– di Nicolò Antonio Cuscunà –
Con queste parole d’ordine Luigi Di Maio, ex capopolitico dei 5 Stelle, ha arringato la folla dei militanti grillini giunti a Roma per mostrare denti e muscoli contro la “CASTA”.
Vitalizi, argomento di battaglia preferito dagli spompati seguaci di Beppe Grillo e Casaleggio, forse ancora utile a contenere la fuga di pance e stomaci dal seguito del ragazzo di Pomigliano d’Arco. Non è dato sapere quanto ancora, l’argomento produrrà rendita, sicuramente non in eterno e, certamente, alla fine diventerà boomerang micidiale, per la salute politico-elettorale di chi l’ha abusato.
Facciamo chiarezza su questo delicato argomento, trattato a piacimento e convenienza. Origine e storia dell’istituto del cosiddetto: VITALIZIO. Storia: remunerazione mensile concessa agli ex parlamentari -deputati e senatori- in base al conseguimento di alcuni requisiti anagrafici e di permanenza nelle funzioni elettive. Il vitalizio è distinto dalla pensione perché deriva dall’attività politica e non di lavoro. Non ricade nella disciplina del “diritto del lavoro”. Il mandato elettivo è distinto dal pubblico impiego. In origine trattavasi di RENDITA gestita dall’assemblea di appartenenza, Camera dei deputati – Senato della repubblica. A partire dal 2012 ha assunto trattamento di tipo previdenziale, in rapporto alla contribuzione obbligatoriamente prelevata dall’indennità di ciascun eletto. La corresponsione del vitalizio, alla cessazione della carica elettiva, viene corrisposta in base all’età anagrafica. Nell’ordinamento italiano la Corte di Cassazione – 5 maggio e 8 luglio 2019 nn. 18265 e 18266 ha motivato: “…il vitalizio rappresenta la proiezione economica dell’indennità parlamentare per la parentesi di vita successiva allo svolgimento del mandato”. Art. 67 della Carta Costituzionale tratta gli emolumenti per i parlamentari. Dal 1997 requisito minimo per maturare l’assegno era il compimento del 60° anno di età limitato agli eletti dal 2001. Precedentemente bastava anche un solo giorno di mandato, per maturare il vitalizio, salvo ed a condizione del versamento dei contributi sommati a 5 anni di legislatura. Dopo 3 legislature complete si percepiva il vitalizio a prescindere dall’età. Dal 2007 è stato raddoppiato il periodo minimo di mandato per riscattare i 5 anni, occorre espletare la carica per 4 anni 6 mesi ed 1 giorno- Riforma Bertinotti-Marini. Una legislatura completa + 4 anni, 6 mesi e 1 giorno fanno scattare la seconda con l’abbassamento a 60 anni per l’assegno vitalizio. (Fico,Di Maio,Toninelli, Taverna e TUTTI, compreso i 5 Stelle con 2 legislature).
Nel 2012, riforma Fini-Schifani, introdotto il CALCOLO CONTRIBUTIVO a partire dall’1 gennaio 2012…… Fini alla Camera e Schifani al Senato modificano il calcolo in base ai versamenti effettuati… (NON Roberto Fico).
Per quanti eletti la prima volta a partire dal 2013, il trattamento previdenziale viene esclusivamente inquadrato nella figura giuridica della PENSIONE del parlamentare. Approvato e regolato dai rispettivi uffici di Presidenza di Camera e Senato -31.01.2012. (Uffici di Presidenza, composto dal presidente + l’assemblea dei capo gruppo).
QUESTO TRATTAMENTO È IN VIGORE e CORRISPOSTO, al 60° anno di età, ai signori deputati e senatori 5 Stelle che ieri urlavano contro il TAGLIO DEI VITALIZI (?)…….Non è dato comprendere di cosa blaterano gli ignoranti, speculatori, invasati deputati e senatori 5 Stelle.
Ambedue i trattamenti – vitalizio pre-2012 e pensione post-2012 erano assoggettati al contributo di solidarietà voluto dal governo E.Letta, venuto meno col nuovo sistema introdotto nel 2018 da Fico-Casellati.
-Disegno di Legge Richetti (PD)- Disposizione in materia di abolizione dei vitalizi e nuova disciplina dei trattamenti pensionistici dei membri del Parlamento e dei Consigli Regionali-. Non giunto mai al via libera definitivo. (insabbiato da tutti).
– XVIII Legislatura – proposta presidente C.D. Roberto Fico e, successivamente, dal presidente Senato Alberti Casellati.
Ricalcolo degli assegni vitalizi, su base retributiva, agli ex deputati e senatori fino al 2007, approvata il 12.07.2018 delibera del 14/18 della C.D.Riordinamento Vitalizi. La nuova disciplina entra in vigore il 1 gennaio 2019. Per il calcolo del metodo retributivo l’ufficio di presidenza C.D. e Senato si sono avvalsi del supporto tecnico dell’I.N.P.S. di Boeri. Nel conteggio ci sono tutti gli ex prima del 1996 di età tra i 57 anni e superiore a 70….
L’ufficio di presidenza di CD. e S. hanno deliberato nel maggio del 2015 la revoca dei vitalizi ai parlamentari condannati (giusta delibera).
Camera dei Deputati e Senato della Repubblica hanno i propri organismi di “AUTODICHIA”, unici competenti a decidere sui ricorsi degli ex parlamentari. Questi organi di autogestione (come per la magistratura di autogoverno) possono esprimersi con decisioni differenti tra loro, rispetto ai ricorsi presentati dagli ex sul RICALCOLO del vitalizio. Ricalcolo con sistema retributivo e non TAGLIO…come mentendo affermano Fico, Di Maio e 5 Stelle.
Successivo al giudizio della commissione dell’Autodichia, esistono: la Cassazione e la Corte di Giustizia Europea. (chiaro).
Come appare chiaro che i 5 Stelle, col presidente Fico, hanno solo reso retroattivo il calcolo contributivo a tutti gli ex deputati ancora in vita. Non hanno tagliato i vitalizi. Al contrario, omettono di dire d’essere fruitori di pensione (ex vitalizio) al compimento del 60° anno di età (due legislature -Fico, Di Maio, Taverna, Toninelli & C.).
L’opera posta in essere da Fico-Casellati ha generato: la diminuzione per una parte di ex deputati, l’aumento o mantenimento senza tagli a ben 67 ex , questi alcuni nomi: Publio Fiori 10.131 euro mese; Emanuele Macaluso; Marco Boato; Paolo Cirino Pomicino; Ciriaco De Mita; Pierluigi Castagnetti; Giorgio La Malfa; Vincenzo Visco; Margherita Boniver 5.459; Luciano Violante 5.873; Gianfranco Fini 5.882; Massimo D’Alema 5.523; Rosa Russo Iervolino 5.588; Valter Veltroni 5.504; Fabio Mussi 5.443………………I soldi tagliati sono accantonati e non concessi per opere di beneficenza. Fico e Casellati, consapevoli dei risultati dei ricorsi, li hanno mesi da parte facendo maturare gli interessi, per non rischiare di tasca propria.
Cosa avrebbe dovuto fare il governo giallo-verde prima e giallo-rosso adesso? Non affossare il Disegno di Legge Richetti, approvarlo a maggioranza quasi assoluta e, definitivamente, risolvere il tanto discusso, volutamente imbrogliato, spinoso problema dei vitalizi e/o pensioni. …CHIARO!
I 5 Stelle, con la complicità dell’informazione, fomentano il malessere del Paese, istigano all’odio verso la politica e le sue istituzioni. Questi atteggiamenti non sono azioni politiche e, col tempo, ritorneranno al mittente.
-Per maggiori chiarimenti verificare il sito istituzionale della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica-.
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