(s.n.) – La città di Caserta ai tempi del coronavirus vista attraverso la macchina fotografica appare nella sua essenza, triste, abbandonata, violata da anni di amministrazioni “distratte”, rinsecchita come gli alberi che si vedono nelle prime immagini … ignorata. La totale chiusura dei negozi sembra far dimenticare la già avanzata paralisi del commercio nel cuore di Caserta ante-Covid. Le strade deserte di oggi fanno sembrare i quattro gatti che, nell’era pre-coronavirus, attraversavano il centro dopo le 20, un’allegra invasione di piazza. Solo qualche rifiuto per strada ci ricordano la città che conoscevamo. Ci si doveva aspettare la solita dicotomia sociale che ci porta a lavare a fondo (si spera!) le case con la candeggina, e allo stesso tempo a gettare per strada fazzoletti, guanti (le mascherine no! Di quelle ce ne sono poche e costano care) e rifiuti vari.
Che dire…non lasciatevi ingannare da queste belle immagini che evocano serenità e ordine. I problemi sono intatti, tutti lì… ad attendere di uscire dalla criostasi al termine della quarantena.
Lo stress da reclusione forzata è alto. Il nervosismo da mancanza di sole pure. L’overdose da informazione ci sfianca. Pertanto, al termine della quarantena, nessuno osi provocare una brutta crisi isterica affermando che la città è com’è a causa della crisi da Covid…perché ricordiamo benissimo a che punto eravamo.
Buona Pasqua a tutti.