Commercio, risulta essere una Assistente Amministrativa, Categoria C, in comando dal mese di dicembre 2019, per un anno, presso l’Asl di Caserta. Fin qui i fatti. E adesso veniamo alla illegittimità dell’incarico, ricordando a chi soffrisse di amnesia, che non molto tempo fa, fummo costretti a pizzicare la memoria assopita dell’ex manager dell’Aorn Mario Ferrante, quando, pensando di essere un gran furbo, stava per avviarsi sulla stessa pericolosa strada, che avrebbe portato alla nomina illegittima di un addetto stampa…(Il caro Ferrante pensò bene di ravvedersi giusto in tempo). In primis le funzioni di Addetto Stampa attengono esclusivamente all’Informazione Istituzionale e non alla Comunicazione, che attiene invece, ai comunicatori pubblici, e qui riscontriamo il primo saggio di vera e propria ignoranza della materia. Inoltre, citando la Legge 150/2000 ed il suo Regolamento di Attuazione, DPR 422/2001, il Russo, Concetta Cosentino, Amedeo Blasotti, Pasquale Faraone Di Girolamo ed il solerte avvocato Guido Verderosa, sembrano offrire al mondo, la patetica dimostrazione che si siano semplicemente prodotti nell’enunciazione di una Legge che, ahinoi, non hanno mai letto! E non finisce qui, perché sembra quasi che abbiano totalmente dimenticato (o forse…vuoi vedere che non ne sono a conoscenza?)… dell’esistenza dell’Art. 13 del CCNL 2016-2018 Comparto Sanità, tuttora vigente! Articolo di cui, puntualmente, esamineremo la corretta applicazione. Ma veniamo alla citata L. 150 secondo cui, se Russo avesse desiderato dotarsi di un Portavoce/portaborse, avrebbe dovuto richiamare l’Art. 7, che peraltro lo autorizza anche ad avvalersi del proprio barbiere di fiducia; se invece Russo avesse voluto effettivamente dotarsi di un Ufficio Stampa Istituzionale, avrebbe dovuto specificare l’incarico alla neofita pubblicista, menzionando l’Art. 9; al contrario, non può affidare anche le “funzioni di comunicazione” previste, invece, dall’Art. 8. Caro Russo perché mai trascinare anche la gentile dottoressa Squillante, in un confuso turbinio di trattative da bancarella del torrone, sempre col dovuto rispetto per il torrone, di cui sopra? Avendo, invece, solo menzionato e non letto il DPR 422, che tra l’altro, prevede che in prima applicazione gli incarichi di cui trattiamo, vadano conferiti a chi abbia già svolto le mansioni di cui alla 150/2000 per le competenze acquisite ed individuato, attraverso anche Avvisi Pubblici Interni, in più prevede, conseguentemente, il percorso formativo obbligatorio, da svolgersi esclusivamente, presso la Scuola Superiore Pubblica Amministrazione o Formez di 90 e 150 ore, secondo le mansioni, Capo Ufficio Stampa o Addetto Stampa. Di grazia, direttore Russo!, prima di nominare “in solitaria malinconia” la neo pubblicista, si è accertato di tutto ciò?, ma è mai possibile che questo “giornalaccio”, come amano definirlo le rane dalla bocca larga, debba sempre correggere il tiro delle sue approssimazioni? Non volendo dilungarci più di tanto, visto che di mestiere facciamo i giornalisti e quindi, piaccia o no, mastichiamo la materia da tanti e tanti anni, caro Dg Russo, passiamo alla chicca che contraddistingue questo abuso di potere (l’ennesimo) ed applicazione arbitraria ed illegittima della legge. Abbiamo menzionato l’art. 13 del vigente CCNL. E cosa dice l’art. 13 Dott. Russo quando “Istituisce i nuovi profili professionali per le attività di comunicazione e informazione”? Non dice forse che, sia per il Settore Comunicazione, sia per il settore Informazione gli Addetti devono essere inquadrati nella Categoria D? E la dottoressa Squillante non è forse Categoria C? Ahi, ahi, ahi, dottor Russo lei mi scivola proprio sulla carta oleosa del torrone? Vede, caro Russo, lei sembrerebbe affetto da peccato originale, quello di essere convinto che il mercato rionale sia frequentato esclusivamente dagli addetti ai lavori, commercianti, ambulanti, eccelsi professionisti del loro mestiere, e che il mercato non sia frequentato anche da professionisti di ben altri ambiti e settori ben ferrati della loro materia. Il torrone alle nocciole è ben diverso dal torrone alle mandorle! O no? Provi a chiedere al torronaro! E…un’ultima cosa dottor Russo di Afragola… non si meravigli se qualcuno, offeso nella propria dignità professionale ed umana, si rivolgerà alle Autorità competenti, come crediamo o speriamo faccia al più presto, perché lei, non soltanto ha dimostrato incapacità totale ed una inqualificabile allergia alle regole, ma, fatto imperdonabile, una arroganza ancora più sgradevole in quanto priva di qualsiasi base d’appoggio… Non siamo in grado di conoscere o giudicare le qualità della signora Squillante né siamo al corrente di quali siano le sue attuali mansioni all’Asl, ma siamo perfettamente a conoscenza di ciò che non può fare: l’Addetto Stampa. Hasta la suerte!
E a me mi vuole querelare
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