(f.n.) – Un nume tutelare di dubbia qualità, sembra proteggere ed assistere i responsabili delle anomalie e dei soprusi che si consumano all’ombra della Sanità in Terra di Lavoro…Deve trattarsi di una protezione tanto potente, da vanificare peraltro, ogni denuncia, Risulta infatti che, nonostante il polverone sollevato dal servizio di Luca Abete sul servizio 118, con particolare riferimento ai volontari della Misericordia di Caivano, convenzionata con l’Asl, sfruttati e privati di ogni diritto, l’incresciosa situazione ad oggi sia rimasta invariata…I volontari continuano ad assicurare il servizio 118, senza alcuna garanzia in merito al loro futuro. Tra l’altro, ricordiamo che nel corso della trasmissione di Striscia la Notizia, fu proprio un dirigente del 118, almeno tale si era dichiarato, avendo il volto oscurato, a definire il sistema 118 qualcosa di simile alla gallina dalle uova d’oro, dei politici locali i quali in periodo elettorali sono presenti ovunque, per millantare alla soluzione dei problemi che, il giorno dopo, saranno più gravi di prima. Sono trascorsi diversi giorni dalla denuncia, ma, né il direttore generale dell’Asl, né il Governatore dell’Associazione di volontariato, ha emesso un fiato…né una spiegazione né tantomeno, l’accenno ad una probabile soluzione, sia pure procrastinata nel tempo, che potesse lasciar intravvedere la volontà di mettere un punto fermo, al famoso sistema ormai ventennale, del finto volontariato. Forse non tutti hanno le idee chiare sulla questione ed è quindi il caso di evidenziare che “questo” volontariato non è un supporto al 118 ma ne costituisce l’asse portante…La domanda sorge spontanea: chi dovrebbe tutelare questi operatori?, e… a qualcuno, nelle stanze dei bottoni dell’Asl o dell’Associazione è punta vaghezza di crearsi il problema, relativo alla necessità di adozione di particolari misure di prevenzione, indispensabili, in relazione all’allarme Coronavirus? Qualcuno riferisce che ad ogni postazione, sarebbero state consegnate soltanto tre mascherine e tre paia di occhiali paraschizzi, monouso, mentre sembrerebbe che nel capitolato d’appalto a carico dell’associazione figurerebbe la fornitura di un set completo di indumenti di protezione per trasporti a rischio infezione. Ma…audite audite…la fornitura non sarebbe mai esistita, la qual cosa evidenzia l’indifferenza nei confronti di chi senza garanzia, continua ad assicurare un servizio indispensabile. Intanto come abbiamo già scritto, l’associazione continua ad impartire ai lavoratori l’ordine di raccogliere scontrini sul cui utilizzo, al momento, è buio pesto…Ed infine la nota dolente: a breve inizieranno i soliti corsi di formazione per il personale…ovviamente si tratta di corsi a pagamento, che dovrebbero essere a carico dell’Associazione ma …una cosa è ciò che “dovrebbe essere” per norma ed un’altra cosa è quello “che è” per convenienza…Infatti il costo dei corsi è di 150 euro e viene detratto dal rimborso spese di ogni singolo volontario, al quale peraltro vengono già trattenute 3/4 mensilità di rimborsi spese…Di ricevute fiscali all’uopo…neanche l’ombra…ovviamente! Tirando le somme, oggi ci chiediamo cosa e chi paghi l’Asl di Caserta ma soprattutto, in quale villaggio turistico stia soggiornando il presidente della Commissione Sanità Stefano Graziano, a meno che non sia fermamente convinto che nel servizio 118 sia tutto ok…Hasta la vista!