NAPOLI – “Siamo allibiti. Invece di chiamare a raccolta tutte le forze in campo per trascinare la Campania fuori dalla crisi sanitaria nella quale il coronavirus ci ha sprofondati, il governatore De Luca rifiuta in maniera miope qualunque altra offerta di disponibilità e spreca soldi nell’acquisto di test patacca”. Lo dichiara, in una nota, Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, associazioni tra le più rappresentative, a livello nazionale (con più di 2mila strutture associate), dei laboratori di analisi e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale. Nella nostra regione, incalza Lamberti: “ci sono almeno 40 laboratori altamente qualificati in grado di eseguire le prestazioni di biologia molecolare per le quali sono stati autorizzati ed accreditati. E possono farlo ad un livello professionale non inferiore a quello degli ospedali che, in fretta e furia, palazzo Santa Lucia ha ribattezzato laboratori di riferimento”. Tra l’altro, è il j’accuse di Lamberti, “la Regione ha pensato bene di farsi rifilare un ‘pacco’ da un milione di cosiddetti test rapidi che non sono stati mai validati dal ministero della Sanità e dunque sono inaffidabili da un punto di vista diagnostico”. “Invece di spendere inutilmente tutti questi soldi – è l’appello di Lamberti – la Regione bene avrebbe fatto ad accettare il nostro contributo. Così, gli stentati 800 tamponi che la costellazione ospedaliera riesce a processare ogni giorno, sarebbero addirittura triplicati”. “I laboratori privati accreditati campani – sottolinea ancora Lamberti – vogliono solo fare la loro parte. Siamo in grado di eseguire almeno altri 2mila test al giorno. E non vogliamo nulla in cambio”. “La Regione acquisti e distribuisca i reagenti e noi, senza alcun ulteriore costo per la collettività, metteremo a disposizione il personale, le attrezzature, l’organizzazione e tutto il nostro know how” è la richiesta di Lamberti, che poi rilancia: “definiamo i protocolli e da subito la Campania farà quasi 3mila test seri, validati e affidabili ogni giorno”. “De Luca – conclude il presidente di Federlab – farebbe bene a ricordare che tra gli operatori sanitari esistono anche i laboratoristi privati con i tecnici di laboratorio, i prelevatori, gli addetti all’accettazione, i cardiologi, i radiologi ed i tecnici di radiologia, e tutti gli altri specialisti accreditati che, in carenza drammatica di dispositivi di protezione (mascherine e guanti), continuano, ormai soli, a fare prelievi, radiografie e visite a pazienti potenzialmente infetti. Farebbe un atto doveroso di rispetto”.