I neo sposini Corie (Jane Fonda) e Paul (Robert Redford) si trasferiscono in un piccolo e spoglio appartamento di un vecchio palazzo senza ascensore nel Greenwich Village. Lucernaio rotto, bagno senza vasca, uno stanzino adibito a camera da letto: Corie e Paul sono la perfetta rappresentazione dell’espressione “due cuori e una capanna”. La scomoda sistemazione farà, però, emergere le loro differenze caratteriali: Corie si adatta (fin troppo) sin dal primo momento, fa amicizia con gli strampalati vicini, sembra non far neanche caso alle evidenti condizioni poco consone in cui si trovano; Paul è invece posato, serio, razionale. Le basi del loro amore, dunque, sembrano essere state già minate.
La pellicola, diretta da Gene Saks e tratta dall’omonima commedia teatrale di Neil Simon, è divertente, ironica ed appassionante. Battute sagaci, personaggi folkloristici, umorismo studiato e mai banale: “A piedi nudi nel parco” è la commedia “perfetta” che, pur non presentando elementi di originalità nella struttura (armonia – crisi – riconciliazione), si rivolge a tutti, suggerendo riflessioni intelligenti. Corie e Paul sono opposti, viene da domandarsi, dunque: l’amore può veramente bastare? Può. Tra battute irresistibili e scene spassose, la pellicola dimostra come, per tenere in piedi un rapporto, non ci si debba mai abbandonarsi alla banalità: Paul verrà, infatti, trasportato dal folle entusiasmo di Corie e le dimostrerà di non essere solo un serio e convenzionale avvocato, e al tempo stesso lei si renderà conto delle sue eccesive frivolezze e bizzarrie. Ci si “mischia” un po’, dunque, pur restando se stessi. Ci si lascia andare anche alla giusta dose di follia: il partner perfetto è forse proprio la persona disposta a camminare “a piedi nudi nel parco” insieme. Spontaneità e pazzia -seppure dosate e non necessariamente esasperate come in questo caso- sono due elementi che non possono mancare per poter affrontare le quotidiane piccole battaglie di una relazione. La prudenza di Paul si fonderà con la spavalderia di Corie dando vita ad un’idea di amore libero, stravagante e passionale.
“A piedi nudi nel parco” è una brillante iniezione di adrenalina che invita a liberarsi dei propri preconcetti e dei propri limiti e ad abbracciare sempre con spensieratezza i cambiamenti. Lasciando emergere la parte più vera di noi stessi, troveremo sensato persino camminare “a piedi nudi nel parco”. In due, poi, è ancora meglio: “Sviluppate la vostra legittima stranezza”, diceva Foucault nella prefazione della sua “Storia della follia” citando René Char.
Mariantonietta Losanno