– dalla nostra corrispondente da Napoli Maria Cuomo – A meno di clamorosi ripensamenti dell’ultimo minuto, Gianpiero Zinzi è candidato alle prossime elezioni regionali nella lista della Lega. Di questa candidatura se ne è vociferato parecchio, ma dovrebbe essere addirittura Matteo Salvini ad ufficializzarla nella convention che si terrà questa sera in quel di Napoli. Una presenza importante quella del consigliere regionale Zinzi, che sarebbe garantita direttamente da un accordo stretto tra Toti e Salvini, un valore aggiunto che pesca nel mondo dei moderati e che porterà quasi sicuramente il partito del carroccio alla conquista dell’agognato traguardo dell’elezione di due consiglieri sul territorio di Terra di Lavoro. Ovviamente qualcuno masticherà amaro, chi credeva che la candidatura nel partito che ha più appeal politico in questo momento storico fosse una passeggiata di salute si dovrà ricredere, anzi, forse, per alcuni sarebbe meglio cercare fortuna in altre liste, ma non sarà così sicuramente per Salvatore Mastroianni, coordinatore provinciale della Lega, al quale quasi sicuramente sarà imposta la candidatura dai vertici del partito, mentre per gli altri come Emilio Caterino, Raffaella Zagaria o Massimo Rossi, solo per fare alcuni nomi, le poltrone del Centro Direzionale stanno diventando sempre di più un miraggio. Ma mentre la Lega ha trovato la quadra, la lista del Presidente adesso si trova monca del pezzo da novanta, per cui i vari Angelo di Costanzo e Nicla Virgilio adesso dovranno rimboccarsi le maniche per garantire un numero cospicuo di preferenze utile affinché scatti il seggio, anche se, seppur poco probabile, una candidatura in extremis di Paolo Romano, che finalmente è uscito indenne dall’incubo giudiziale che lo ha visto protagonista, potrebbe dare nuova speme alla lista collegata a Caldoro Presidente. La sorpresa dell’ultima ora potrebbe essere proprio Italia Viva, che paventa una sua corsa solitaria, con la candidatura di sacrificio di Nicola Caputo, se così fosse addio sogni di gloria per gli altri componenti della lista, e possiamo tranquillamente prevedere che se questo scenario dovesse avverarsi, i tanti passionari del partito della Leopolda, rinnegheranno Matteo Renzi almeno una quindicina di volte prima che il gallo canti. Queste sono solo alcune delle spigolature che abbiamo raccolto razzolando tra gli ambienti politici casertani, ma sono comunque la fotografia di quanto sia liquida la politica dei nostri giorni e di come il trasversalismo la faccia da padrone. Ma ancora non è detta l’ultima parola, fino a quando il croupier non dirà “Rien ne va plus” tutto è ancora possibile.