(f.n.) – I progetti incentivanti per il personale impegnato nell’area Covid dell’Aorn di Caserta, hanno perduto smalto, strada facendo, brutalmente scrostati dalla mancanza di coerenza e consequenzialità dei sindacati…e squalificati dall’assenza di un fondo cassa tanto corposo, da offrire, almeno un senso “economico” alle battaglie…ideologiche. A prescindere dal fatto che continuiamo a ritenere sia stata una pessima idea, differenziare la qualità del lavoro, tra coloro che sono impegnati nei reparti del covid 19 e coloro che si occupano dei dializzati, dei malati oncologici e della chemioterapia o tutti gli altri che a diverso titolo, si spendono all’interno di un Ospedale, pensiamo che la delibera 433, quasi universalmente “incriminata”, offra invece spunti diversi e meno banali, di quelli cui sembra ispira questa guerriglia ad armi spuntate, in cui il commissario Mariano, alla fine si vestirà da vittima, sostenendo che i sindacati, non solo avevano firmato un verbale, in cui si dichiaravano d’accordo, ma, alla successiva richiesta di presentare i progetti, si erano dati alla macchia… Noi invece troviamo molto più interessante, il passaggio in cui si legge che “che tutti stanno lavorando in condizioni difficili, di stress e di ansia, ma con la determinazione di doverlo fare per assistere quanti, in questi giorni difficili, sono colpiti dal virus e devono essere aiutati a guarire”, il che è già una causa vinta per tutti coloro che hanno in marcia, un contenzioso con l’azienda, proprio in ordine allo stress da lavoro correlato…ed è appena il caso di evidenziare che, dopo anni di relazioni posticce e compiacenti sulla presunta assenza di stress, sulla versione integrale dell’ultima indagine è calata una cortina di piombo e tutto ciò che siamo riusciti a leggere era sintetizzato in due pagine. “Tutti stanno lavorando in condizioni difficili di stress e di ansia”…è la frase chiave ma è il caso di dire, che il commissario Mariano si è fatto prendere la mano. Quindi, tornando a quelle che sembrano essere le priorità, tolto faticosamente il bruscolo dall’occhio ed impegnando nell’azione, tutte le energie possibili, non ci accorgiamo del trave che ci acceca… E mentre si incrociano i ferri, si parla di percorsi sporco-pulito, di contagio, di prevenzione, di momento drammatico, di pandemia, e si stupiscono le genti del luogo, con un centro modulare Covid da tirar su in dieci giorni, ecco che qualcuno spunta, come la luna dal monte e fa il paio con quella dipendente che qualche tempo fa, circolava in camice “sterile” per i corridoi dell’Ospedale…Questo campione invece, in perfetta tenuta da sala operatoria, sembrerebbe arrivare addirittura da casa, bardato in quella maniera…ed eccolo lì mentre, diligentemente, parcheggia la sua bicicletta…e controlla che sia tuttappost! Certo che è tuttappost! Peccato che l’Aorn non abbia un ufficio stampa, altrimenti si potrebbe addirittura, dedicare uno spot, allo stress da bici correlato, post sala operatoria… Hasta la suerte!
I sindacalisti, sanno che i lavoratori, tutti, sono stanchi di offese , ingiustizie . Provvedessero a far valere i diritti dei lavoratori. Invece di mettersi vicino al camion dei dolci .
Ci sono fondi della regione, come hanno fatto altre regioni. Non è possibile subire ulteriori tagli in busta paga per fare scelte differenziate ( a chi figlio e a chi figliastro). Si decurtassero il loro mega stipendi.
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