Domenico Vitale, segretario generale Uil-Fpl Caserta, in una nota riflette sul ruolo degli operatori sanitari in questi giorni di crisi da covid-19.
“Sull’influenza da Coronavirus è stato detto e scritto in abbondanza, non intendo affatto aggiungermi al coro, ma un aspetto è stato sottovalutato, mentre non è sfuggito a me che dispongo di un osservatorio privilegiato, occupandomi di Sindacato “in trincea” accanto ad operatori della Sanità pubblica e privata, delle Autonomie Locali e del Terzo Settore: l’elevato rischio di contagio a cui i medesimi sono quotidianamente sottoposti.
Poco incide il diverso livello di rischio di contagio in base alla localizzazione geografica in quanto, a sentir dire gli esperti, molti casi potrebbero non ancora essere stati rilevati.
Medici, Infermieri, Operatori socio sanitari, Vigili Urbani, Addetti ai Servizi Sociali, agli sportelli dei comuni………la lista è lunga, le possibilità ed occasioni di contatto con persone portatrici di virus elevata.
È la banalità del bene: dipendenti temerari non per scelta, eroi per caso. Sono gli stessi dipendenti che per anni (ed ancora oggi) sono stati vittime di vergognose campagne diffamatorie, conosciute col nome di “furbetti del cartellino”, facendo credere che una scellerata abitudine praticata da poche decine di imbecilli riguardasse l’intera categoria dei pubblici dipendenti. In questa fase, le istituzioni hanno mostrato il loro ghigno malvagio, scaricando livore e maldicenza su una categoria di lavoratori spesso vessata, malpagata e a rischio, come ai tempi del Coronavirus!
Quale Segretario Generale della Uil Fpl di Caserta, a nome della mia Organizzazione, mi sento di ringraziare ed abbracciare tutti gli addetti pubblici coraggiosi non per scelta, eroi per caso: non come certi politici fautori delle vergognose campagne denigratorie, ora al sicuro arroccati dentro le loro ville in ridenti località costiere, chiusi dentro come in un bunker accuratamente sterilizzato, al sicuro dai virus ma non al riparo dal tedio di vite vuote, monotone, senza coraggio, senza slanci.
Auguri e vita lunga ai nostri dipendenti pubblici, eroi per caso, impegnati nell’esercizio del loro dovere quotidiano anche a contatto con il coronavirus, ma questo non fa rumore, non fa notizia.
La banalità del bene”.