COME TI SOSTENGO IL CLERO…

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     –    di Nicolò Antonio Cuscunà    –     

          L’Istituto diocesano per il sostegno del clero I.D.S.C., è un Ente autonomo gestore degli affari della Chiesa. Ogni diocesi ha il suo organismo. L’Istituto D.S.C. nazionale ha diramazioni su tutto il territorio e provvede alla tutela delle proprietà della Chiesa, Diocesi per Diocesi.  La legge 222 del 20/05/1985 disciplina, regolamenta e riconosce la figura giuridica dell’Ente.  Questo è diretto da un consiglio di amministrazione, provvede alla gestione dei beni ecclesiastici, riscuotere i fitti di proprietà immobiliari, ricevere donazioni, vende cespiti, provvede a manutenerli, sempre per gli interessi materiali del clero, che remunera in cambio dei servizi resi alla diocesi.  

Nella città di Caserta, l’IDSC ha in proprietà l’area detta “ex Macrico”, suolo conteso perché appetitoso, sul quale da anni è in atto un conflitto rispetto alla “destinazione d’uso”. Detta destinazione cambierebbe le sorti della città e dell’Istituto diocesano, atteso il valore di mercato della superficie verde con presenza volumetrica di edifici ex depositi militari.

L’I.D.S.C. è Ente laico, non annusa né controlla odore e colore dei soldi, né la provenienza dai fitti generalmente di terreni agricoli.  Ragion per cui, in una circostanza concesse in fitto un terreno agricolo ad un personaggio legato alla costa camorristica di Marcianise. Episodio poco accorto ma chiarito e dimenticato.

Non è il CASO di seguito analizzato.

Con Determinazione Registro Unico n.285 del 25 febbraio 2020 dell’amministrazione comunale casertana, il dirigente l’ufficio patrimonio ingegnere Giovanni Natale, con riferimento a contratto stipulato il 15/11/2012 tra l’Ente Comune e l’I.D.S.C., paga euro 12.000,00 per il canone annuo di locazione, anno 2020, del campo sportivo e piazza sito in San Clemente – F.53 Part.5442 sub 2 cat.D/6-.

La struttura di cui trattasi non è usufruibile perché devastata, l’incuria e l’inciviltà l’hanno resa non praticabile. L’Ente Comune affidatario in fitto, progettista e realizzatore delle strutture ivi presenti, costruite con denaro di tutti, non in grado nel tempo di gestirla la abbandonò a se stessa. I risultati sono visibili dalle foto. 

L’Amministrazione a guida Carlo Marino del PD, nella pianificazione triennale dei LL.PP. inserisce la riqualificazione di quell’area per la modica spesa di 528.241,98 euro. Il nuovo progetto prevede: la realizzazione di una pista ad anello per il pattinaggio, di un campo polivalente, oltre al ripristino dei servizi igienici esistenti, vandalizzati e i giochi per bambini.

Danno e beffa. Il danno nel continuare a (sperperare) pagare il fitto per un terreno non utilizzato, incustodito, abbandonato e reso rudere. E se tanto mi da altrettanto, non sbaglieremo ad ipotizzare il reiterare del danno.  La beffa la spesa di 528.241,98 euro per realizzare una nuova struttura, su proprietà non pubblica, da abbandonare alla sorte di una nuova distruzione. Situazioni simili sono già accadute sul territorio comunale: a) stadio di baseball in San Clemente; b) palazzetto di ginnastica artistica in Tuoro; c) tensostruttura polivalente + 500 mq di scuola ex asilo di Parco Primavera in Tuoro; d) parcheggio sotterraneo del Monumento ai Caduti; ed altre che omettiamo citare per “carità cristiana”. La politica amministrativa di un Ente ben gestito, non consiste solo nel deliberare impegni di spesa senza programmarne il buon fine. Programmare gli interventi conoscendo anticipatamente chi deve e come gestire il “BENE COMUNE” e valorizzarlo quale servizio. 

Il Sud, la Campania e Caserta sono pieni di opere pubbliche, sportive e non solo, non finite, finite e mai utilizzate, non usufruite, abbandonate e distrutte.  È giunto il momento di dire basta all’allegra gestione ai soli fini di spesa, ai soli fini d’apparire operativi ed attivi. Il buon e onesto amministratore della “Res Publica” si individua nel politico accorto gestore del denaro speso con oculatezza e mirato a creare opere che durino nel tempo.

Costruire un centro sportivo polivalente, non sapendo anticipatamente come gestirlo, per abbandonato all’oblio del nulla, alla fruibilità non organizzata per tutti e per nessuno è come condannarlo a nuova devastazione.

Nella consapevolezza del valore che ha l’informazione, di richiamare l’opinione pubblica alle responsabilità che ha rispetto alla gestione non delegata del proprio presente, confidiamo alla presa di coscienza responsabile di amministratori e dei cittadini di Caserta.