Chi conosce il Nord Italia, i suoi usi, costumi e tradizioni, alle parole di Vittorio Feltri non si è certamente scomposto né è trasecolato. L’impostazione mentale dei suoi abitanti, in genere è votata, da sempre, al pragmatismo, al raziocinio il tutto senza edulcorazioni, conditi peraltro, spesso, da analfabetismo emotivo o alessitimia (dal greco “mancanza di parole per esprimere emozioni”) ovvero una ridotta consapevolezza emotiva. La loro posizione geografica, la geomorfologia del territorio, in assenza di sole e di luce o del colore del mare, è stata da sempre votata al commercio, alla produzione industriale, agli “sghei”. Milano da bere! Per brevità, Il Cerusico, insomma, invita quanti ancora non lo hanno fatto, a leggere “I Savoia e il Massacro del Sud” di Antonio Ciano. Poi i milioni di soldati del Sud morti nella Grande Guerra, poi lo sfruttamento di manodopera del Sud per il miracolo industriale del Nord degli anni ’50 – ’60, poi lo sfruttamento produttivo del Sud con la Cassa del Mezzogiorno fino a tutt’oggi, poi l’illusione di certi “creduloni” meridionali con una certa Lega (Feltri docet) e via con la cronistoria. Una premessa, questa, per non meravigliarsi più al cospetto di certe becere affermazioni su luoghi comuni dettate, non da cultura, bensì dai fumi di certe grappe o distillati di patate. Una premessa, questa, per stigmatizzare il legame ombelicale con la sua Terra de Il Cerusico. Un legame, proprio perché viscerale, che non può adagiarsi o cullarsi su un atavico nostro vittimismo. E, quindi, Il Cerusico, proprio perché è allergico alle grappe ed ai distillati di patate, ma predilige l’Aglianico o il Greco di Tufo, non vuole prestare il fianco ai bevitori di vinacce. Insomma Il Cerusico, è assertore della teoria “Chi è causa del suo mal pianga se stesso” (Dante Alighieri, canto numero XXIX dell’Inferno). Ed andiamo a vedere perché e come si presta il fianco ai Feltri di turno.Prima di ogni “mea culpa”, però, cominciamo con il dire che ogni mezzo di comunicazione o informazione (mass media) è in possesso a Editori del Nord, ivi comprese le Emittenti Televisive di respiro nazionale. E Feltri è il Direttore di uno di questi quotidiani. “Mea maxima culpa”. Ad ogni buon conto, attraverso una trasmissione di Rete 4, tra le altre amenità, il Direttore ha affermato come ben 14.000 campani ogni anno vanno a curarsi in Lombardia. Ha detto una bugia? Assolutamente no, se è vero come è vero, che lo stesso Vincenzo De Luca ha affermato che “…se blocchiamo la mobilità passiva, ovvero la quantità di cittadini campani che vanno ad operarsi fuori regione, alcuni ospedali del Nord dovrebbero chiudere perché vivono con i 300 milioni che la Campania trasferisce al Nord…” (!!!). (Il Cerusico, 14.01.2019, 21.01.2019). Ma questo è un vanto Sig. De Luca? O come vogliamo chiamarlo? Non è forse l’ammissione di un fallimento totale? E già qui ritorniamo a quel “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Quindi, proseguendo con l’analisi, “se volessimo dividere i 300 milioni di Euro spesi per i Tassi di fuga per la sanità della Regione Campania per le 7 Aa.ss.ll., avremmo un importo in uscita di 43 milioni per ogni Asl. Invece, grazie alla sola Asl di Caserta che ne sperpera 70 milioni l’anno, il Nord, e non solo, può dormire sonni tranquilli. Che record!!! Non a caso, dal Report (copia incolla annuale) del Dr. Michele Tari, allegato ad ogni Bilancio Preventivo, leggiamo che “La Missione dell’Azienda ASL Caserta è di contribuire agli obiettivi di promozione, al mantenimento e allo sviluppo dello stato di salute della propria popolazione e dell’insieme dei cittadini presenti nel territorio di competenza che si trovano nelle condizioni di bisogno di assistenza, assicurando la disponibilità e l’accesso all’intera gamma di tipologie di assistenza, di servizi e di prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza”. Anche nel “diminuire l’emigrazione di cittadini residenti e domiciliati verso risorse esterne alla ASL attraverso un’offerta sanitaria locale concreta e più rispondente ai bisogni di salute dei cittadini”. Inoltre, si può stare tranquilli anche in materia di longevità, infatti, è sempre il Dr. Tari che ci rassicura affermando che “La distribuzione della mortalità sul territorio campano appare marcatamente disomogenea: le province di Caserta e Napoli hanno tassi di mortalità particolarmente elevati, mentre nelle Province di Avellino e Benevento si osservano tassi inferiori alla media italiana” (Il Cerusico, 21.01.2019). “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”.Nel frattempo ci mancava pure la Pandemia!!! Una pandemia dove, dalle parti nostre, “la provvidenza ci ha messo la mano” (Il Cerusico, 13.04.2020). Dove le serrate di De Luca, altro non sono che esercizi di esorcismo, per un verso, e manifestazioni di paura dall’altro di fronte ad una ipotetica escalation dell’epidemia. Basti notare come i cosiddetti focolai abbiano avuto origine proprio e solo negli ospedali (Pozzuoli, Aorn, Castellammare di Stabia, Nocera, Scafati, etc. etc.). Ospedali dove operano validi Professionisti “allo sbaraglio”. Oppure le serrate debbono giustificare la realizzazione di ospedali da campo milionari e vere e proprie cattedrali nel deserto? Ospedali fatti realizzare, of course, da un Azienda di Padova! Né tantomeno si promoziona il fatto che il “miracolo” del nuovo Ponte di Genova è stato possibile grazie ai Cantieri di Castellamare di Stabia! Questi, solo alcuni esempi di come ci prestiamo alla annosa “sodomia comunicazionale” ad opera dei vari Feltri. “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”.