MONDRAGONE – Altro comunicato dell’Associazione Mondragone Bene Comune riferito al 25 aprile: “Partiamo con un’informazione di servizio e una proposta. Sta emergendo qualche arbitrio nell’accertare il rispetto delle limitazioni sugli spostamenti. I cittadini fermati durante uno spostamento, che hanno subito una sanzione e che la ritengono ingiusta possono richiedere l’assistenza legale di Codici scrivendo a segreteria.sportello@codici.org. In vista dell’imminente 25 Aprile l’AMBC vi ha già invitati ad aderire all’iniziativa #iorestolibero, lanciata sul sito https://www.25aprile2020.it. Ora, rispondendo all’appello dell’Anpi, vi invita alle ore 15 del 25 aprile a suonare, cantare, riprodurre dallo stereo Bella Ciao in ogni casa e da ogni finestra. Passiamo alla questione del giorno. La crisi sanitaria in atto ha reso più grave che mai l’emergenza rifiuti. A partire dal fatto che i rifiuti infetti e quelli sospetti di infezione dovrebbero essere tutti inceneriti. L’AMBC desidera innanzitutto esprimere vicinanza e solidarietà ai lavoratori dei servizi di igiene pubblica, raccolta, riciclo e smaltimento dei rifiuti che stanno assicurando un servizio indispensabile e non esente da rischi (e di solito con scarsi riconoscimenti pubblici) e all’Assessore Antonio Federico, che –come al solito– sta facendo del suo meglio per assicurare il servizio anche in queste giornate. Leggere che da qualche mese i lavoratori che assicurano la pulizia quotidiana di Mondragone non ricevono lo stipendio è intollerabile. E lo diventa ancora di più di fronte ai rimbalzi di responsabilità tra Pacifico e la società che ha gestito il servizio fino allo scorso mese di marzo. Srl che, come si ricorderà, fu scelta in pieno ferragosto dello scorso anno direttamente da Pacifico con un blitz e senza alcuna gara pubblica. Siamo all’ennesimo capitolo della “saga rifiuti” che va avanti da trent’anni e che è destinata a durare ancora, poiché non basta cambiare i musicanti per cambiare la musica. L’AMBC è per una <rivoluzione> nella modalità di gestione del servizio, per farla finita con un <mercato malato>. Tuttavia, non c’è nuovo operatore che tenga di fronte ad un comune fallito! Se l’Assessore Federico non può disporre delle risorse necessarie (perché il bilancio è scassato, l’evasione è enorme e non si incassa), nonostante i suoi lodevoli sforzi, non riuscirà mai a voltare pagina. L’assenza di un Assessore al bilancio (un’altra follia di Pacifico), ovvero la non presenza politica (preferibilmente anche competente) nel presidio più importante dell’amministrazione, e la conseguente assenza di un piano di sistemazione del bilancio e, soprattutto, delle entrate, penalizza fortemente il servizio rifiuti e non c’è piano che tenga (anzi qualcuno prima o poi dovrà dirci anche quale sia stato l’apporto di un geometra di una società di consulenza, attivata e pagata per l’occasione). E non azzardarti, esimio Sindaco, a buttare la colpa sul Covid-19: il virus che ha infettato il bilancio è vecchio e risale almeno all’Amministrazione Conte, ma tu ci hai messo del tuo in questi 3 anni! E’ ancora presto per fare valutazioni sul nuovo corso e forse questo non è proprio il momento più opportuno per farle. Notiamo comunque che quell’osceno spettacolo quotidiano presso il piazzale antistante ciò che resta del mercato ortofrutticolo è stato spostato presso l’ex B.B.M. e che c’è una continuità nel servizio. Per ora, non possiamo dire altro. Possiamo solo prendere atto che di fronte ad una decisione del Consiglio di Stato sull’estromissione o meno per interdittiva di una società da una gara d’appalto per la gestione dei rifiuti, una Stazione appaltante pubblica (la Stazione Unica Appaltante di Caserta) abbia deciso in un modo, mentre un’altra Stazione appaltante (Asmel Consortile società consortile arl, messa in discussione dall’ANAC e da qualche TAR) nel modo opposto, con la schizofrenica situazione che la stessa società in un comune è stata ammessa alla gara, l’ha vinta e opera e in un altro comune, confinante con il primo, è stata esclusa. Di fronte ad un tale caos c’è poco da fare fino a quando non sarà chiaro a tutti che il sistema dei rifiuti è in molte parti del Paese assolutamente fuori controllo. E possiamo solo segnalare questa recente sentenza della Corte Costituzionale, che –pur riferendosi ad attività privata– conferma che l’informazione antimafia interdittiva non viola il principio costituzionale della libertà di iniziativa economica perché è giustificata, tra l’altro, dall’estrema pericolosità del fenomeno mafioso. https://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?param_ecli=ECLI:IT:COST:2020:57. “