“DEAD MAN WALKING – CONDANNATO A MORTE”: “OGNI PERSONA VALE PIÙ DELLA SUA PEGGIOR AZIONE”? 

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        –         di Mariantonietta Losanno       –                                  

DeadManWalking Image 1 “DEAD MAN WALKING   CONDANNATO A MORTE”: “OGNI PERSONA VALE PIÙ DELLA SUA PEGGIOR AZIONE”?                  Matthew Poncelet è nel braccio della morte in attesa dell’esecuzione. Con l’amico Carl Vitello, ora all’ergastolo, ha ucciso una coppia che si era appartata in un bosco. Vitello, avendo validi avvocati e molti soldi a disposizione è riuscito a scampare alla pena capitale; Matthew, invece, è stato condannato a morte. Decide allora di appellarsi ad una suora, Helen Prejean, per avere un minimo di conforto e sopratutto per ottenere un aiuto nelle varie petizioni di grazia. La suora, avendo suscitando in Matthew molta fiducia (nonostante il suo atteggiamento da bullo arrogante e sgradevole), sente di essere quasi “costretta” a difenderlo e a sostenerlo.sean penn sarandon dead man walking 1995 1024x556 1 “DEAD MAN WALKING   CONDANNATO A MORTE”: “OGNI PERSONA VALE PIÙ DELLA SUA PEGGIOR AZIONE”? Tim Robbins dirige la sua opera prendendo con chiarezza -sin dall’inizio- una posizione: Matthew non viene giustificato, anzi, il suo modo di fare irriverente e meschino riesce persino ad aggravare la sua posizione. L’intento del regista è sostenere una tesi, che inevitabilmente crea empatia da parte del pubblico: la pena di morte resta ingiusta, anche per chi la meriterebbe. Non è un messaggio facile da sostenere, soprattutto per l’agghiacciante violenza mostrata. La condanna viene infatti eseguita e illustrata in tutti i dettagli, secondo dopo secondo. “Dead Man Walking” è un film complesso che percorre un sentiero pericoloso in cui ogni scelta deve essere ponderata a dovere; la componente religiosa è preponderante, ma il discorso va oltre, e lo spettatore ha la responsabilità di dover rispondere ad una domanda: quali sono i confini dell’umanità? Punire con la stessa brutalità lenisce il dolore? E ancora, si può davvero perdonare un’efferatezza del genere? Non sono quesiti a cui si può rispondere d’istinto. Bisogna riflettere e dubitare a lungo prima di schierarsi e difendere la propria posizione: asserire, infatti, che la pena di morte sia contro natura vuol dire anche essere clementi contro chi non lo merita. La pellicola spinge ad una riflessione costante e complessa, per cui bisognerebbe essere psicologicamente pronti ed informati. Bisognerebbe, dunque, informarsi e confortare opinioni divergenti: uno studio interessante a questo riguardo potrebbe essere quello di Albert Camus, “Riflessioni sulla pena di morte”. È come se la vittima e il colpevole precipitassero entrambi nello stesso baratro; la vittima per mano del suo assassino, l’assassino per mano del boia che assassino lo è per procura. Con la pena di morte sembra quasi che lo Stato voglia ricostruire la scena del crimine e riscriverne l’esito, ma senza per questo poter garantire la salvezza alla vittima, insomma il nastro del tempo, per quanti tentativi si possano fare, non si riavvolgerebbe a vantaggio della vittima. Ogni punto di vista ha la sua ragione di essere sostenuto.unnamed 1 “DEAD MAN WALKING   CONDANNATO A MORTE”: “OGNI PERSONA VALE PIÙ DELLA SUA PEGGIOR AZIONE”? 

Esiste per tutti un tempo per redimersi? E, sopratutto, quante occasioni possono essere concesse affinché ci sia redenzione? Il film scorre in maniera lenta ed inesorabile, e più che riflettere sull’innocenza e sulla colpevolezza, insiste sul concetto di giustizia e di presa di coscienza (sia per quanto riguarda il condannato a morte che prende consapevolezza delle proprie azioni, che per chi si schiera contro o a favore della pena di morte). Nell’avvicinarsi all’esecuzione, la donna riesce a far emergere qualche granello di umanità da parte dell’omicida, insistendo sulla fede, sugli affetti e sul significato dell’amore: questo non consola ma è comunque un aspetto rilevante su cui soffermarsi. “Dead Man Walking” è un film necessario, che suggerisce ma non impone in modo eccessivo un’idea. D’eccezione la colonna sonora con pezzi di Johnny Cash, Patti Smith, Tom Waits, Eddie Vedder, Suzanne Vega e la canzone originale di Bruce Springsteen Dead Man Walkin’ nominata agli Oscar.