PIAZZA GARIBALDI E … IL SINDACO PER CASO

0

         –         di Ciro Esposito          –                         

Per una settimana, da quanto è iniziata questa collaborazione, ho chiesto a più di un mio concittadino se sapesse della ubicazione di Piazza Garibaldi ma ho collezionato una serie di…non lo so e anche qualche…ma a’ ddo’ càzz. Sta’? Il non conoscere la collocazione di una piazza della propria città mi ha meravigliato e il sondaggio mi ai riportato ai tempi della scuola media del Giannone, quando lo studio era cosa seria e l’apprendimento molto importante; allora, la scuola media non era, come oggi, un “ciuccificio” …il parcheggio, ove quando te ne vai non paghi il pedaggio… bisogna promuoverli per non traumatizzarli …io, questi TRAM non li ho mai presi…però quanti schiaffoni… ero discolo! Allora si studiava il Manzoni…i Promessi Sposi; lessi di don Abbondio, del Carneade e del…ma chi è costui? In verità se fossi stato il ragazzo di allora avrei volentieri ricordato Geltrude perché la Monaca di Monza fa “sèmpe testo dinta a’ smorfia“. Avendo constatato, però, di avere ancora una buona memoria, nonostante l’età, mi piace ricordare, aneddoticamente, gli avvenimenti del tempo che fu. Posso, sciorinare con dovizia di particolari, i fatti che portarono alla realizzazione della Piazza che sta a sud dei campetti e che fu, però, realizzata soltanto dopo l’agosto del 1970, quando un giovane di belle sperane, col cervello non “tanto per la quale” e a caccia di visibilità decise e fece quello di cui aveva l’autorità…Era diventato Sindaco di Caserta…per caso (il sindaco Di Nardo che era stato eletto Consigliere Provinciale ed era in predicato per diventare Presidente di quell’Ente, si dimise evitando I’ incompatibilità e alla carica di Sindaco, anche se soltanto facente funzioni, subentrò l’Assessore Anziano cioè Ciro Esposito. Se fossi stato un inetto, uno stupido vanaglorioso, potevo cullarmi sugli allori, starmene comodo, inattivo e tronfio dell’incarico …tanto, sempre come Sindaco sarei stato ricordato! …Il titolo e l’annotazione tra i Sindaci, anche se solo F.F. non me lo avrebbe tolto nessuno …era un mio diritto acquisito! Così pensavo ma non avevo fatto i conti con l’invidia, la gelosia, l’ideologia e la protervia di individui che, anni dopo, approfittando di un mio impedimento temporaneo, cancellarono questo mio diritto, (e non solo), quando l’Amministrazione decise di compilare l’Annuario Comunale. Ritengo, però che se non avessi agito con il decisionismo che era la mia caratteristica Caserta non avrebbe goduto di certe realizzazioni ed io non sarei mai diventato “GIRO ESPOSITO”, apprezzato, stimato e il più votato dai casertani. Sono immodesto? Non dico il vero? Quello che pensano i prevenuti non mi tocca…anzi me ne fotto … perché sono gli atti esistenti negli archivi del Comune e la stampa che riporta gli accadimenti di quel periodo che mi gratificano.

Ma torniamo a Piazza Garibaldi, che fino a quell’infuocato agosto del 1970, non era altro che uno spazio occupato, quasi totalmente, da una ingiallita e spelacchiata aiuola con al centro una dracena …una specie di tronco della felicità…una pianta rachitica alta circa tre metri per una circonferenza di manco dieci centimetri…Lo chiamavano il verde pubblico. L’aiuola che un tempo era stata l’alloggio di un maestoso e frondoso platano (quello sì che era verde pubblico) era caduta dalle stelle alle stalle; era diventata il loculo di una striminzita pianticella. In quel periodo, la sezione strade del Comune faceva eseguire dei lavori sui cordoli del marciapiede antistante la stazione; erano passati otto giorni e i lavoratori della ditta Catapane procedevano a rilento. Mi recai sul posto per controllare lo stato delle cose e, come Giulio Cesare che attraversando il Rubicone pronunciò la frase storica: “Veni, Vidi, Vici” io saltando il fosso, (quello che esisteva a sud dei campetti …ne paleremo) me ne stetti in silenzio tombale: ero andato, avevo osservato e avevo deciso!

Nel pomeriggio dello stesso giorno convocai nel mio ufficio il responsabile della sezione strade, il Geometra Peluso, il Vice Comandante dei VV.UU Orazio Casella (il comandante era in ferie) La ditta Nigro Giuseppe di S. Nicola che si occupava di tappetini bituminosi e L’amico Pasquale Feola che doveva fornire gratis le macchine per il movimento terra…Pasquale, per farmi fare bella figura, non si faceva pregare. Esposi le mie intenzioni e diedi gli ordini, precisando che e i lavori dovevano essere eseguiti in una giornata…era un mio regalo, quasi gratuito, ai Casertani. Finalmente, quella striminzita aiuola, che rappresentava il biglietto da visita sgualcito e bisunto che veniva offerto ai viaggiatori che si fermavano a Caserta, teneva “il giorno contato”. I lavori iniziarono di buon mattino di un caldissimo giorno di agosto e i personaggi che si erano riuniti nel gabinetto del sindaco il giorno prima assistevano a quanto veniva realizzato. lo controllavo in pantaloncini corti e per difendermi dalla calura sorbivo un bicchierone di granita al limone. Gli altri mi tenevano compagnia. Per fare presto, tutti i materiali di risulta, venivano provvisoriamente depositati al centro dei campetti che era ed è sempre Piazza Carlo III ma fu verso le sedici che avvenne il fattaccio: dagli uffici delle FF.SS usci urlando e imprecando un incazzatissimo signore che si qualificò essere il Capo Compartimento delle FF.SS il quale , rivolgendosi all’unica persona in divisa disse: ma chi cazzo comanda qui ? Il buon Orazio subito si scansò rispondendo: qui c’è il Sindaco. Io ascoltavo, ma continuavo a gustarmi la granita, senza interferire, come se il fatto non mi riguardasse. Il signore mi bussò sulla spalla e profferì la frase che in altri avrebbe creato panico ma non all’incosciente Ciro Esposito: Questo terreno è nostro; disse, è delle Ferrovie dello Stato …questa è violazione di proprietà!

Mi girai imperturbabile, lo guardai negli occhi, e sempre tenendo in una mano il bicchiere con la granita e nell’altra il cucchiaino, dissi quello che non si sarebbe mai aspettato di sentire e che lo annichilì: Come potete notare i materiali li depositiamo al centro della piazza perché dove stavano prima davano fastidio al traffico…quando volete li potete prelevare …ve ne concedo l’autorizzazione. Arrossì ancora di più, gonfio petto, collo e quant’altro poteva e riuscì a dire l’unica cosa vera per quel periodo …Chist’ è overamènte pàzz …!

Con me non si incontrò più ma unitamente ad un legale, il giorno dopo, venne al Comune e si incontrò con Emanuele Ciocia, l’uomo che prendendomi sotto la sua Ala mi ha insegnato i rudimenti dell’arte di amministrare; ottimo segretario comunale, superlativo diplomatico che lo convinse dell’utilità pubblica dell’opera per la migliore visibilità della stazione ferroviaria e, cosa importante, che veniva eseguita a spese non delle FF.SS. ma del Comune. Lo convinse a cedere in fitto alla Amministrane Comunale quell’inutile spazio per la somma di 1000 lire annue…E’ In questo modo che Caserta si ritrova una Piazza a cui fu dato un degno nome : quello di Giuseppe Garibaldi….senza alcuna raccomandazione da parte dell’eroe…(quanti raccomandati per l’assegnazione di un nome a una Via …ne dovremo parlare). I lavori però ,non furono terminati in un solo giorno perché si scopri che l’aiuola era anche interessata dal sottopassaggio della fognatura di via Verdi che si rivelò semi ostruita dalle radici del famoso platano, per cui, prima di rifare il manto stradale fu necessario ripristinare l’uso della fogna che arrecava danni alle finanze del Comune per la tracimazione delle acque meteoriche nei cantinati di Via Verdi. E’ opportuno precisare che la lettura di questi ricordi e per quelli di cui scriverò in seguito, ha creato apprensioni in alcuni i amici che mi hanno chiesto se non avessi paura per le cose che dico e dirò in seguito; per i “miti” che toccherò. Ho chiarito che alla mia età non posso coltivare oggi il diritto alla paura, mentre allora, non ne avevo voglia…dirò soltanto la verità e quello che sarà, sarà! Dopo cinque operazioni al cuore, con una serie di patologie da far tremare i polsi (non mi faccio mancare nulla), di chi e di cosa dovrei e aver paura ? … La mia ora non è “ancora” fuggita e quel poco che mi resta voglio godermelo. Racconterò a Lui, al mio ultimo interlocutore, anche di quando , con arroganza , mi nominarono ad onorem capo banda e la qual cosa mi fa ricordare il Film “Totò le mokò” …lo manco quella banda musicale avevo !! Sono pronto per la resa dei conti, con l’unico con cui sarò tenuto a farla ; gli farò la somma delle mie azioni e come diceva il buon Principe; è la somma che fa il totale. Però è mia intenzione aggiungervi un altro record e dal momento che la “Buatta” è pronta stò limando il manifesto del commiato e mi scuso per la presunzione, per questo nuovo ma ultimo mio record mondiale assoluto.