OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 87

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(f.n.) – Il Memoriale al tempo del coronavirus non può che essere un momento di riflessione…un momento di pausa, prima di ricominciare…Oggi il nostro Ospedale sta affrontando la sua battaglia più impegnativa… nel suo grembo sono confluiti i nostri problemi, le nostre angosce, le nostre speranze di salute…tutto in ordine sparso e sconclusionato, ma si tratta della normale reazione di un popolo, disorientato e spiazzato dalla violenta aggressione di un’incognita…All’Ospedale ed alla sua capacità di risoluzione, sono delegati i nostri interrogativi.  Più che “ce la faremo!” il mantra deve essere “ce la farà!” e il nostro Ospedale ce la farà, ancora una volta si scrollerà di dosso le ragnatele sottili dell’intralcio strategico e “ce la farà”. Buoni e  zitti e non fate i filosofi…Non siamo complottisti ma veterani nell’osservazione di quei complotti che, sia i fatti (vogliamo parlare dell’ultimo episodio?) che le oneste ed asettiche analisi di qualcuno, estraneo al sistema, hanno ricostruito e dimostrato, con la perizia meticolosa di un ragioniere. Quindi, siamo consapevoli fin da ora, che il commissario e la task force, che sta provvedendo all’eccellente e rapida riorganizzazione dei reparti, assieme al lavoro, altrettanto eccellente, del comparto, dei laboratori, dei medici e di tutto l’apparato esterno in convenzione,  consentiranno di raggiungere livelli di efficienza altissimi e risolutivi, ma che tutti coloro che partecipano alla corsa con l’onesta passione di sempre, dovranno fare i salti mortali e procedere a zig zag, come i Marines, per evitare le trappole e le bucce di banana e la resistenza passiva, di qualche fenomeno & satelliti collegati, che, allevati alla scuola di pensiero dei saprofiti, continuano ad alimentarsi di monnezza. E adesso, mentre si combatte contro il coronavirus, ripercorriamo velocemente il percorso dei Memoriali ed interroghiamoci sugli effetti che un certo “sistema & suoi derivati” ha determinato nel funzionamento complessivo dell’Ospedale …interroghiamoci sulle vittorie, gli approdi e le sconfitte. In principio fu l’articolo 9 e l’interpretazione che nel 2010, qualcuno ritenne assai vantaggioso attribuirgli. Alle devianze “gestionali” delle direzioni generali degli anni precedenti, che avevano favorito e tratto profitto dalla creazione di un gruppo di potere, con licenze innominabili, dietro le quinte del potere ufficiale, che praticamente non contava niente, si aggiungevano le ambizioni carrieristiche dei manager del giorno dopo che, pur di mantenere il ruolo, si sarebbero prestati a qualsiasi compromesso, ivi compreso l’accettazione passiva delle proposte di un sindacato in linea con la tendenza politica del momento. Da lì… il percorso del bluff dell’articolo 9, fu tutto in discesa e… ad ogni metro, la cifra in perdita per l’Aorn cresceva vertiginosamente ma, al nostro caro manager della prima ora, con speranza di rinnovo della nomina, la cosa interessava tanto poco quanto niente…anche se… questo ameno “luogo a procedere” fu agevolato dalla tiepida reazione degli altri sindacati che, non avendo sottomano,  un argomento succulento come l’articolo 9 da cavalcare e con cui “imbambolare” gli iscritti, si dedicavano a sistemare familiari,  cumparielli e cummarelle…tacito accordo: tu non mi rompi le scatole ed io ti faccio giocare…Dal 2010 in poi i signori della “lunga notte dei diritti”, hanno fatto letteralmente il buono ed il cattivo tempo e… a colpi di agevolazioni, favoritismi, straordinari, accaparramenti di posizioni, turni agevolati, coordinamenti, aggressioni verbali impunite, occultamento di illeciti, minacce, ricatti, lettere anonime e calunnie e via col tango, hanno sfangato il tempo delle rose… Dal 2010 in poi, soltanto un direttore amministrativo, Giovanni De Masi, negli anni tristi 2016-2017, mostrò di infischiarsene delle rappresaglie dei sindacati e delle tensioni create ad arte…Purtroppo fu lapidato “per procura”,  in una maniera che definire stomachevole, è un eufemismo. Oggi la resa dei conti è alle porte. I sindacati abituati a godere di posizioni di rendita, alle passeggiate in quel della Regione, alle ruote del pavone in cui si producevano andata e ritorno dal politico di turno, oggi sono alle corde…e la lunga militanza negli agi dell’arroganza, l’assenza di controllo ed il continuo sguazzare nei privilegi, hanno disabituato qualcuno, all’onesto confronto ed alla possibile dignitosa sconfitta, pertanto l’unica carta da giocare prima di soccombere è quella della disperazione, la più pericolosa di tutte…al momento ogni alleanza è possibile ed ogni sgambetto probabile….si tratta di salvaguardare le posizioni conquistate con poca fatica…E se per raggiungere i propri fini che sono quelli del mantenimento del numero degli iscritti e del potere, si saranno distrutti i rapporti interpersonali tra colleghi, si saranno tolti tempo ed energia alla battaglia per fronteggiare l’emergenza e si offrirà all’esterno l’immagine peggiore…machissenefrega…”la guerra es la guerra”…Hasta el Domingo!

5 Commenti

  1. Infatti vanno in giro a chiedere tessere, anche in questo periodo di ulteriore stress . Che schifo… che schifezza.. la sete di potere non ha limiti per questi tre bulli.

  2. Il commissario dovrebbe proprio in questo momento eliminare l’erbaccia cattiva, sdradicarla. Scriva ai vertici del sindacato elencando imbrogli, ricatti, aggressioni, interessi privati (la moglie di uno dei tirapiedi è interinale), turni anomali, denuncia inconsistenti e destabilizzanti dell’ordine pubblico. Prenda provvedimenti che da legale ha ben le competenze per farlo. Puo darsi che così si incominci a far pulizia e a lavorare più sereni. E dia uno sguardo ad i criteri di assegnazione reparti per i nuovi arrivati. Ci sono molti interessi sindacali sotto. Controlli per favore

  3. Giusto dottoressa. IL NOSTRO OSPEDALE. Speriamo che i casertani imparino a partire da ora che quel luogo è IL LORO ospedale fonte di salute e di lavoro per se e per i propri figli. E come tale va tutelato, protetto,vigilato e sovvenzionato. Fuori le mele marce. Adesso è il momento di fare pulizia. Il commissario deve licenziare chi fa ostruzionismo e inutili allarmismi. I casertani devono blindare quel posto. Niente più scandali ed interessi privati. Mariano ha messo su una squadra di gente pulita, una macchina da guerra ben sincronizzata. Chi non è con loro è contro di loro e va esautorato. Chi hai marcatempo sparla dell’operato dell’amministrazione pur essendo in direzione medica deve essere sanzionato. Non si può lavorare con le serpi in seno.l’ufficio infermiere non può patteggiare con la solita sindacalista bulla i trasferimenti e le assegnazioni dei nuovi trasferimenti. Avere in tasca l’elenco dei nuovi arrivi per procacciarsi nuove tessere è diabolico in un momento in cui tutti pensano solo a lavorare. Abbiamo bisogno di serenità per lavorare concentrati e la sola presenza di certi elementi e di certi atteggiamenti destabilizza. Il commissario deve riaccendere le telecamere e sanzionare chi gira in borghese senza alcun motivo di lavoro. Tutti a casa. Specie certa gente

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