UN CANE, UN SINDACO E NOI…SEDICENTI GIORNALISTI

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    –     di Francesca Nardi    –        cane casale 1 UN CANE, UN SINDACO E NOI…SEDICENTI GIORNALISTI          Gran bel post quello che il sindaco di Casal di Principe ha pubblicato su fb qualche giorno fa…un post strategico che miscela con arte disservizio, responsabilità, scuse e indifferenza… Ha fatto bene infatti,  il sindaco a chiedere scusa alla città per l’immondizia sparsa ovunque…lui sa esattamente come si fa, per aggirare le critiche, prevenirle, apparire di un candore disarmante, chiedere scusa… appunto… e poi dopo le scuse ed il meritato, sia pur virtuale, applauso dei cittadini, far cadere ad arte la parolina ad effetto… che arriva dopo un immaginario ma evidente sospiroso “chepazienzachecevo” …il bravo sindaco di Casale infatti, chiosa il post su fb, esalando un  “…e poi c’è il cane… sì il cane…sembra che questo sia il tema del giorno e non la mancata raccolta dei rifiuti” e quindi con quell’atteggiamento sufficiente che gli è proprio, aggiunge che “da qualche giorno impazza sui social la storia di questo pitbull che sarebbe stato abbandonato in una casa confiscata(?)”  e poi graziosamente “sversa”: “sedicenti giornalisti hanno accusato me e il Comune di non avere avuto a cuore la vicenda” …Premesso che a noi personalmente, interessa poco o niente il giudizio di Renato Natale, né le incontinenze verbali, rilasciate dallo stesso, tra uscio e porta, nei confronti della nostra maniera di fare giornalismo, ma poiché, siamo tra coloro che hanno segnalato sia la vicenda del cane chiuso all’interno della casa di via Benevento, sia l’indifferenza evidente del sindaco, siamo, de facto ed entusiasticamente, parte del gruppo dei cosiddetti sedicenti giornalisti, per quanto il sindaco si sforzi di ostentare di non essere al corrente della nostra esistenza in vita nell’orbe terracqueo…Detto questo, è opportuno precisare che, noi siamo sedicenti giornalisti nella stessa misura in cui lui è un sedicente sindaco e che appare quanto mai originale, che in tanti anni di vita pubblica, non abbia ancora imparato a misurare le parole con il metro del garbo che persino lui è obbligato a portare in tasca, evitando il gratuito. Per quanto riguarda il cane, nessuno di noi, “sedicenti giornalisti”, è disposto a digerire la spiegazione sommaria ed assai approssimativa, della vicenda e relativi sviluppi che il sindaco ha somministrato nel post su fb, probabilmente convinto di avere chiuso l’argomento e che nessuno avrebbe emesso un fiato. In tal caso è opportuno evidenziare che il sindaco è molto male abituato e la sua maniera subdola di insinuare che, avendo segnalato la vicenda del cane, avremmo condannato il povero animale ad essere ricoverato in un canile e quindi “al carcere a vita”, è la cosa più vergognosa che un uomo nella sua posizione, potesse pubblicamente dire.  Quale sarebbe stata l’alternativa al “carcere a vita”, eventualmente proposta dal sindaco?, quella di lasciarlo chiuso nel cortile di Via Benevento, a guaire in solitudine, in attesa che qualcuno gli portasse cibo ed acqua?, chi non ritiene sia un suo preciso dovere, in qualità di sindaco, trovare una soluzione considerata degna,  non ha alcun diritto di puntare il dito contro chi è colpevole, soltanto di avere richiamato la sua attenzione sulla sorte di un povero cane e quindi di averlo disturbato mentre era impegnato forse in argomenti ben più importanti, come la “monnezza” nelle strade oppure i concorsi, o no?…  La storia non finisce qui perché il sindaco, che ha ostentato poco elegantemente la cifra che, annualmente, dovrà spendere il Comune, per il mantenimento del cane in una struttura adeguata, dovrebbe dichiarare pubblicamente, di quale struttura si tratti e dove sia ubicata, nel caso che qualcuno desideri adottare o contribuire al mantenimento del povero animale. Infatti, fortunatamente il mondo là fuori non è composto soltanto di soci fondatori della premiata ditta “infondoesolouncaneecchissenefrega”, ma da tante persone che rispettano ogni essere vivente.

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