SAN MARCELLINO – “Vogliamo sapere solo se è stata presentata la pratica presso gli uffici preposti del comune di San Marcellino per l’installazione di antenne 5G, ma, come al solito, ci giunge solo un tordo silenzio”. A parlare sono i consiglieri comunali di opposizione Angelo Sagliano, Elvira Nugnes, Luigi De Cristofaro e Francesco Dongiacomo, che, in una nota stampa, hanno sollevato la questione inerente la nuova tecnologia che si basa su microonde e radiofrequenze più elevate rispetto agli standard finora utilizzati. “Per noi è importante tutelare la salute dei cittadini. Non chiediamo atti, ma solo una semplice risposta al nostro quesito”. E’ quanto hanno detto i componenti della minoranza che hanno raccolto, in piena pandemia da Covid-19, numerose segnalazioni giunte da parte dei residenti del rione “Campo Mauro”. Le loro domande erano legate alla presenza di operai al lavoro per l’installazione di nuovi apparati telefonici presso l’impianto di telefonia sito nel quartiere. Per tale motivo, i consiglieri hanno sottoscritto, lo scorso 13 aprile un documento posto all’attenzione del responsabile dell’Area Tecnica ed al Responsabile della Suap. Il fine? “Sapere se sono pervenute, agli atti del Comune, richieste da parte di operatori di telefonia per la riconfigurazione di alcune antenne, impianti ed infrastrutture di telefonia mobile funzionali all’erogazione del servizio 5G”.
“La materia – si legge nel comunicato – è normata da leggi nazionali e regionali tra le più restrittive d’Europa. Il Comune di San Marcellino, inoltre, ha un proprio regolamento, ormai obsoleto, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n°6 del 30.03.2001. Dopo quasi vent’anni è necessario mettere mano ad un vero e proprio piano comunale per la localizzazione delle stazioni radio e ad un nuovo testo. La preoccupazione dei cittadini è legata alla vicinanza alle abitazioni, al potenziale inquinamento elettromagnetico che ne deriverebbe ed alla garanzia del rispetto dei limiti imposti dalla legge. Ogni sanmarcellinese intende vederci chiaro. In molti sono preoccupati, soprattutto per la mancanza di trasparenza dell’operazione. Mentre, da un lato, si era costretti a stare in casa per l’emergenza sanitaria con il più dei cantieri fermi, dall’altro i lavori legati alla telefonia proseguivano. C’è da aggiungere, comunque, che, secondo i vari comitati scientifici, la tecnologia 5 G porterebbe ad un calo dell’inquinamento elettromagnetico: è giusto ricordare che la maggiore esposizione a campi elettromagnetici nei sistemi radiomobili deriva, ad oggi, dal cellulare all’orecchio e non dalle antenne che si vedono sui tetti o per strada”.