AL TEMPO DEL COVID 19…NON C’È LIMITE ALL’INDECENZA…

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       –            di Nicolò Antonio Cuscunà           –

La forzata permanenza tra le mura di casa, per proteggersi dalla pandemia del coronavirus, aiuta a riflettere ed a discutere confrontandosi con i familiari. Aiuta a riscoprire vecchi valori cercando d’individuarne nuovi. Certo è:”la quarantena è e rappresenta l’evento storico di inizio XXI secolo”. Ciò non è ancora chiaro ad ognuno di noi. Non riusciamo ancora a coglierne l’importanza, forse per la velocità con cui i fatti si rincorrono sovrapponendosi. Chiusi in casa riscopri la lettura, rispolveri vecchi documenti, ricerchi foto di famiglia non viste da anni, dedichi più attenzione al cibo, agli affetti familiari, giri e rigiri e dedichi tempo all’informazione. Oramai non se ne può più fare a meno, la TV, lo smartphone, il giornale online, FB, twitter, instagram, whatsapp sono indispensabili per comunicare, per informarti e viceversa, e se non presti attenzione rischi l’autoisolamento nell’isolamento.

La moderna tecnologia delle comunicazioni ha cambiato usi e costumi, linguaggi e rapporti, in bene o in male è una realtà con la quale raffrontarsi. Emerge, quindi, l’obbligo d’analisi-confronto e cernita delle notizie, il più delle volte ricevute e ripassate nell’inconsapevolezza della veridicità, dell’accomodamento o della falsità della notizia stessa. Il web per la maggior parte è utilizzato da trasmettitori, inconsapevoli divulgatori, praticanti il copia-incolla di notizie prive di verifica, spesso non comprese. Il web è anche usato dai maneggioni della credulità popolare, del mucchio selvaggio, che accettano senza ragione, il web diventa imbonitore di masse a cui somministrare di tutto e di più.

Fake news & influencer.

Le fake news, sono notizie “false”, inventate, oppure camuffate, artatamente assemblate, prive di veridicità, lanciate e fatte circolare planetariamente, divulgate da inconsapevoli ignoranti, non conoscitori, o da arguti falsificatori. Obiettivo: indicare, influenzare opinioni e orientamenti su falsi temi di varia e diversa natura.

Nuove figure nate dall’avvento del web sono gli influencer, letteralmente: ” …persona in grado di influenzare, convincere in modo rilevante le opinioni, gli atteggiamenti degli altri in ragione della personale reputazione, autorevolezza e credibilità”. Queste figure ci sono sempre state, Gesù ne è stato progenitore, Demostene, Cicerone, Lincoln, Churchill, Hitler, …Stiv Dzhobs. Insomma, il web quale strumento utile per venderti anche ciò che non si ha o che non si è.

Inventore delle fake news potremmo affermare è stato. Joseph Gaebbels ministro della propaganda del Terzo Reich, inventore della strategia della persuasione. Applicò la strategia della persuasione in favore del regime nazista, nei suoi discorsi, da capace comunicatore, ripeteva notizie parziali, false, appropriandosi di fatti non realizzati, opere non proprie e, col continuare a ripeterle con tutti i sistemi comunicativi di quel tempo, alla fine le notizie passavano per vere. Più o meno ciò che accade oggi.

Il tempo del coronavirus è diventato un continuo di notizie che stenti a distinguerne le vere dalle false. Per smentire o affermare le prime si interpellano esperti, scienziati, opinionisti, influencer di tutte le arti e mestieri, ed infine ti resta comunque il dubbio.

Ognuno, in campo nazionale e locale cerca d’appropriarsi meriti, il più delle volte non propri, la stessa notizia viene passata e ripassata dai diversi leader (si fa per dire, anche le pulci hanno la tosse) di maggioranza ed anche dell’opposizione.  Lavoro che ti fa ricordare un gioco antico che a Caserta lo facevano nello spazio antistante la Flora, simile all’edizione TV di ” AFFARI TUOI”. Più o meno: ” venditori di pacchi con mercanzia falsa”.

Con gli arresti domiciliari di massa, per comunicare più che i giornali serve il web che ti penetra in casa e ti bombarda. La notizia passa in continuazione, la ricevi inviata dall’amico, te la cerchi, te la ritrovi sul video, sullo smartphone, e nel caso non l’hai capita la puoi risentire all’infinito. Oggi su un giornale online, domani sull’altro, dopodomani pubblicato dall’amico semplice, di quello ammiccante, di quello simpatizzante, di quello accarezzante-adulatore-prezzolante. Insomma, un vero lavaggio del cervello alla Joseph Goebbels. Ed eccoti passare di tutto e di più, tanto l’importante non è fare …ma dire. Alle raccomandazioni attinte e ripetute dalle disposizioni di sicurezza nazionale si aggiungono le “bufale locali”, ed il lavoro di altri diventa tuo.  L’analisi dei tamponi svolti e concentrati TUTTI all’ospedale provinciale diventa merito del 1° cittadino del capoluogo. Altrettanto dicasi per la sanificazione fatta dall’A.S.L., con l’imposizione ai privati di provvedere ad horas alla sanificazione dei locali- tabacchini, farmacie, alimentari di prossimità. Le occasioni sono ghiotte per enfatizzare e comunicare la scelta “importante, straordinaria, eccezionale “dell’APERTURA della ZTL, e che dire della “messa in ferie del personale delle “strisce blu”, per cui il posteggio è a gratis, ma se la gente non può uscire né circolare a piedi o in auto a cosa serve? Il benevolo “padre di tutti” raccomanda la prevenzione quale migliore rimedio all’infezione, ringrazia i lavoratori in servizio, minaccia gli assenti. Tutti devono avere il senso di responsabilità nel rispetto delle regole per salvaguardare la propria e l’altrui salute.

Quanti ascoltano sono portati a credere e magnificare l’operato del servitore della Res Publica.  Addirittura anche quelli che ne conoscono le inadempienze (non sicurezza della maggioranza degli immobili comunali, lavoratori-dipendenti ancora oggi SPROVVISTI di DISPOSITIVI di SICUREZZA), sono portati a credere di trovarsi al cospetto dell’angelo salvatore della Patria.

Sarà la globalizzazione, sarà il villaggio-globale, sarà solo il villaggio, anche al Tempo del coronavirus, è sempre attuale il detto: “…all’equatore anche i PIGMEI hanno l’ombra lunga”