PER LA CORRETTA GESTIONE DEL DEMANIO PUBBLICO: SOCIETÀ MISTE PUBBLICO-PRIVATE

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–   di Nicolò Antonio Cuscunà    –     

La Commissione Europea in data 29 ottobre 2014 – Obiettivo tematico 11-, indirizza le Amministrazioni, delle Istituzionali dei Paesi dell’Unione, a rafforzare migliorando e riformando le capacità gestionali dei servizi pubblici…” In Italia le capacità istituzionali amministrative sono caratterizzate da “DEBOLEZZE PROFONDAMENTE RADICATE” – con variazioni importanti tra le regioni del nord e del sud. Questo il parere dell’UE rispetto alla Pubblica Amministrazione italiana.

Dall’analisi alla proposta.

Art.12 L. 15-05-97  n.127 – Regolamento gestionale e alienazione dei Beni immobiliari demaniali: – i beni vanno utilizzati prioritariamente al fine di conseguire entrate economiche all’Ente – Demanio Pubblico  art.822 C.Civile; – beni finalizzati ai bisogni della collettività – articoli 822 – 823 – 828 del Codice Civile; – annuale piano di valorizzazione come previsto art. 58 L.133/2008, da allegare al bilancio di previsione dell’Ente; art. 230 D.Lgs 267/2000 -valorizzazione immobili, inventariazione con banca dati; canoni, valori correnti di mercato; valore immobiliare del bene; parametri di redditività aggiornati.

La gestione dei beni immobili – demaniali- appartenenti al Comune dev’essere ispirata ai principi generali di “Economicità’, Efficienza, Produttività, Redditività e Razionalizzazione delle Risorse”. Chiaramente, oltre al mantenimento e miglioramento patrimoniale, mirato a prevenire il degrado dei beni di cui trattasi.  Obbligo dell’Ente Comune è mantenere, i beni patrimonio pubblici, utili a garantire Entrate in Reddito. Non è superfluo rammentare che l’Edilizia Residenziale Pubblica -E.R.P.-, patrimonio disponibile dell’Ente Locale, proviene da investimenti e spese realizzate con concorso o contributi dello STATO, Regioni o Enti pubblici territoriali o da Leggi speciali – terremoto. Uguale trattamento va riservato per i “Beni Indisponibili” quali: palazzi, immobili adibiti ad uffici, servizi, depositi, magazzini, impianti sportivi, sedi espositive e museali, oltre ad edifici scolastici e palestre. Il Comune di Caserta è famoso per i “ruderi di edifici e strutture pubbliche” lasciate e fatte vandalizzate, distrutte, abbandonate , giacenti e disseminate in bella mostra su tutto il territorio comunale – palaginnastica artistica- tensostruttura polivalente Tuoro; campo di Baseball, campo di calcio di san Clemente; scuole elementari, asili nido , edifici di p.co Primavera Tuoro, ecc. ecc. (ci fermiamo per non elencare riempendo due intere pagine delle nefandezze che, negli anni trascorsi, si sono macchiate le amministrazioni pubbliche della città di Caserta).

Custodia e conservazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, uso corretto della gestione a monte ed a valle, proprietà e conduzione, uso e gestione, consumi , guadagni e spesa pubblica. Questa complessa materia, questa incancrenita materia tutta casertana, non potrà trovare positiva, definitiva soluzione, come per leggi, se a continuare la “non gestione” è l’Ente Comune a guida Carlo Marino. La boa è raggiunta, la virata è d’obbligo, mantenere la rotta così com’è da anni,  porterà solo al naufragio con conseguenze disastrose ancora peggiori delle attuali.

Cosa fare? L’Ente Comune di Caserta dev’essere capace di autocritica, uscire dalle sabbie mobili in cui si è incuneato e puntare verso progetti di miglioramento servizi pubblici collettivi. Il tutto solo e chiaramente col “preventivo” coinvolgimento dell’unico Organismo Democratico Rappresenattivo: il Consiglio Comunale.  Scopi e obiettivi: identificare i fabbisogni di servizi ai cittadini e imprese, in particolare nel dopo “coronavirus”. Progettare e fare progettare nuovi ed efficienti servizi; affidare in modo concorrenziale questi servizi ai privati , progettare e gestire positivamente infrastrutture materiali ed immateriali – i beni pubblici demaniali non possono rimanere “capitale in deposito a reddito zero”, o peggio , lasciati marcire o alienati a perdere. L’Ente comune di Caserta si trova in forte carenza di personale e gravato da due dissesti, per cui molto difficilmente potrà reperire nuova forza lavoro. Esternalizzare affidando a “Società miste compartecipate” servizi mirati al conseguimento di obiettivi di Reddito certo è d’obbligo. Primo obiettivo: ” recuperare a reddito il patrimonio demaniale, primo tra tutti, l’edilizia residenziale

Non imboccare questa unica strada residua ed obbligata è criminale.