MONDRAGONE – L’Associazione Mondragone Bene Comune ha inviato un comunicato stampa con cui chiede lumi sui lavori a Palazzo Tarcagnota: “Gli atti amministrativi del comune di Mondragone sono di difficile e noiosa lettura, sia per il solito linguaggio burocratico che li caratterizza sia per la vaghezza e l’opacità che li avvolge (spesso sono volutamente criptici e non osiamo immaginare le imprecazioni che accompagnano la loro redazione, del tipo: “maledetta trasparenza!”). Un atto “inspiegabile” è da noi sostanzialmente un “fatto di ordinaria amministrazione”. Uno degli ultimi casi riguarda la Determinazioni n. 693 del 24-04-2020 sull’affidamento dei servizi (così si legge nell’atto) di incarico professionale per assistenza, misura e contabilità delle opere eseguite presso il Palazzo Tarcagnota di Via Vittorio Emanuele. L’AMBC sa che la conclusione dei lavori presso questo palazzo è stata certificata da tempo e sulla base di tale formale certificazione il comune ha ricevuto dalla regione Campania la parte finale del finanziamento concesso e a sua volta ha liquidato la ditta che ha eseguito i lavori e anche i vari professionisti esterni e i dipendenti interni che hanno avuto a che fare con questi lavori. Lavori che erano finalizzati alla realizzazione del Centro Servizi Turistici, per il quale- e solo per il quale– la regione Campania aveva concesso i finanziamenti europei. Ma tutti sanno che del Centro Servizi Turistici non c’è traccia alcuna, che i lavori fatti (dichiarati formalmente conclusi, anche se poi hanno continuato a intervenire, per esempio sulla sicurezza e per l’eliminazione delle barriere architettoniche, tuttora non eliminate) non hanno dato vita al CST, contravvenendo a quanto approvato e finanziato dalla regione Campania e appalesando una grave ipotesi di distrazione di fondi pubblici. L’AMBC sulla mancata realizzazione del CST, stante l’inerzia del Consigliere regionale Giovanni Zannini, ha attivato il Consiglio regionale della Campania attraverso il puntuale lavoro del leader dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che a tal proposito ha presentato un’articolata interrogazione. L’AMBC In questi giorni sta preparando un esposto per coinvolgere sulla questione anche la Procura della Corte dei Conti, l’Autorità di Vigilanza della regione Campania e la Procura della Repubblica. Quindi, siamo alquanto interessati a capire i motivi di un tale incarico. E allora ci affidiamo all’estensore e firmatario della determina, Arch. Salvatore Catanzano, per domandare: ma dei lavori eseguiti presso la porzione di palazzo comprato dagli eredi Tarcagnota, lavori dichiarati ultimati, collaudati e certificati, il comune non dovrebbe sapere già tutto? (un comune che anzi sa benissimo che si è accollato totalmente anche i costi di alcuni lavori condominiali, non senza qualche danno erariale). E ancora: della misura e contabilità delle opere eseguite presso il Palazzo Tarcagnota non è già tutto scritto negli atti d’ufficio e nelle certificazioni consegnate alla regione Campania? E perché allora spendere circa 5mila € (per l’esattezza € 4.914), da dare ad un ingegnere esterno, per riavere ciò che non solo si ha già, ma che è stato da tempo trasmesso anche alla stessa regione? Ovviamente Catanzano evita accuratamente di scrivere nel suo atto perché c’è la necessità di avere questa nuova contabilità delle opere eseguite presso questo palazzo e men che mai il motivo per il quale deve ricorrere ad una consulenza esterna, pur avendo internamente il fior fiore di professionisti e tecnici. In un “Comune normale” un “Consigliere comunale normale” avrebbe già presentato una “normale interrogazione consiliare” e chiesto conto di una tale determina. Ma noi purtroppo non ci troviamo in una “situazione normale”. E, quindi, aspetteremo qualche giorno e poi, in assenza di “normali” chiarificazioni pubbliche, presenteremo –nostro malgrado– un “normale” esposto alla preposte autorità. Un’ultima annotazione. Per i lavori in corso sulla domiziana stanno abbattendo alcuni alberi. Speriamo che tale abbattimento sia assolutamente indispensabile (nel senso che non si poteva fare altrimenti) e che per esso siano state acquisite le dovute autorizzazioni. L’AMBC propone agli Assessori Federico e Piazza di compensare tale abbattimento piantando almeno 4 alberi da un’altra parte della città, in modo da non ridurre ulteriormente il già scarso patrimonio arboreo pubblico”.