CASALUCE – Riceviamo e pubblichiamo una nota del professor Antonio Cutillo referente del Comitato di Casaluce “Uniti per Cambiare”.
“Qualche giorno fa – si legge nella nota – ci siamo occupati della incompatibilità, sostenuta con tanto riscontri normativi, dell’avv. Ludovico Di Martino, quale Avvocato del Comune e contemporaneamente Dirigente Amministrativo del medesimo Ente. Della qual cosa abbiamo investito il COA di Napoli Nord per le determinazioni del caso.
Ebbene, forse non tutti i cittadini sanno che il medesimo Dirigente Avvocato ricopre presso il Comune di Casaluce anche il ruolo di Responsabile della Polizia Municipale.
TRE INCARICHI ASSOLUTAMENTE INCOMPATIBILI tra loro, per spirito normativo e garanzia di indipendenza delle funzioni pubbliche, sommati in una sola persona.
A Casaluce, e solo qui, cari concittadini, trovate anche questo.
Ma ricostruiamo insieme i fatti:
* Con delibera della Commissione Straordinaria n° 9 del 31.01.2008 il Settore Vigilanza veniva distinto dal Settore Amministrativo;
* A seguito di concorso pubblico il posto vacante di Comandante di Polizia Municipale veniva coperto dalla Dott.ssa Angela D’Aniello, che successivamente si dimetteva;
* Con decreto n° 82 del 2009, il Sindaco Nazzaro Pagano attribuiva la responsabilità del Settore Vigilanza all’avv. Ludovico Di Martino nelle more della copertura dello stesso (cfr decreto allegato);
Queste “more” però devono essere davvero piaciute a qualcuno, tanto da diventare sempre più mature, dolci e saporite.
Sì, perché quel posto non è stato mai più ricoperto, anzi per anni l’Amministrazione Comunale, guidata da Nazzaro Pagano, ha negato al secondo classificato Dott. Gianluca Ronza il diritto allo scorrimento della graduatoria, nonostante questi ne avesse diritto, come accertato dal Tribunale di Santa Maria C.V. con la sentenza n° 5211/2014, confermata dalla Corte di Appello di Napoli.
E questa storia è costata ai cittadini di Casaluce “cara e amara”, come si suol dire, perché il Comune è stato condannato a soddisfare tutte le conseguenze risarcitorie in favore di chi aveva diritto a quell’assunzione, che qualcun’altro si ostinava a riconoscere.
Ma di questo già abbiamo parlato abbondantemente in passato.
L’amministrazione Comunale, saggiamente guidata dall’ormai “carta conosciuta” di Nazzaro Pagano, che fa? Decide di bandire un concorso!
Bene, direte voi! Finalmente si sistemerà questa annosa situazione della Polizia Municipale!!!
Troppo scontato! I nostri super eroi, amministratori “del fare” (guai!!!) da 11 anni, non potevano perdersi in simili ovvietà e risparmiarci effetti speciali!
E, così, nonostante la presenza in organico dell’Arch. Maurizio, Dirigente Tecnico, assunto a tempo indeterminato presso il Comune di Casaluce, viene bandito un concorso per un ALTRO TECNICO COMUNALE!
Sì, avete capito bene!
Piuttosto che sollevare di qualche incarico il “povero” avv. Ludovico Di Martino, quanto meno dal gravoso incarico di Responsabile del settore Vigilanza, si preferisce assumere un nuovo TECNICO COMUNALE (e anche questa storia dovreste già ricordarla).
Come è possibile? Semplice magia: si acquisiscono vacanze di posti nell’ufficio tecnico accorpando, nel tempo, nuovamente l’Ufficio Vigilanza nel Settore Area Amministrativa di cui il Di Martino riveste la responsabilità con le funzioni di cui all’art 107 TUEL (cfr. da ultimo delibera n° 46 del 21/06/2019 e assetto organizzativo allegato).
Senonché, per giurisprudenza costante, e ci scusiamo per i tecnicismi giuridici obbligatori per farvi comprendere la nostra posizione: “Al comandante del Corpo di Polizia Municipale non possono essere attribuite dai regolamenti comunali funzioni di amministrazione attiva, consistenti nell’adozione di provvedimenti amministrativi, sia di contenuto negativo (diniego di autorizzazioni o concessioni), che di contenuto positivo (rilascio di provvedimenti ampliativi). In caso contrario si determinerebbe la sovrapposizioni di funzioni di autorizzazioni e di vigilanza e controllo delle autorizzazioni rilasciate, con conseguente conflitto di interessi e lesione del principio di imparzialità, essendo la funzione di controllore attribuita allo stesso soggetto controllato) (cfr TAR Campania- Napoli sentenza del 24 novembre 2016, n. 5463).
Secondo il Giudice amministrativo, infatti, “la commistione di funzioni, amministrative e gestionali e di vigilanza e controllo, in capo alla stessa figura dirigenziale confliggono con i principi elaborati dalla giurisprudenza formatasi in materia e con la legge quadro sull’ordinamento della polizia municipale n. 65 del 1986, nonché anche con l’orientamento dell’Autorità nazionale Anticorruzione”.
Tale orientamento è stato espresso anche dal Consiglio di Stato, secondo cui “Le competenze attribuite dall’ordinamento ( art 3 e 5 della legge 7 marzo 1986, n. 65, e, nella specie, art 6 della legge regionale 24 febbraio 1990 n. 20) al corpo di polizia municipale consistono in misura assolutamente prevalente, in compiti di prevenzione e vigilanza sull’osservanza di norme e regolamento nei settori di competenza comunale; di accertamento e di contestazione delle eventuali infrazioni; di adozione adozione di provvedimenti sanzionatori… ( Consiglio di Stato sez V, 12 agosto 1998, n. 1261).
Ma non finisce qui, anche l’ANAC con l’orientamento numero 19 del 10 giugno 2015 in materia anticorruzione, ha ritenuto che “Sussiste un’ipotesi di conflitto di interessi, anche potenziale, nel caso in cui al Comandante/ responsabile della polizia locale, indipendentemente dalla configurazione organizzativa della medesima, sia affidata la responsabilità di uffici con competenze gestionali, in relazione alle quali compie anche attività di vigilanza e controllo”.
Insomma, la normativa e la giurisprudenza non lasciano alcun dubbio circa l’incompatibilità dell’Avv. Di Martino a svolgere contemporaneamente le funzioni di Responsabile dell’Area amministrativa (con rilascio di autorizzazioni, responsabile Suap, esperto urbanistica, licenze, spettacoli ed intrattenimenti, pas disabili, autorizzazioni transito ecc.), quelle di Responsabile della Vigilanza, sommate, per di più, a quelle di Avvocato del Comune.
Detta incompatibilità sussiste anche se il Settore Vigilanza, maldestramente, è stato declassato a servizio al fine di includerlo nella medesima area di cui il Di Martino, riveste il duplice ruolo di controllore e controllato.
Per questo motivo noi di UPC, oltre che rivolgerci al segretario comunale, quale responsabile anticorruzione, inoltreremo un esposto all’ANAC e al Prefetto cui chiederemo che vengano poste in essere tutte le attività necessarie perché vengano immediatamente rimosse le cause di incompatibilità createsi in difformità ai principi di buona amministrazione”.