Il segretario regionale del Nursind, Antonio Eliseo ed i coordinatori del sindacato per l’Aorn e l’ASL rispettivamente Susan Covelli e Angelina Raso hanno inviato una nota al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, al commissario dell’Aorn Carmine Mariano e al direttore generale dell’ASL Ferdinando Russo avente per oggetto la necessità di effettuare i test sul personale
“Ancora pochi test per il personale sanitario, tra cui si contano 6.205 contagiati. 3.226 infermieri positivi al Covid-19, cioè ben il 52% del totale degli operatori infetti – si legge nella nota – Si proprio quegli stessi infermieri impegnati in trincea contro il Coronavirus, che avrebbero diritto a controlli continui per sentirsi meno a rischio e svolgere con serenità i loro compiti di presa in carico e cura dei pazienti. Questa O. S. ha già lanciato a livello nazionale un’iniziativa a tutela di tutti gli infermieri che sono in grado di effettuare il tampone da soli. È stata richiesta al viceministro Pierpaolo Sileri l’autorizzazione a proseguire con il progetto di una campagna di screening tra gli iscritti e non solo, anche venendo incontro economicamente in quelle aziende che non sono in condizione di sostenerne i costi. Fnopi indica oltre 3.200 infermieri contagiati e la tragica conta di più di 20 colleghi che hanno perso la vita. Alcuni di noi sono esausti e cominciano ad accusare il colpo, si ammalano di patologie da stress nel dubbio di aver contratto il virus e di essere vettori della malattia. La sindrome post traumatica ha già colpito, fino a togliersi la vita, colleghe che si sono distinte sul campo per abnegazione e competenza. Anche il burnout è un problema grave e per arginarlo il Nursind ha attivato uno sportello di assistenza psicologica. Ma non basta, ora sentiamo che è arrivato il momento di agire e per tale motivo chiediamo a codesta direzione aziendale di avviare, analogamente a quanto già accade in altre realtà sanitarie nazionali, un dialogo costruttivo al fine di sottoporre il personale sanitario esposto ad indagini mirate a valutare l’eventuale positività, misura che oltre a costituire una tutela per il personale sanitario, sarebbe rilevante anche per i soggetti che vengono a contatto con il personale medesimo come, tra l’altro, previsto dalla nota del Ministero della Salute prot. 7865 del 25 marzo u. s”.