LE MIE PRIGIONI…

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PEPPE ROCK 1 LE MIE PRIGIONI...Non è che mi accorga molto della quarantena, essendo io una persona misantropa che vive già in quarantena di suo, non che io non esca mai per carità, ma ho sempre frequentato pochissime persone ma adesso vi sento più vicini, più fratelli, più parenti miei. Non ho nemmeno più nostalgia del sesso, che aveva bisogno di tutte quelle parole prima e di tutte quelle parole dopo. Mi sto rivedendo anche tutte le stagioni del Dr. House (mi fido solo di lui), e rileggendo per la quarta volta “Serotonina” di Michel Houellebecq che consiglio a tutti vista la situazione, così vi sentirete più a vostro agio nel disagio.

Sento dire che per molti di voi sembra di essere come in guerra, ma ne siete sicuri? La guerra è orribile, non è minimamente paragonabile. Per esempio in guerra non esisteva Glovo per mangiare a domicilio e nemmeno i rapporti sociali con i social, figuriamoci se esisteva YouPorn per il sesso o tutto il casino dai balconi cantando l’inno Nazionale come se avessimo vinto i Mondiali che a me mettono una tristezza allucinante e visti dalla D’Urso sono un’istigazione al suicidio.

Comunque se volete proprio viverla la guerra divertendovi dovreste fare come me e attaccarvi alla Playstation e giocare a Call of duty in modalità WarZone che manco a farlo apposta è uscita proprio il giorno del decreto di chiusura del governo, che tempismo I’Activision! Quando il mese scorso l’Activision ha annunciato l’uscita di WarZone avevo detto a tutti quelli che conosco «Io non uscirò più di casa, neppure per andare al bar», però non avevo previsto che non sareste usciti neppure più voi.

Quindi, cari amici, venite con me, ho bisogno di soldati valorosi. Si gioca in 150, e essendo un gioco online non c’è bisogno neanche di mascherine. Infatti ci si paracaduta in una zona vastissima, ognuno con la sua squadra mentre una tempesta di gas verde e letale restringe sempre più l’area sicura, e solo chi sopravvive fino alla fine vince. Si gioca in team di tre persone, e si riscopre il vero senso dell’amicizia. Oggi non so quanti compagni ho rianimato, e quelli che non sono riuscito a rianimare li hanno portati in un gulag e nel gulag sono morti ma io avevo abbastanza soldi da pagare la cauzione e riportarli al mio fianco, sentendomi perfino eroico. Infine i vantaggi di questa quarantena: nessuno più mi dice che passo troppo tempo davanti alla Playstation, adesso mi dicono di non uscire, di giocare tutto il tempo a Call of duty. Fuori si potrebbe morire.