I volontari del 118 rilevano e contestano con forza l’inefficienza della gestione della centrale operativa.
“Proprio in questo momento così delicato e triste per il nostro Paese e in particolare per la nostra Regione, la centrale operativa di Caserta avrebbe dovuto essere il fulcro dell’emergenza – hanno dichiarato i volontari- È dalla centrale operativa che partono le direttive e le misure da adottare durante gli interventi di emergenza a favore dell’utenza ed invece, quello a cui assistiamo in questi giorni, è un insieme di incompetenze ed incongruenze da parte degli operatori di centrale e soprattutto da parte di chi la dirige.
Ci aspettavamo che a dirigere una unità complessa ci fosse stato un medico esperto in maxi emergenze e/o calamità naturali ed invece sono bastati questi primi giorni di particolare emergenza per evidenziare la pochezza professionale e la scarsa preparazione degli operatori di centrale.
L’unica cosa che riescono a fare, questi pseudo operatori di centrale (perché quasi nessuno di loro risulta essere in possesso di patentino di Operatore di centrale) è impartire ordini ai volontari del 118, dimenticando che questi ultimi non sono dipendenti dell’Asl e quindi le direttive dovrebbero essere loro impartite solo ed esclusivamente dal governatore della associazione assegnataria per l’affidamento del servizio 118 in provincia di Caserta (Misericordia di Caivano).
Ricordiamo che ad oggi, i pochi ed unici dispositivi di sicurezza individuali sono stati forniti dalla Misericordia di Caivano e parte di questi, sono stati messi a disposizione anche per il personale medico, cosa che invece spetterebbe all’ Asl.
Siccome è ormai palese che per l’Asl, il servizio 118 è un grande business, anche in questo momento si è pensato di non mettere da parte i loro interessi personali: i medici continuano ad autogestirsi, lavorando secondo le proprie esigenze personali, facendo straordinario solo quando gli fa comodo lasciando in questo modo le ambulanze sprovviste di personale medico nei momenti cruciali.
In tutto questo marasma ci chiediamo:
il Direttore di Unità Complessa nella figura del Dottor Roberto Mannella e i suoi stretti collaboratori condividono questo comportamento da parte del personale medico 118? o lo “devono” condividere??( Chi vuol capire…capisca).
“Vi siete mai chiesti perché i medici obbediscono sempre agli ordini del Mannella, anche a quelli più strani”??? (Tipo effettuare un tampone su paziente deceduto)
Visto il fallimento totale, ormai evidente in questo momento, della gestione del 118 in provincia di Caserta, ci verrebbe da suggerire un esempio che appartiene al mondo calcistico:
SE UNA SQUADRA PERDE, L’ALLENATORE SI DIMETTE E SE NE VA
…e insieme a lui anche “compari e comparielli”.”
Anche definirli pseudo operatori è troppo per loro!non dimentichiamo che sono infermieri che non potendo e non sapendo fare altro vengono messi a fare gli operatori di call center ma.pagati come gli stessi infermieri che ogni giorno lavorano in prima linea negli ospedali e pagati molto di più rispetto agli infermieri volontari ! Aggiungo che non si limitano solo ad impartire ordini ma quando viene posta una giusta obiezione rimarcano la.loro posizione “strutturata” come stato superiore con la frase “mo chiamo a Caivano”!insomma una minaccia velata..ma alla.fine se il loro direttore ha capacità organizzative pari allo 0 questi sono i risultati!ma tanto loro sono comodamente seduti o sdraiati dietro ad un telefono ed un PC!
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