MONDRAGONE – L’Associazione Mondragone Bene Comune – AMBC aderisce all’iniziativa di <Non Una Di meno> https://nonunadimeno.wordpress.com/ e allo sciopero femminista <Un giorno non ci basta ce ne prendiamo due: l’8 marzo lotto, il 9 sciopero!> e invita il Consiglio comunale di Mondragone ad aderire formalmente alle due giornate di mobilitazione, anche con la previsione di un Consiglio comunale straordinario per affrontare e discutere della condizione delle donne nella nostra città e per approvare un piano di iniziative. L’8 marzo sarà, infatti, una giornata di mobilitazione diffusa nelle città con azioni performative, piazze tematiche, iniziative e manifestazioni (compatibilmente con l’evolversi della diffusione del <coronavirus>, ma senza lasciarsi andare ad alcun allarmismo). Il giorno dopo, 9 marzo, sarà invece sciopero generale, con l’interruzione di ogni tipo di lavoro nelle case e nei luoghi di lavoro, senza distinzioni di categoria e di contratto per occupare di nuovo le piazze con presidi e cortei per uno sciopero politico, sociale e vertenziale. Diversi sono i sindacati che hanno già indetto lo sciopero del 9 marzo 2020, accogliendo l’appello a tutti sindacati rivolto da <Non Una Di Meno> per garantire la copertura sindacale alle lavoratrici e ai lavoratori che vorranno astenersi dal lavoro. Ma molteplici sono le forme di adesione anche per la parte di lavoratrici di cura, del lavoro precario e informale, nero e autonomo che non vedono riconosciuto il diritto allo sciopero. Mai come in questo periodo c’è bisogno di attivarsi concretamente: il numero di femminicidi è sempre più crescente nel nostro Paese, solo nell’ultima settimana di gennaio se ne contano 7, segno drammatico di una violenza sistematica e strutturale che è violenza sessuale, domestica, istituzionale, economica, mediatica e giuridica. Come sottolinea il settimanale <Noi Donne> http://www.noidonne.org/: le donne sono retribuite in media il 23% in meno rispetto ai colleghi uomini; più di 1.400.000 donne ha subito molestie sul luogo di lavoro (molestie e discriminazioni troppo spesso taciute e invisibilizzate); i percorsi di fuoriuscita dalla violenza non prevedono alcuna forma di sussidio; i finanziamenti pubblici per i centri antiviolenza sono pari a 0,76 centesimi per ogni donna che vi si è rivolge; il tasso di medici obiettori di coscienza è pari al 70% medio nazionale, mentre sono più di un milione le donne che dal 2003 a oggi denunciano di aver subito pratiche mediche violente o degradanti in sala parto. Un Consiglio comunale per occuparsi seriamente di questi temi non può che dare un diverso valore all’8 Marzo, aderendo- per esempio– all’iniziativa di <Non Una di Meno> e prevedendo che a partire dal prossimo bilancio vengano stanziate risorse specifiche affinché il previsto Comitato Pari Opportunità possa agire concretamente e permanentemente, senza ridursi a mera presenza esornativa (speriamo anzi di conoscere quanto prima se sia stato formalmente costituito, chi ne faccia parte e, soprattutto, quale sia il suo programma d’azione) Facebook. E, per finire, non dimentichiamoci della giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, <M’illumino di Meno>, lanciata da Caterpillar e Rai Radio2, che torna il 6 marzo 2020 ed è dedicata ad aumentare gli alberi, le piante, il verde intorno a noi, con la speranza che il nostro Comune aderisca spegnendo un po’ di luci, ma soprattutto piantando un bel po’ di alberi in città https://www.raiplayradio.it/articoli/2017/11/Millumino-di-Meno-5f36dba8-24f8-4480-9235-080b2db021de.html.