– di Nicolò Antonio Cuscunà –
Non è il caso paragonare epoche differenti, il motivo è semplice, la storia non si ripete ed improbabile è il confronto! Gli anni di “piombo” della partecipazione ideologica, gli anni degli eccessi, gli anni del credo e spero, gli anni del volere sogni realizzabili ad ogni costo, non sono ripetibili. Anni che non giustificavano allora come oggi, i morti ammazzati, perché i morti per violenza non sono mai giustificabili né comprensibili o accettabili. Gli anni dei morti di parte, dei morti eccellenti e dei morti da scordare. Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica italiana, fratello di un ucciso dalla mafia, il 9 maggio ricorda il presidente della DC, lo statista professor Aldo Moro, nella giornata stabilita per commemorare i ” martiri del terrorismo”. Gli uomini della scorta trucidati dai brigatisti rossi per il comunismo, l’on. Moro sequestrato, tenuto prigioniero, processato dal tribunale brigatista e condannato a morte. Sentenza eseguita dopo trattative tra BR e Stato-DC. I nuovi partigiani, con la stella a 5 punte, volevano liberare dalle carceri italiane dei loro compagni rinchiusi per gravi reati. Di fatto, processando Moro processavano e condannavano un sistema di potere, quello della “DC balena bianca”. Il sistema di potere delle connivenze tra Stato e mafia, dell’arroganza del potere, delle lobby. L’on. Aldo Moro già al sequestro era condannato a morte. Per le Br rappresentava il nemico più grande, la preda più ambita, per questo doveva essere abbattuto. Guerra civile strisciante, attentati, stragi d’innocenti ancora senza colpevoli, militanti di parte e gente comune, uccisi dalla guerra combattuta in nome della contrapposizione ideologica di facciata. Nella realtà, attori e sceneggiature erano ben altre. La pacificazione nazionale del dopo guerra, da molti desiderata, non trovava luce, al contrario il buio pesto delle divisioni aumentava contrapponendo odi insanabili. Gli obiettivi erano ben altri:” detenere il potere ad ogni costo”. Con il trascorrere degli anni, lo scontro perdendo la forza virulenta del sangue, si trasformava in contrapposizione politica priva di riferimenti ideologici e culturali.
Due eccessi antagonisti, dagli anni di piombo agli anni del nulla.
Oggi è inimmaginabile pensare chi rapire chi e per che cosa.
Chi potrebbe trovarsi al posto di Aldo Moro? Il solo pensiero di un Giuseppe Conte, un Luigi Di Maio, Matteo Renzi o Zingaretti, sequestrati, processati e condannati fa scompisciare dal ridere. Ed il motivo è semplice a dirsi. Primo, processati per cosa? Per un “nuovo compromesso storico”? Processati perché non garantiscono lo stato sociale? Perche promettono tutto ed il contrario dello stesso? Perché Conte ha governato col diavolo e con l’acqua santa? L’Italia di quel tempo aveva attori e scenografie completamente differenti ed irripetibili dall’attuale. La DC di Moro non era il Movimento 5 Stelle di Grillo-Casaleggio e Di Maio. Il PCI di Berlinguer, Ingrao e Macaluso non era il PD di Zingaretti & C. La democrazia cristiana, ancorché divisa in correnti di potere-pensiero, aveva sicuramente personaggi per tutte le stagioni come Andreotti e Cossiga, ma anche Zaccagnini e Tina Anselmi, … ed erano comunque STATISTI lungimiranti ed attenti costruttori del FUTURO del Paese, non agivano per la seggiola o per non tornare disoccupati. Confronto inimmaginabile ed agli antipodi con Toninelli, Di Battista e Laura Castelli. La Dc ed il PCI del “compromesso storico” doroteo, e della “questione morale” berlingueriana, sono a distanza stratosferica del M5S di Conte & Di Maio con il PD di Zingaretti o dell’ex Matteo Renzi. Chi potrebbe rapire una delle “comparse” di oggi? …Le “sardine”? … Non ci sono moventi né attori disposti a recitare una nuova “rivoluzione del proletariato”! Neanche un’orditura di novelli servizi d’intelligence potrebbero tentare la “via forzuta” ad un nuovo “equilibrio politico”: Perchè? Perchè non conviene a nessuno. Non esiste più l’Unione Sovietica, il muro di Berlino, ed i comunisti che mangiano i bambini. L’America di Trump non è quella di Jimmi Carter, la Russia di Putin non è l’URSS di Leonid Breznev. C’è la Cina neo-liberista, l’asso prende tutto di Xi Jinping nega la libertà al proprio popolo, schiavizza il proletariato africano e fa da sponda economica con un’Europa sempre più frammentata e votata solo alla ricerca, al proprio interno, di posizioni dominanti dei singoli Paesi.
In questo quadro desolante al “tempo del Covid 19”, tutti decidono il niente e si assottiglia la democrazia partecipativa, per confondere i livelli di responsabilità. La politica lascia il passo agli spettacoli commerciali, ed il popolo italiano, con, nel sangue il DNA del “panem et circenses”, nel fare provviste di pop-corn e patatine, si appresta a ritornare a vivere in un ” Paese normale” con calendario di calcio, di coppe e pieno zeppo di commemorazioni di cui non conosce la storia.”