«Non è un cancro, stia sereno» mi dice il medico di base. Che essendo appunto un medico di base non è il Doctor House, e quindi «stia sereno» un cazzo penso io! Ad esempio una volta gli ho chiesto «E se avessi l’Erdheim Chester?», e lei «Cos’è?… Appunto, Doctor House lo avrebbe sicuramente saputo, come faccio a fidarmi? Se ce l’avessi, il mio medico di base non se ne accorgerebbe (anche perché negli ultimi anni è molto impegnata politicamente e mai capirò perché quasi tutti i medici fanno politica).
Comunque il guaio di noi ipocondriaci è che abbiamo mille modi per preoccuparci e pochissimi per rassicurarci, un sintomo può non essere niente, ma può essere anche un sintomo vero. Ora visto che da un giorno all’altro siamo diventati il Paese più contagiato dopo la Cina dal Corona virus, e visto che sono ipocondriaco mi sento già tutti i sintomi, ma in ogni caso il Corona virus sta portando a vari sintomi anche tra i non contagiati. Non febbre o tosse, ma sintomi mentali ed ideologici.
Comunque non tutti i mali verranno per nuocere, forse. Se sopravviviamo, appena scopriranno un vaccino, correremo tutti a vaccinarci. Ma questa volta nessun obbligo direi. Lasceremo i no-vax liberi di non vaccinarsi (tranne i bambini, per carità), così ce li togliamo dalle palle una volta per tutte.
Il medico purtroppo non dà soddisfazioni, perché a noi ipocondriaci nessuno ci prende più sul serio.
Quindi vado a lamentarmi dalla mia amica psichiatra e non perché ne abbia veramente bisogno, tanto non la pago nemmeno e poi è l’unica ad ascoltare e capire davvero e per consolarmi mi dice che non è sbagliato quello che penso della vita e che la causa delle mie ansie parte da quattro miliardi di anni fa, mica da quando sono nato io.
Comunque appena ho un dolore mi sento già spacciato. E l’inizio della fine. Per esempio in alcuni periodi dell’anno soffro di gastrite, ma sarà solo gastrite? E se avessi un’ulcera? «Fatti una gastroscopia» mi dicono tutti.
Ma fatevela voi la gastroscopia! Io un cazzo di tubo in gola non me lo faccio mettere. «Ma ti fanno una sedazione locale», «Non mi sederanno mai abbastanza dico io, a meno che non mi facciano l’anestesia totale, e l’anestesia totale non me la fanno. Mi darebbero il Valium, io ci condisco l’insalata col Valium!». Una gastroscopia per scoprire che magari, altro che ulcera, ho un cancro. Come Steve Jobs, che tra l’altro era pure vegetariano e salutista. «Ma se ce lo avessi non lo scopriresti mai». Vero, non voglio scoprirlo, tanto se ce lo avessi sarei morto lo stesso. Non sarei di certo di quelli che lottano contro il male incurabile.
Che poi altro che gastroscopia, io vorrei l’anestesia totale anche per una semplice pulizia dei denti. Mia madre mi ha sempre detto, fin da piccolo: «Hai una soglia del dolore bassissima». Appunto, proprio perché ce l’ho bassissima, anestesia totale tutta la vita!
Inoltre dalla mia amica psichiatra ho scoperto che noi ipocondriaci soffriamo di tanatofobia, ossia di paura della morte. Verissimo, ma chi non ce l’ha? Giusto gli scemi kamikaze islamici sono felici di morire, oppure i cattolici, visto che hanno la vita eterna, «Si ma tu la vedi come imminente e calendarizzata» mi dice lei. Proprio così dice, calendarizzata.
Imminente magari no, non ci penso, ma calendarizzata per forza: il giorno in cui morirò sarà per forza un giorno del calendario, è improbabile che morirò il 32 Dicembre.
Mi consiglia anche di smetterla di cercare rassicurazioni su internet, perché l’effetto è esattamente il contrario. In effetti se ti senti stanco e hai paura di avere la sclerosi e digiti «sintomi sclerosi» su internet viene fuori che «debolezza muscolare» e «stanchezza» sono tra i sintomi più frequenti della sclerosi, e l’angoscia aumenterà. Avrà ragione la mia amica psichiatra, ma non considera che viviamo con il cellulare in mano, e tra pensare e digitare passa un secondo: o mi legano le mani o non ci riuscirò mai. E poi magari anche a Vincenzo Mollica, quando cominciò a tremargli il mignolo, hanno detto stai sereno, non cercare su Google sennò ti convinci che hai il Parkinson, e invece aveva davvero il Parkinson.
Magari dovrei fare la Psicoterapia breve strategica, va molto di moda. Non ho capito bene cos’è, la mia amica me I’ ha spiegata per sommi capi. Tipo prendere coscienza del proprio corpo. Ma io ho un eccesso di coscienza del mio corpo. «Si ma è una coscienza sbagliata» dice lei. Cioè? Cioè non bisogna ignorare i sintomi ma anche non farne un’ossessione, farsi gli esami necessari e non quelli inutili. Non pensare, come faccio io, che quel dolorino dietro la schiena è un tumore e sono in fase terminale. Poi però i medici ti dicono che pure se ti fai una Tac e non hai niente non significa che appena esci non possa cominciare a svilupparsi un tumore, per cui a rigor di logica dopo un mese sarebbe il caso di rifarsela. Una soluzione sarebbe dotarci tutti di una Tac da tenere in casa, tipo nel bagno. Uno si sveglia al mattino, si fa una bella doccia, una bella Tac prima del caffè e inizia bene la giornata.
PepPe Røck SupPa